Abbiamo “esaminato” quattro attaccanti che potrebbero fare al caso della Reggina targata 2024/25

Vincenzo Maione,punta centrale, classe 1994, di proprietà del Portici (fino al 30 giugno p.v.) ha un curriculum di tutto rispetto. A parte la salvezza conquistata con i vesuviani grazie ai suoi 13 gol su 33 gare disputate, è sempre stato un attaccante “generosissimo”. Non scordiamoci, infatti, delle realizzazioni con le maglie di Prato, Francavilla e Portici: stiamo parlando di un “classico” attaccante d’area che in carriera (177 presenze) ha segnato un qualcosa come 59 gol, ossia uno ogni 3 partite. Pur tuttavia sarebbe da tenere in considerazione che il “puntero” napoletano ha “iniziato” e “concluso” soltanto tre campionati (di Serie D) con Sarnese, Portici e Prato dove, per l’appunto, “l’ha messa dentro” 38 volte su 101 presenze, vale a dire un gol ogni 2,7 partite (su per giù). Ce n’è di meglio in giro – per carità – ma la profonda conoscenza della categoria, il suo carisma, la sua forza e la caratteristica di saper calciare con entrambi i piedi fanno di Maione un attaccante da non sottovalutare. La sua quotazione si aggira sui 100mila euro ma la squadra amaranto lo potrebbe prendere a parametro zero visto l’imminente scadenza con i vesuviani.

E passiamo all’italo-argentino Tomas Bonilla, 15 gol su 29 presenze con il Canicattì. Nato a Clucellas (Argentina) il 7 aprile 1994, è giunto in Sicilia proveniente dal Nardò dove, in 10 scampoli di gara, non ha mai avuto la possibilità di esultare. Punta centrale mobile, veloce, astuta, con il piede destro caldo e con un buon colpo di testa (è alto 185 centimetri), rappresenta il modello di attaccante moderno e a disposizione dei compagni. Con Mister Pidatella in panchina ha avuto un considerevole miglioramento sebbene qualcuno dica sia stata solamente un’annata fortunata che difficilmente si potrà eguagliare. Vedremo. Resta però il fatto che la sua valutazione è pur sempre di 100mila euro e che a Reggio Calabria con il 4-3-3 di Pergolizzi andrebbe a nozze.

Sebastiano Longo, ala destra, nato a Barcellona Pozzo Di Gotto (Me) il 5 gennaio 1998, tra le fila della “sua” Nuova Igea Virtus, ha siglato ben 16 reti in 32 gare disputate. Una media impressionante per un esterno d’attacco che prima di giungere in giallorosso aveva siglato 22 reti in 133 presenze. Dinamico – com’è giusto che sia – furbo, bravo nell’uno contro uno, ha nelle sue corde il tiro a giro dal limite. Meglio il piede destro ma anche il sinistro è di sicuro affidamento. Con Renelus sulla sinistra, i due sarebbero devastanti nel gioco che predilige Pergolizzi.

Un altro calciatore veramente “prolifico” (in tutti i sensi) sarebbe il 32enne Ives Gnago Gnegne, alto più 190 centimetri per 87 chili di muscoli e di forza prorompente. Su 36 gare disputate con i biancocelesti del Treviso ha siglato 16 reti e 7 assist per i compagni. In precedenza, l’ivoriano, ha esultato 151 volte in 172 partite giocate tra Serie D (Arzignano, Luparense, Manzanese, Abano e Salicese) ed Eccellenza: impressionante. Nonostante la stazza fisica, ha una progressione talmente devastante da lasciare sul posto i difensori mentre va a gonfiare la rete. Chi lo acquista fa un vero affare. La sua valutazione? “Soltanto” 150mila euro, un “Lukaku de noiantri”…







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