I Diffidati Liberi su caro biglietti, chiusura della Curva Nord ed i mancati arrivi. Risponde Minniti: “I prezzi sono in linea con le altre squadre. Sulla chiusura della Curva: La Reggina è parte lesa. Valuteremo se sia il caso di programmare un graduale disimpegno”

di Salvatore Condemi
Polemiche, diverbi, accuse, bisticci, tradimenti, inganni, voltafaccia e tanto altro ancora. Questo succede a Reggio Calabria in questi ultimi e convulsi anni dove il nulla cosmico si mischia con l’incoerenza e l’incompetenza di chi dovrebbe “amministrare”. Etimologicamente il termine amministrare significa “agire da ministro”, ossia con solerzia, senno e ponderatezza ma soprattutto con competenza e serietà. La nostra città – dalla quale manco dal lontano 1979 – non ha più avuto un amministratore degno di questo nome dalla morte di Italo Falcomatà in poi. E da quell’infausto giorno della dipartita del Professore, in la città, che potenzialmente potrebbe contare su immense ricchezze, a farla da padrona è la manifesta incapacità. In tutti i sensi. Ma non vorrei parlare della pochezza dei politici o comunque non solo di questo. Oggi è più “conveniente” disquisire della dichiarazione di guerra degli ultras che, rompendo ogni indugio, si uniscono a scettici e disillusi con l’intento “dichiarato” di contestare – apertamente ed aspramente – la Reggina 1914 per tre motivi importanti a cominciare dal caro biglietti. Una gara di Coppa Italia tra due squadre di Serie D non vale le dieci euro da pagare. Su questo non si discute: […] “In occasione della gara di Coppa Italia di serie D tra Reggina e Vibonese, la società poteva e doveva, soprattutto adesso, mettere da parte il tornaconto personale prevedendo nei vari settori dello stadio prezzi più accessibili. Sarebbe bastato, a nostro avviso, stabilire un prezzo simbolico e/o popolare di 5€ per un match quasi inutile vista la competizione, ma importante per noi tifosi e addetti ai lavori, per ritrovarsi, stringersi tutti insieme e riportare quell’entusiasmo che a malincuore non riusciamo a intravedere ad appena una settimana dall’inizio del campionato” […]. L’altra questione investe l’agibilità della Curva Sud che non si ferma ovviamente al match di domani ma si protrarrà ben oltre la prossima gara interna con la Scafatese in programma il 15 settembre. Mi hanno in grandi linee spiegato che il muro che divide il settore dello stadio dalla piscina è stato abbattuto per dei lavori programmati mentre sono da considerare assolutamente inagibili sia la Gradinata che la Curva Nord per tutto il materiale di risulta disseminato in ogni dove nei due settori. La colpa non è naturalmente da ascrivere alla Reggina bensì alla pochezza ed alla incompetenza di chi deve “agire da ministro”. Gli ultras a tal proposito scrivono: […] “Per quanto ci riguarda è impensabile che si arrivi a due giorni dalla partita senza aver preso provvedimenti evitando questo ennesimo malcontento verso una tifoseria che è stanca di dare senza ricevere rispetto e competenza” […]. La rimostranza – al limite – sarebbe da indirizzare all’amministratore deputato al controllo ed alla gestione dei lavori il quale (sicuramente) in buona fede ma in buona sostanza non è stato competente (e previdente) nel gestire la problematica. E passiamo all’ultima spinosa “questione”. La Curva, a tal uopo, scrive: […] “Le parole hanno un peso in una piazza come la nostra. Si è parlato di vincere ma ad oggi non possiamo che constatare di aver effettuato il minimo sforzo per ottenere un risultato che speriamo per voi arrivi in fretta, al fine di evitare di avere contro anche i 2.000 fedelissimi che hanno deciso di darvi fiducia abbonandosi. Con il mancato raggiungimento dell’obiettivo sperato non avrebbe più senso la vostra presenza alla guida della Reggina e nella nostra città“[…]. Un “aut aut” in piena regola che non ammette alcun tipo di errore e nessuna possibile apertura in caso di mancata promozione in Serie C, quando, giusto la settimana prima, ha promesso il proprio appoggio incondizionato. Cos’è successo alla fin fine? Niente: ai ragazzi della Curva non è andato giù – giustamente – la mancata organizzazione volta ad approntare uno squadrone in grado di fare un sol boccone di questo torneo senza però contare che la Reggina con l’arrivo di Dall’Oglio e Urso (i quali saranno a disposizione di Pergolizzi lunedì mattina) ha il centrocampo più forte dell’intero panorama della quarta serie.
La Reggina ovviamente non l’ha presa bene. E Virgilio Minniti, Presidente del Club, non ha assolutamente perso tempo nel ribattere punto per punto quello che la Curva ha esposto con il comunicato. Queste le sue parole: […] “Con la Curva Sud, sin dal primo giorno, si è instaurato un confronto schietto e sincero, improntato alla lealtà ed al rispetto reciproco, ed è per questo motivo che sono molto amareggiato di quanto letto” […]. A proposito della chiusura della Curva e di caro biglietti, Minniti s’è espresso con questi termini: […] “Nel comunicato della Curva Sud viene contestato il caro biglietti relativamente alla partita “inutile” di Coppa Italia, pensiero legittimo ma che non mi trova d’accordo, poiché il primo impegno stagionale della Reggina non può essere “inutile” per nessun tifoso. I prezzi sono in linea con le altre squadre che disputano le partite in campi sicuramente meno importanti del Granillo. È bene ricordare altresì che l’incasso delle gare di Coppa Italia viene suddiviso tra le due squadre al netto delle spese di gestione dell’evento. Ci viene contestata anche la chiusura della Curva Sud quando invece sarebbe bastato informarsi per constatare che la Reggina è parte lesa, costretta a subire ripercussioni negative sia in termini economici che di immagine e di sostegno alla squadra” […]. E passiamo, per concludere, a quello che – sinceramente – mi ha fatto sobbalzare dalla scrivania: […] “Sicuramente il comunicato pubblicato ieri sera, apre in seno alla proprietà, una profonda riflessione che potrebbe portare a qualsiasi decisione. Insieme al mio socio, pur sempre nel rispetto degli impegni presi con la Città e la Squadra, valuteremo se sia il caso di continuare a destinare importanti risorse sulla Reggina oppure programmare un graduale disimpegno che comunque, a scanso di equivoci o sinistre interpretazioni degli sciacalli di turno, non prevederà in alcun modo procedure giudiziarie o consegna della squadra alle istituzioni” […]. E per ultimo questo pensiero: […]“Rispettare gli accordi, umiltà, lealtà e competenza sono tutti valori che hanno contraddistinto l’operato societario fino ad oggi, per come dimostrato dai fatti che rimangono indissolubili nella storia Amaranto” […].

Chissà se ci sarà modo e maniera per ricucire questi strappi, tutte le lacerazioni e le troppe ferite inferte in modo vicendevole. Chi ha torto e chi, invece, ragione interessa poco: la cosa più importante è ritornare a formare un unico blocco composto da società, squadra, stampa e tifoseria. Solo così si può essere vincenti. Solo così






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