Prima parte da dimenticare. I cambi danno una scossa ma gli amaranto non vanno oltre il pareggio
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L’Acireale si presenta al recupero del secondo tempo con la Reggina forte del vantaggio di una rete a zero e con l’uomo in più. Gli amaranto vengono dalla deludente sconfitta di Siracusa mentre i granata domenica scorsa hanno perso in casa contro il Sant’Agata.

Rosario Pergolizzi continua imperterrito con il 3-4-2 con Lazar tra i pali; Bonacchi, Girasole e Cham sulla linea di difesa con Vesprini da una parte e Porcino dall’altra in qualità di “braccetti”; sulla mediana agiscono Urso e Dall’oglio mentre in attacco opera il duo Ragusa-Rajkovic. Quindi ancora tribuna per Riccardo Malara e Momo Laaribi oltre a Nino Barillà che risulta infortunato.

Massimo Epifani manda in campo un 3-5-2 con Zizzania in porta; Callegari, Kremenovic ed Elia in difesa; Milo, Andreassi, Dampha, Blaze a presidio del centrocampo e Mal ad inventare giocate per la coppia d’attacco formata da Loukaris e Marchionni.
Non succede nulla se non una generale svista difensiva amaranto sulla quale ci ha dovuto mettere una pezza il portiere amaranto e poi un gol non convalidato a Loukaris per una evidente posizione di off side nel momento del passaggio di Marchionni.
La Reggina fin da subito manifesta pochezza di idee e di velocità d’impostazione con Dall’Oglio e Urso che trotterellano in campo per cui Mister Pergolizzi è costretto a correre ai ripari immettendo Forciniti, Provazza, Renelus e Curiale.
I cambi daranno ragione al trainer palermitano grazie al gol di Girasole (85’) che, con un’invenzione, toglie le castagne dal fuoco pareggiando le sorti di una gara surreale.
Successivamente su un calcio di punizione dal limite, Curiale chiama alla parata Zizzania che vola sotto il sette mentre, nel convulso finale, Bonacchi di testa manda a lato d’un soffio. Peccato.
Con i “se” e con i “ma” non si vincono né guerre né tanto partite di calcio ma se Pergolizzi avesse fin da subito spedito in campo elementi più veloci e meno compassati, più spregiudicati e meno tecnici, avremmo potuto parlare di un risultato di grande rilievo e di tre punti meritatissimi conquistati con le unghie e con i denti. La Reggina targata Pergolizzi, suo malgrado, si deve – invece – accontentare di un punticino che significa essere a sei punti dalla Scafatese, a cinque dal Siracusa e a tre dalla Vibonese.
Contributo video e fotografico di Rocco Genovese per http://www.albamaranto.org
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