La squadra di Pergolizzi necessita di aggiustamenti difensivi per spiccare il volo

La Reggina, come da pronostico, vince e convince in quel di Sant’Agata di Militello contro la squadra locale composta da tanti under. Ragazzi volenterosi e soprattutto vogliosi di fare bella figura contro l’avversario sicuramente più quotato ma ancora in fase di rodaggio. Mister Raciti, che ha esperienza da vendere, ha impostato la gara proprio su corsa, giro palla e raddoppio di marcature per imbrigliare la Reggina ma senza riuscirci per via dell’errore di Flamia che ha letteralmente regalato a Barranco il pallone dell’uno a zero quando le lancette segnavano il sesto minuto di gioco. Una volta conquistato il vantaggio, la formazione di Pergolizzi ha potuto giocare sul velluto con un Sant’Agata disorientato ed in grande sofferenza. Il gol del raddoppio è da cineteca: Ba lancia millimetricamente per Barillà che di testa serve Barranco il quale addomestica la sfera col petto e lascia partire un bolide che finisce sotto il sette del portiere avversario. Il gesto tecnico, da solo, vale il costo del biglietto e mette a tacere tutti coloro che durante questa delirante e torrida estate hanno disegnato l’attaccante argentino come un brocco incerottato e pieno di acciacchi. Il poeta Giunta aveva ragione su tutto… Tutto bello. Però, c’è un però: con quello di Nunzi ad inizio ripresa, la Reggina ha subito il terzo gol su altrettante gare di campionato fin qui disputate. E a nulla è valso schierare Martinez fra i pali il quale – ad onor del vero – ha compiuto un mezzo miracolo sullo stesso Nunzi. Questo significa una cosa soltanto: Mister Pergolizzi deve lavorare tantissimo allo scopo di eliminare queste distrazioni difensive che possono diventare pericolose come successo con la Scafatese. La squadra campana, ancorché forte e micidiale sotto porta, è riuscita ad avere la meglio sulla Reggina grazie ad un’ingenuità di un difensore quando ad Acireale e Licata ha messo a segno quattro gol ciascuno. C’è una grande, grandissima differenza. Ripetiamo: se Pergolizzi riuscisse ad eliminare dimenticanze e lapsus nella delicata fase difensiva, la sua squadra potrebbe diventare una corazzata inaffondabile. Quando una compagine ha dei ragazzi di valore come Forciniti, Giuliodori, Vesprini, Cham, Mariano e Malara; ha gente del calibro di Ragusa, Barranco, Rajkovic, Renelus e Provazza in attacco; e poi Barillà, Dall’Oglio, Urso, Racine Ba nella zona nevralgica del campo; per non parlare di Porcino, Girasole, Ingegneri, Adejo, Bonacchi in difesa; e si permette il lusso di mandare in tribuna giocatori come Perri e Curiale oppure Salandria e Laaribi in panchina, tutti – ma proprio tutti – si aspettano una vera Potiomkyn. Presto lo diverrà. Ne siamo sicuri







Rispondi