Trocini dovrà inventarsi il centrocampo contro i “mariani” che stanno facendo il “ripulisti”

Bellissima la vittoria in Coppa Italia per la Reggina. Competizione importante da prendere in serissima considerazione. Adesso, però, la massima priorità spetta al prossimo impegno di campionato con il Pompei. Incontro da prendere con le pinze come tutte le altre in una categoria difficile ed enigmatica. Per giunta, la compagine “mariana” sta cambiando pelle con una decina di uscite tra cui Matteo Di Piazza e gli ex Reggina Vincenzo Sarno, Andrea Zanchi e Peppe Rizzo quest’ultimo arrivato e andato via a velocità supersonica. Di contro segnaliamo cinque entrate. Insomma: una vera e propria rivoluzione. Quasi un’ecatombe. Franco Mango, Presidente del sodalizio campano ha parlato di “interventi di assestamento per far rendere al massimo la squadra, senza perdere di vista l’obbiettivo stagionale che rimane la salvezza tranquilla”. Ad essere pignoli, però ricordiamo i proclami del massimo dirigente rossoblù che risultano diametralmente opposti rispetto a quelli attuali: quest’estate infatti il Mango non nascondeva “certe” ambizioni (alla pari del Presidente del Nissa). La realtà dei fatti testimonia invece che la squadra, per la prima volta in Serie D, si trova dodicesima in classifica con 12 punti, poco al di sopra della zona playout. Tra l’altro, la vittoria manca addirittura da sei giornate. A pagare le conseguenze sono stati ovviamente i tecnici a partire da Daniele Cinelli e passando per Gianluca De Angelis. Gianluca Esposito, attuale allenatore in forza al Pompei da tre giornate, 47enne, ha diretto squadre come Nocerina, Gelbison, Nola, Agropoli, Portici e Sarnese per cui l’esperienza non gli manca. Da quando è giunto al capezzale del Pompei ha però raccolto solo un pareggio in quel di Ragusa subendo due pesanti sconfitte con Scafatese e CastrumFavara (entrambi terminate col punteggio di 3 a 1). Fautore del “prima di tutto non prenderle”, il tecnico nativo di Nola utilizza il 3-5-2 con l’ordine tassativo di chiudersi a riccio, pressare alto, raddoppiare sul portatore di palla e di accorciare i reparti quanto più possibile. Questa categoria – lo ribadiamo e lo ribadiremo fino allo svilimento – vive di astrusità inaudite e di ambiguità all’ennesima potenza per cui fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

E passiamo alla Reggina. C’è entusiasmo intorno agli amaranto e questa già di per sé rappresenta una notiziona. L’arrivo di Bruno Trocini ha fatto rifiorire la passione e lo testimoniano i 1300 aficionados che hanno accompagnato e spinto alla vittoria la squadra a Vibo Valentia. Adesso tocca maggiormente rinsaldare questo attaccamento alla maglia riempiendo il Granillo in occasione della sfida col Pompei. Quella che scenderà in campo domenica pomeriggio sarà una squadra ampiamente rimaneggiata per via di assenze importanti. Al momento, nella zona nevralgica del campo, il tecnico amaranto ha la sola certezza di impiegare Urso visti gli infortuni di Barillà, Porcino, Salandria e Laaribi e la perdurante squalifica di Forciniti. È quindi probabile rivedere dal primo minuto componenti fondamentali come Racine Ba e Jacopo Dell’Oglio sebbene il primo avrebbe richiesto di andar via ed il secondo in non perfette condizioni fisiche. Ad ogni modo Mister Trocini potrà contare su Aluisi (uno dei migliori ieri contro il Gelbison)e Vesprini (uno dei migliori a Vibo) abili sia nel ruolo di terzino che in quello di esterni di centrocampo. Bisogna tra l’altro sottolineare che la società ha voluto assecondare – fin troppo frettolosamente – Mariano nel risolvere consensualmente il contratto. Sarà senza dubbio una partita difficile e piena di insidie. L’auspicio è quello che qualcuno degli acciaccati si possa riprendere e che alla lunga il maggior tasso tecnico possa prevalere su una compagine – quella campana – alla ricerca di una giusta identità. In ogni caso bisogna aver pazienza e giocare con raziocinio e calma evitando di farsi prendere dall’emotività e dalla smania di spaccare il mondo.







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