Pippo Bonanno potrà cimentarsi in modo autonomo sfruttando la propria esperienza per allestire una squadra all’altezza

Maurizio Pellegrino, che qualche giorno fa ha lasciato la Reggina, si accaserà a Messina, in Serie C. Ritorno quindi in Sicilia per il Direttore Sportivo che, tutto sommato, ha lavorato bene in un’annata dove le difficoltà sia strutturali che gestionali sono stati tanti. Così come gli errori (anch’essi) tantissimi a cominciare dal rifiuto (celato) di ingaggiare un centravanti da doppia cifra. Oramai la frittata è fatta e, vieppiù, versare lacrime è pressocché inutile: un anno è stato gettato alle ortiche volenti o nolenti nel senso che, la squadra allestita in corso d’opera (e soprattutto senza preparazione fisica) è risultata poco funzionale rispetto a Trapani e Siracusa. Storia trita e ritrita. Adesso (piuttosto) bisogna guardare avanti con o senza Pellegrino ma con la consapevolezza che d’ora in poi non ci sarà alibi che tenga: l’ambiente vuole abbandonare questa categoria perché si merita molto di più che andare a giocare a Maiori oppure ad Angri. La città e la tifoseria lo esigono. E pure i giornalisti pretendono ben altro che andare a lavorare ad Angri e San Marzano abituati a Eccellenza e Promozione. Certo, senza Pellegrino, Bonanno avrà modo e maniera di cimentarsi in modo autonomo e sicuro sfruttando le sue competenze e la propria esperienza di uomo navigato nel mondo del calcio qual è. Pippo Bonanno è comunque chiamato ad allestire uno squadrone da poter battere qualsivoglia concorrenza fin da subito, fin dalle prime battute del campionato dove la Reggina “deve” e sottolineiamo “deve” fare la parte della tigre ferita e, per questo, micidiale, letale e famelica. L’arrivo di Rosario Pergolizzi, fresco vincitore del proprio raggruppamento e dello scudetto di categoria, deve necessariamente far invertire la rotta del pressapochismo e della precarietà: mettersi in testa che questo dev’essere non certamente l’anno della transizione bensì il torneo del “rilancio” e del “ritorno alla normalità” è dovere di tutti a cominciare da Minniti passando per Praticò e Ballarino. Ripetiamo: serve una squadra di grande spessore, un allenatore che faccia da trascinatore ed una società che sia all’altezza. Ma è pur vero che anche il pubblico (speriamo) coeso debba fare la propria parte abbandonando per strada polemiche, inviti a salire su traghetti e indigenze non certificate e non certificabili e tifare (se gli va) altrimenti stia a casa a “gufare” Catanzaro e Cosenza in TV. Adesso ci si tuffi anima e corpo nel calciomercato – quello vero – perché molte società sono già al lavoro. Nei prossimi giorni (sempre se non l’abbia già fatto) il tecnico avanzerà verosimilmente delle richieste che riguardano i giocatori adatti per la bisogna e che siano funzionali rispetto al suo modulo di gioco (3-4-3, 3-5-2 oppure il meno dispendioso 4-4-2 con le sue varianti) convenendo che la rosa al momento è ampia ma non del tutto adeguata ai sistemi tattici da lui praticati per cui prevediamo tanto lavoro in sintonia tra Bonanno, Pergolizzi e Russo da qui alla fine di luglio. Aspetto importante: non bisogna assolutissimamente perdere tempo e, al di là di tutto, non bisogna lasciare spazi alle altre concorrenti, Siracusa in primis. Il calciomercato della Reggina è e dev’essere considerato un banco di prova importantissimo perché ne va della reputazione del Professor Ballarino e del Dottor Praticò che ci mettono la faccia giornalmente e riveste ovviamente un’importanza fondamentale per il futuro della squadra e della società che rappresenta la città di Reggio Calabria in ambito calcistico







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