All’inizio fu la Juve ad essere la prima società a voler una sua seconda squadra che potesse partecipare al campionato di Serie C e dopo la Juventus anche l’Atalanta si è creata una squadra Under 23.
Juventus U23 e Atalanta U23 nel campionato appena concluso hanno perfino disputato i Playoff promozione per poter accedere alla Serie B.
Dietro Juve ed Atalanta c’è il Milan che ha pronta la squadra U23 e che sta aspettando di essere ammessa al prossimo campionato di Serie C e, notizia di queste ore, anche l’Inter sta valutando molto seriamente di creare una sua squadra B con l’obiettivo di sviluppare i giovani talenti e dare loro maggiore esperienza competitiva.
Insomma anche in Italia sta prendendo piede una pratica molto diffusa in Spagna che consente alle società della prima Serie calcistica di creare un team che si colloca tra la prima squadra e la compagine Primavera per poter far crescere i talenti della propria cantera.
Una pratica che si sta diffondendo e che tuttavia sta suscitando dibattiti e controversie. Ecco quali possono essere a nostro avviso i Pro e i Contro dell’impatto che le seconde squadre possono avere sul campionato di Serie C che per sua natura è il campionato dei Comuni.

Possibili Vantaggi
Sviluppo dei Giovani:
Uno dei principali vantaggi delle seconde squadre è quello di consentire ai giovani talenti della Primavera di avere un’esperienza competitiva regolare in un contesto professionistico, favorendo il loro sviluppo e la loro crescita calcistica. Un esempio in tal senso è stato Vanja Vlahovic, bomber della Primavera dell’Atalanta, che per è stato fatto esordire nella U23 con ottimi risultati
Aumento della Qualità:
E’ indubbio che la presenza di giocatori di talento nelle squadre B possa elevare il livello tecnico complessivo del campionato di Serie C, rendendolo più interessante e formativo anche per i giocatori delle altre squadre.
Integrazione nel Sistema:
Le seconde squadre possono facilitare l’integrazione dei giovani nel sistema del calcio professionistico italiano, fornendo una transizione più fluida dal settore giovanile alle prime squadre.
Prospettive di Danno
Sbilanciamento Competitivo:
In un quadro di sistema dove le risorse si stanno sempre più spostando verso le società di vertice del calcio italiano aumentando lo squilibrio tra queste e le società più piccole, le squadre B potrebbero avere risorse economiche e infrastrutturali superiori rispetto alle squadre tradizionali di Serie C, creando un dislivello competitivo. Questo potrebbe portare ad un campionato meno equilibrato, dove le squadre B dominano la competizione.
Interesse del Pubblico:
Se avete visto una partita casalinga di una delle seconde squadre avrete certamente notato la scarsità di pubblico, niente a che vedere invece con il pubblico delle squadre tradizionali. Si passa dagli oltre 16 mila presenze di media delle partite casalinghe del Catania alle poco più che 400 persone mediamente presenti alle partite dell’Atalanta U23 o addirittura 120 della Juve U23. Questo peer dire che la presenza delle seconde squadre potrebbe diminuire l’interesse del pubblico e conseguentemente degli sponsor per il campionato di Serie C. I tifosi delle squadre tradizionali potrebbero sentirsi meno coinvolti e meno motivati a seguire le partite contro le squadre B, che non hanno una storia e una tradizione locale.
Valorizzazione dei Talenti Locali:
Le squadre di Serie C tradizionali potrebbero vedere ridotte le loro opportunità di valorizzare i propri giovani talenti, poiché le squadre B delle società maggiori potrebbero attirare i migliori giovani promettenti, togliendo risorse e visibilità ai settori giovanili dei club di Serie C.
Problemi di Motivazione:
Tra le norme che regolamentano la partecipazione delle squadre B al campionato di Serie C è presente anche un dettaglio relativo al “Passaggio di categoria”, che stabilisce proprio le possibilità di promozione per le seconde squadre in relazione al campionato nel quale milita la prima squadra.
La Seconda squadra potrà al termine del Campionato Serie C essere promossa al Campionato di Serie B, ma non potrà mai partecipare al medesimo Campionato della prima squadra, né ad un Campionato superiore e qualora al termine del Campionato di competenza, si verifichi un’ipotesi di compresenza della prima e della seconda squadra nella medesima categoria, la seconda squadra dovrà partecipare al campionato professionistico della categoria inferiore.
Mente in caso di retrocessione della Seconda squadra al Campionato Nazionale di Serie D, la stessa non potrà iscriversi al Campionato Dilettantistico e potrà chiedere di essere ammessa al Campionato di Serie C.
Tutto ciò potrebbe influire sulla motivazione dei giocatori e sullo spirito competitivo. Questo potrebbe portare a partite con un’intensità minore e influenzare negativamente la qualità del campionato.
Detto ciò a mio avviso il fenomeno delle seconde squadre toglie il fascino ad un campionato che per sua natura è il campionato dei Comuni e dei campanili.
In Serie C si sente ancora il profumo della genuinità della piazza. Chi ha qualche anno di età si ricorderà certamente quello che successe a Reggio nella storica promozione in Serie B avvenuta nel 1988 nello spareggio tenutosi a Perugia contro la Virescit. L’esodo di tifosi amaranto verso il Renato Curi di Perugia è ancora nella mente e nei racconti dei reggini. L’arrivo delle squadre di Serie A fa diventare altro quel campionato. Ovviamente è un vantaggio, la Juventus ne ha tratto benefici, così come l’Atalanta e anche il Milan ne trarrà. Ma questo mette le squadre di Serie A in una posizione sempre più dominante sulle altre compromettendo la competitività e l’integrità del campionato di Serie C.






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