LFA Reggio Calabria si aggiudica il marchio Reggina

Presente al Cedir anche l’ex arbitro di calcio Paolo Tagliavento, rappresentante di Stefano Bandecchi. Questo ha sorpreso – e non poco – visto che il Sindaco di Terni aveva manifestato la sua “uscita” dalla gara volta all’acquisizione di marchio della Reggina 1914. Al terzo piano del Tribunale Fallimentare di Reggio c’è anche Antonino Ballarino, Virgilio Minniti e Giuseppe Praticò in rappresentanza della società amaranto nonché Giuseppe Falcomatà per il Comune di Reggio Calabria oltre ad una platea di giornalisti accreditati. Solo alle 12.05 i tre partecipanti formalmente interessati all’acquisizione del marchio sono stati convocati dal Giudice cosicché la porta si chiudeva alle loro spalle. Questo significava che da lì a pochi minuti la Reggina sarebbe ritornata ad essere ufficialmente Reggina sebbene in città rimanga un’impronta polemica che non fa certamente bene all’ambiente. Le cose andavano per le lunghe anche per motivi burocratici ma alla fine la Reggina è ritornata in pompa magna con il Professor Ballarino che prima si è preso insulti e sfottò per mesi e poi si aggiudica il marchio ed il centro sportivo Sant’Agata. Tutto ciò ci fa comprendere che non vi sia stato alcun “regalo” da parte del Sindaco di Terni e nessun “danno erariale” da parte del Sindaco di Reggio Calabria.
Diciassette giorni fa il “catanese” Caffo aveva confidato al nostro inviato Rocco Genovese che non avrebbe comunque speso soldi per azzardare un ripescaggio (infatti, sta smantellando) mentre il “catanese” Ballarino (quello che secondo alcuni dovrebbe prendere il “traketto” per ritornarsene a Katania) ci aveva garantito che avrebbe preso il marchio e potremmo aggiungere di aver dato pure Pellegrino in uscita, direzione Trento, ma la cosa non si è ancora concretizzata, pur essendo stato il diretto interessato ad ammetterlo.
Ritornando a bomba: “impiegare” 125.000 € per “assicurarsi” il marchio storico di un sodalizio nato nel 1914 è da considerarsi a prezzo di saldo, quasi stracciato. A tal proposito ricordiamo che Pellissier ha dovuto raccogliere una serie di sponsor (se l’ATI la fa lui è tutto ok…) per “raccattare” 350.000 € e prendersi quello del Chievo Verona, 110 anni di storia si possono comprare con pochi spiccioli (e pazienza se quegli spiccioli servono a soddisfare dipendenti e creditori di una società fallita).
Ora urge che la città e tutto l’ambiente che gravita intorno alla Reggina si desse una generale calmata. Da adesso in poi tutti – ma proprio tutti – hanno l’imperativo dovere di remare in un’unica direzione, di stringersi a questa che dalle 12,40 di oggi 29 maggio 2024 è ritornata ufficialmente ad essere Reggina.
Alé Reggina. Bentornata!









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