Contributo video e fotografico di Rocco Genovese

Gli infortuni occorsi a Porcino e Salandria avrebbero fatto stramazzare a terra un toro. Ma la Reggina – questa Reggina targata Bruno Trocini – è molto più forte di qualsivoglia avversità perché il tecnico ritornato al timone della compagine amaranto ha a disposizione due squadre – una in campo ed un’altra tra panchina, tribuna e infermeria – che potrebbero ben figurare finanche in Serie C. Muovendo da questa consapevolezza, allora, l’uno a zero inferto alla capolista – tra l’altro a domicilio – deve stare stretto alla Reggina ammirata oggi come un vestito di taglia “M” ad una persona obesa. Il gol di Urso è una logica conseguenza del divario tecnico tattico tra le due compagini.

Trocini dispone i suoi secondo un 4-3-1-2 con Salandria dietro le punte ma anche davanti la difesa in un tourbillon di sgroppate, serpentine, verticalizzazioni, tagli e takles da impazzire. Il regista col numero 4 sulle spalle confeziona una palla d’oro per Perri che chiama alla parata il portiere di casa già al primo minuto.

A quarto d’ora Porcino – che fino allora aveva gettato lo scompiglio sulla sinistra – è costretto ad abbandonare il campo.

Al suo posto Momo Laaribi che va a posizionarsi davanti alla difesa con Vesprini che avanza il suo raggio d’azione sulla fascia destra confezionando ottimi cross per gli attaccanti.

Alla mezzora deve lasciare anche Salandria: sembra una disdetta ma è solo l’inizio dell’apoteosi amaranto. Al suo posto Urso che si piazza quale elemento di raccordo tra il centrocampo ed il reparto avanzato. L’ex Cavese offre palloni giocabili a quantità industriali ma sia Perri sia Barranco sia Ragusa non riescono a tesaurizzare fin tanto che Vesprini crossa verso l’area dove Urso ha tutto il tempo di prendere la mira e di testa mettere la sfera laddove il portiere avversario non ci può arrivare.

E con il gol del numero dieci amaranto si chiude un primo tempo stradominato dagli uomini di Trocini che sanno stare stretti, anticipare l’avversario e pressare come se non ci fosse un domani. La ripresa si apre con Ragusa che traversa per Barranco il quale però non riesce ad colpire.

La Reggina c’è e non fa ragionare i ragazzi di Facciolo e anzi va vicina al gol con Perri (che si è divorato un gol fatto) e Barranco (che manda a lato l’ennesima idea di Ragusa).

Mentre la compagine di Trocini controlla agevolmente la gara anche Cham è costretto ad abbandonare per infortunio che pare serio ma la Vibonese non ha la forza, le idee e la possibilità di rimettere in parità le sorti dell’incontro dominato per tutti i 95 minuto di gioco da una Reggina praticamente stratosferica. A fine gara piena la soddisfazione di Mister Trocini che partecipa alla festa sotto la gradinata dedicata agli Ospiti in comprensibile delirio

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