di Domenico Romeo
È ormai quasi alle porte il prossimo turno di Serie D girone I e, la nostra Reggina, se la vedrà a Sant’Agata di Militello contro una realtà che, l’anno scorso, ha vestito l’abito di matricola terribile (vincendo addirittura al Granillo, ma vittoria invalidata per inadempienze involontarie della società biancoblù dettate dal numero di calciatori da impiegare correttamente).
Il Città di S. Agata arriva a questo incontro con un solo punto in classifica, la Reggina è a tre punti, in un gruppone, coabitando con altre quattro squadre, reduce dalla sconfitta immeritata in casa contro la Scafatese. Una partita, quella di domenica, che la compagine amaranto deve interpretare con i profili giusti finalizzati a conseguire un assoluto riscatto, se intende davvero dare una sterzata a questo campionato.

Ed in vista della gara di domenica incontriamo il Team Manager del Città di S. Agata, Enzo Franchina, al quale rivolgiamo qualche domanda.
Cominciamo a descrivere un po’ in generale il quadro di questo campionato appena iniziato. L’anno scorso la Serie D girone I ha avuto una sola protagonista, il Trapani, che praticamente ha giocato da sola. Lei ritiene che quest’anno ci possa essere un’altra “ammazza Campionato” o pensa ad una stagione più equilibrata?
“Intanto, un sentito ringraziamento alla vostra testata che dà risalto e crea interesse intorno ad un campionato come quello di Serie D. Campionato, che ritengo stia molto stretto ad una piazza stupenda e sportiva come quella amaranto. Tutti noi, piccole realtà, attraverso la vostra comunicazione, viviamo di luce riflessa. Detto ciò, posso affermare che la compagine amaranto ha ottime possibilità di tornare al calcio che conta, quello professionistico. Con l’appropriazione e recupero del marchio, ha riunito tutti i suoi ferventi e calorosi sostenitori che al Granillo, rappresentano il dodicesimo giocatore in Campo. A seguire le altre, vedo molto bene la Scafatese, il Siracusa, la Nissa che ha allestito un’ottima squadra, la Vibonese degli amici: il DS Ettore Meli e Mister Facciolo e il Sambiase che è partito alla grande. Le altre, noi comprese (C.di S.Agata n.d.r.), unitamente alle restanti, cercheremo di fare un campionato decoroso, ma a parte”.
Quale compagine ritiene più avvantaggiata alla vittoria finale e quale, secondo lei, lotterà per la salvezza?
“Come già detto, vedo molto bene la Reggina per la vittoria finale, una corazzata, il passo falso interno è stato solo un incidente di percorso. A seguire Siracusa, Scafatese, Vibonese e Nissa. Le restanti si giocheranno un buon piazzamento e la salvezza, noi, inclusi”.
L’anno scorso il Città di S. Agata ha disputato un campionato di tutto rispetto rivestendo il ruolo di matricola terribile sfiorando addirittura i play off. Pensa che quest’anno l’organico nuovo possa migliorare la precedente annata?
“A dire il vero è da 4 stagioni che il Città di Sant’Agata disputa campionati con ottimi piazzamenti: 1 play-off e 3 piazzamenti a ridosso dei primi posti utili ai play-off. Gestione oculata ed esemplare con budget ridotti, ed il lancio di tanti giovani di prospettiva. Il Città di Sant’Agata rimane un’ottima vetrina per i nostri giovani tesserati”.
Si parla addirittura di una proposta, a livello federale, di inserire le squadre giovanili delle più famose società blasonate del calcio Italiano, anche nei campionati dilettantistici. Ritiene che sia una cosa giusta o sia dannosa alla categoria?
“Non saprei dire, sicuramente con gli Europei appena conclusi e la delusione da parte di tutti i tifosi italiani, si rende necessario dare una svolta. L’importante è cercare di creare una struttura funzionante, riferimento per gli addetti ai lavori e per tanti giovani che crescono”.
Andiamo alla gara di domenica. Che partita prevede fra la sua squadra e la Reggina?
“La Reggina è una corazzata, con nomi altisonanti e le aspettative dell’ambiente amaranto, sono sicuramente diverse da una piccola realtà come può essere la nostra, spero possano dare spettacolo, che sia una partita vera ed entusiasmante per i numerosi tifosi che interverranno da ambo le parti”.
Quale calciatore amaranto facente parte dell’organico teme che possa essere una spina nel fianco per il Città di S. Agata?
“Ripeto, la Reggina è una Corazzata per il campionato in corso, tra le sue fila annovera grandi atleti che non sfigurerebbero in categorie superiori, ben allenata da un tecnico esperto, Pergolizzi. Sono un ammiratore personale del vostro Capitano Barillà, grande leader e trascinatore. Lui, su Tutti”!
In panchina nel Città di S. Agata siede un certo mister Raciti, un allenatore che ha detto la sua nelle competizioni professionistiche e che risulta essere molto capace nella gestione del gruppo. Che modulo pensa possa adottare per riuscire a portare a casa un risultato positivo?
“Mister Ezio Raciti, per la nostra società rappresenta una manna dal cielo, nonostante il curriculum di grande spessore, ha accettato la piazza di Sant’Agata di Militello. Persona speciale, in tutto e per tutto, approccio con i più giovani, con i grandi, con i collaboratori, capacità e facilitazione nell’esposizione del sistema di gioco, rendendo interessanti e piacevoli gli aspetti tecnico – tattici, che a volte possono risultare ad un giovane calciatore, piuttosto noiosi. NB: (in riferimento al modulo adottato vi mando un affettuoso Marameo)”.
L’ultima domanda è proiettata al ricordo di Totò Schillaci, protagonista di numerosi derby dello Stretto fra Reggina e Messina. Che ricordo ha di questo grande campione recentemente e prematuramente scomparso?
“Totò! Che dire? Anni 90 e le Notti magiche, mettono d’accordo Tutti! Anche per voi, che l’avete apprezzato come temuto avversario nelle epiche partite del Derby dello Stretto. Un sentito ringraziamento per l’invito della vostra prestigiosa testata sportiva, un affettuoso saluto alla magnifica tifoseria amaranto”!

Per la realizzazione dell’intervista si ringrazia, oltre che il suddetto Team Manager, tutta la società calcistica del Città di S. Agata






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