Pergolizzi regala la vittoria su un piatto d’argento ad un Siracusa tutt’altro che insuperabile

di Redazione
Il tema tattico – Mister Turati dispone gli azzurri secondo il 4-2-3-1 con Maggio unica bocca di fuoco con Di Paola, Di Grazia e Convitto pronti a inserirsi tra le linee amaranto. Pergolizzi, pur lasciando inalterato il modulo a tre in difesa con Giuliodori e Cham quinti di centrocampo, sconvolge per l’ennesima volta il reparto avanzato mandando in campo Barillà al fianco di Barranco.
La cronaca – Quella vista nel primo tempo al De Simone è senza dubbio una Reggina bella da vedere ma con le polveri bagnate anche perché Pergolizzi ne combina un’altra delle sue lasciando il solo Barranco a lottare contro la difesa aretusea e con Barillà che invece di supportare l’attaccante va a cercare palloni giocabili in mezzo al campo.
Sarà poi un discutibile rigore per un fantasioso fallo di mano a portare avanti nel punteggio i padroni di casa: dal dischetto Maggio ovviamente non perdona.
Da quel preciso momento la squadra amaranto si è spersa tra le maglie degli azzurri di Turati apparsi – ad ogni buon conto – tutt’altro che irresistibili. Nella ripresa, Reggina subito pericolosa con un colpo di testa di Girasole che non inquadra la porta e, in seguito, sempre sugli sviluppi di un calcio da fermo, la squadra amaranto sfiora il pareggio con Urso. Qualche minuto appresso è Barranco a colpire di testa impegnando severamente il portiere aretuseo. La Reggina c’è ma col solo Barranco lì davanti è arduo fare gol o costruire qualcosa di certo ed evidente. E per giunta, il buon Pergolizzi decide di mettere fuori Barranco per Ragusa optando per un attacco senza attaccanti di ruolo. E, come se non bastasse, toglie dal campo Forciniti – il migliore dei suoi fino al momento – per Dall’Oglio. Da quel preciso istante mancheranno profondità, “garra”, voglia e possibilità di far male al Siracusa che controlla agevolmente quel che resta della Reggina. Soltanto a 15 minuti dal termine mette dentro Vesprini, Provazza e Rajkovic con l’intento di riprendere la partita ma è tardi e non c’è il Laaribi che sappia inventare la giocata vincente. Nonostante ciò, a pochi minuti dal termine Ragusa colpisce il palo su assist di Dall’Oglio a seguito di un’azione abbastanza estemporanea.
Nonostante questo sussulto finale, la squadra di Pergolizzi è costretta ad issare bandiera bianca al cospetto di un Siracusa sicuramente più organizzato, forte, coriaceo e determinato a fare suo il risultato.

Commento finale – E la Reggina? Quella con gli aretusei è stata la migliore prestazione fin qui offerta da Barillà e compagni. Peccato, però, sia durata fino al rigore realizzato da Maggio che ha determinato la gara. Da quel momento in avanti la squadra di Pergolizzi ha cercato di recuperare il risultato ma senza riuscirci per mancanza di idee, di quantità e, purtroppo, di coraggio. Tra l’altro, il trainer amaranto ha dimostrato per l’ennesima volta di capirci poco e di essere in uno stato di confusione totale ed irreversibile. Punto. Anche in questo caso, infatti, ha sbagliato nettamente la formazione ed ha toppato miseramente il modulo tattico contro un Siracusa – ripetiamo – tutt’altro che irresistibile.
E la società? A questo punto deve assumersi le proprie responsabilità e fare chiarezza su un allenatore dimostratosi non all’altezza della situazione e che – molto verosimilmente – soffre di troppe pressioni. Ancora ci sono 28 gare da giocare e tutto potrebbe succedere ma se il giorno si vede dal mattino, c’è poco da stare allegri. Da una settimana a questa parte predichiamo “la Reggina è forte e ce la farà” ma crediamo che, a questo punto e soprattutto alla luce di quanto dimostrato da questa squadra oggi al De Simone, c’è poco da sperare. E bene ha fatto la Curva a girare le spalle a Pergolizzi che ha la colpa di aver regalato su un piatto d’argento la vittoria al Siracusa tutt’altro che insuperabile






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