Per il Siracusa giunge la seconda sconfitta mentre la Scafatese va in “bianco” per la prima volta. La squadra amaranto dovrà temere soltanto la Vibonese
di Redazione
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La Reggina batte il Licata nella giornata in cui per il Siracusa giunge la seconda sconfitta del campionato (ad opera del sorprendente Locri di Ciccio Cozza) e per la Scafatese il secondo pareggio consecutivo (dopo l’uno pari con l’Akragas, ultima della classe, anche il Sambiase ferma sullo zero a zero la squadra del Presidente Romano). Ciò significa che per i colori amaranto la vittoria al Granillo vale doppio perché i tre punti danno l’agio di strappare punti alle battistrada, Vibonese compresa per via del nulla di fatto imposto dall’Igea Virtus agli ipponiani. Più che a campani ed aretusei, la squadra di Pergolizzi deve infatti tenere d’occhio i rossoblù calabresi che in questo momento si trovano in terza posizione con 14 punti ossia uno in più degli amaranto. Non scopriamo certamente noi Michele Facciolo, allenatore – tra l’altro – di grande esperienza e di immensa professionalità. E non sveliamo nulla di nuovo esaltando una rosa composta da elementi di prim’ordine in questa categoria. A cominciare da Alagna, Berardi, Capone, Cardinale e Josè Carlos per poi proseguire con Favo, Fontanelli, Germinio, Giunta, Marras (vecchia conoscenza amaranto) per finire con Milazzo o Squillace oppure Terranova (per citarne alcuni). La Vibonese è una realtà consolidata sebbene non abbia effettuato spese folli come ha fatto Ricci del Siracusa o Romano della Scafatese oppure la Nissa ed il Pompei. La Reggina ha già incontrato e battuto col punteggio di due reti a zero la squadra del Presidente Caffo in Coppa Italia e, in quell’occasione ci ha impressionato sia dal punto di vista della tenuta (sebbene le due compagini fossero ancora in rodaggio) che per le proprietà di palleggio, per la manovra ben congeniata e per l’organizzazione di gioco sciorinata nella ripresa. La Reggina infatti si impose con due gol-lampo nei primissimi minuti dell’incontro ma nel secondo tempo la Vibonese ha fatto letteralmente tremare la formazione di casa salvata dalla bravura di Lumia tra i pali.

La compagine di Rosario Pergolizzi è stata invece battuta sia dal Siracusa che dalla Scafatese e la sconfitta in entrambi i casi è maturata grazie ad un calcio di rigore. Discutibile o meno c’entra poco. La realtà dei fatti, invece, è un’altra e riguarda la difficoltà degli amaranto a centrare il bersaglio nonostante si siano giocate due gare apprezzabili. Sia la Scafatese (al Granillo) che il Siracusa (davanti al proprio pubblico) hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio su Barillà e compagni pur tuttavia rei di aver gettato alle ortiche tante buone iniziative. E nel calcio – è risaputo – chi sbaglia paga e con esosi interessi anche in caso di bel gioco, di azioni ficcanti e di velocità d’esecuzione. Tutto questo ragionamento (col senno di poi) per significare che Scafatese e Siracusa non possono e non devono incutere timori perché nonostante siano squadre attrezzate per proporre un buon calcio, non possono e non devono ritenersi corazzate in grado di ammazzare il campionato. In altre parole né l’una né l’altra sono da accostare al Trapani dello scorso torneo. Men che meno la Reggina ovviamente. Però, mentre la compagine dello Stretto da qualche settimana a questa parte vive un periodo di oggettive difficoltà tattiche con Pergolizzi che non riesce a far quadrare il cerchio, le altre – in special modo la Scafatese – si barcamenano a suon di calci di rigore avendo perso lo smalto delle primissime giornate.

Contro il Sambiase la compagine di Mister Fabiano non solo ha smarrito la via del gol per la prima volta in questo torneo ma – addirittura – è stata messa sotto dalla garra dei lametini che avrebbero senza dubbio meritato di più di uno striminzito risultato ad occhiali. Il Siracusa, dopo aver vinto quattro gare consecutive, concede il fianco al gioco alla garibaldina di Mister Cozza e se ne ritorna in Sicilia con le pive nel sacco. Il campionato della Reggina, quindi, non può essere finito alla settima giornata di andata e con ancora ventisette incontri da disputare dove l’esperienza di Barillà, la forza prorompente di Salandria, le geometrie di Urso, i gol di Barranco, le genialate di Curiale e la freschezza degli under faranno la differenza. Anche il trainer amaranto ci dovrà però mettere più coraggio e più sprint e – se vogliamo – più cattiveria sportiva (s’intende) rispetto a quanto espresso fino al momento.







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