di Giuseppe “Fossa” Criaco

Oggi avremmo voluto parlare di Reggina Vibonese, magari raccontando con dovizia di particolari i nuovi innesti amaranto ed il mercato nel suo complesso.
Oggi come nelle migliori tradizioni vi avremmo voluto parlare di calcio giocato e dell’esordio degli Amaranto al Granillo in quello che avrebbe dovuto essere l’esordio della nuova stagione e le prime impressioni del nuovo corso con Mister Pergolizzi.

Volevano condividere con voi l’attesa per la prima “partita vera” della nuova REGGINA 1914. Volevamo.
Ma purtroppo tutto questo non è stato possibile per i tanti, troppi veleni che da settimane ormai sui social e su certa stampa sono riversati sulla società, e su quella larga parte dei tifosi reggini che non vogliono smettere di sostenere questa squadra e questa società, nonostante si aspettava qualche colpo “eccellente” che non è arrivato.
Quello che oggi preoccupa è la continua tensione e la stato di “guerra permanente effettivo” che da più di un anno viene alimentato da certe conventicole “autoctone” per motivi solo a loro conosciuti. La loro appartenenza è trasversale e le colate critiche al vetriolo ormai coinvolgono anche i molti tifosi reggini la cui unica colpa e’ essere ancora attaccati al questi colori ed questa maglia. Un tutti contro tutti, questo il loro disegno, che ha invelenito l’anima e l’ambiente generando in tutti gli attori di questa “tragica commedia” che sta diventando la Reggina 1914 un senso di diffuso sospetto l’uno nell’altro.
Emblematico di questo clima avvelenato e velenoso è stato lo scambio di comunicati (o lettere aperte che dir si voglia) tra il tifo organizzato della Sud e la presidenza amaranto a causa della Scelta incomprensibile (da parte di terze parti) di chiudere l’accesso alla Curva Sud per un cantiere. Senza prevedere piani alternativi.

Veleni che aizzano animi e sentimenti creando tutte le premesse per una sorta di “civil war”, tutta reggina, che sommerga di fango e melma l’operato della “nuova società amaranto”. A prescindere dai risultati. E tutto questo per una sola e determinate colpa di Ballarino & friends una sorta di lesa maestà per le logiche e le dinamiche che governano questa città.
Domani sarà l’inizio di una stagione sportiva e di calcio, non facciamola diventare l’ennesima via crucis per tifosi, per la squadra e per la società. E per la stessa città che già si è rialzata una volta dalle sue macerie dopo la Rivolta.

Quella che sta per principiare è la stagione che celebra il sessantennale di quella prima storica promozione in serie B. Pertanto ognuno faccia la propria parte (tifosi,società, squadra e sopratutto istituzioni) per ricreare quel cerchio magica che il 13 Giugno del 1999 a Torino ha visto il suo Apogeo.

Sarebbe un segnale di forza e di ritrovata unitá che darebbe alla squadra quella fiducia necessaria al raggiungimento dell’unico obiettivo che conta, ai suoi nemici mostrerebbe chi davvero ama Reggio e la Reggina.
Noi abbiamo scelto di stare dalla parte della città.





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