Ultima in classifica e con un ritardo di quattro punti dalla zona salvezza. La tegola della penalizzazione
di Redazione

La Corte Federale d’Appello ha respinto il reclamo del Cosenza avverso i 4 punti di penalizzazione in classifica e la sanzione di 10mila euro inflitti dal Tribunale Federale Nazionale nell’ambito di due diversi procedimenti che riguardano le violazioni di natura amministrativa segnalata dalla Co.Vi.Soc. In chiara sostanza, il motivo della penalizzazione riguarda il mancato versamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps dovuti ai tesserati per i mesi di aprile e maggio 2024. Il termine per il pagamento era fissato al 1° luglio 2024, ma la società rossoblù – che ricordiamo partecipa al campionato di Serie B – non ha provveduto a rispettare la scadenza di cui sopra. Dopo la bocciatura presso le Sezioni Unite dell’organo giudicante, la società del Presidente Guarascio potrà ricorrere al Collegio di Garanzia del Coni.
Dal punto di vista puramente sportivo, la squadra allenata da Massimiliano Alvini si trova in ultima posizione con soli 5 punti frutto di 2 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte e con una differenza reti di -2 (7 i gol segnati e 9 quelli subiti). I rossoblù non vincono dal 15 settembre allorquando batterono al San Vito Marulla la Sampdoria per 2 reti ad 1. Da allora un pareggio per 1 a 1 a Bari e due sconfitte interne con Sassuolo (0 a 1) e SudTirol (0 a 2). L’altra vittoria risale alla prima di campionato contro la Cremonese (1 a 0). Senza i 4 punti di penalità sarebbe poco sopra la zona retrocessione in compagnia di Modena e Reggiana e col Catanzaro a quota 8 in piena bagarre per evitare i playout







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