L’azione di Stefano Bandecchi per l’acquisto dei beni materiali ed immateriali della Reggina 1914 spiazza tanti ma non tutti. Machiavellica l’idea dell’interposta persona
Come promesso: il Sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha provveduto questa mattina a depositare la proposta d’acquisto dei beni materiali ed immateriali appartenenti alla Reggina 1914 e posti sotto sequestro a seguito della vicenda legata al fallimento. È stato Paolo Tagliavento, ex arbitro di calcio, a adempiere all’incarico in qualità di uomo di fiducia del Sindaco di Terni. Tagliavento è stato il primo a ufficializzare la manifestazione d’interesse ma presumiamo che nei prossimi giorni sarà la volta dell’attuale società che rappresenta calcisticamente la città di Reggio Calabria. Più arduo invece il compito del Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che per poter partecipare al bando di acquisto dovrà farlo a titolo personale al di fuori della sua carica istituzionale oppure costituendo una sorta di comitato cittadino. Ci sarebbe un precedente risalente al 2003 e che coinvolge l’allora Sindaco di Vercelli che acquisì il marchio a seguito del fallimento della Pro Vercelli e concedendolo ogni anno alla società di calcio cittadina per una cifra simbolica di 100 euro. I Comuni infatti hanno facoltà di acquisire attività strumentali, ma solo e soltanto se si costituiscono in comitati cittadini. Il Sindaco di Terni, invece, ha ovviato a questo “dettaglio” incaricando un’interposta persona per poi “donarlo” ai tifosi. Ma come e a che titolo? Possiamo affermare senza tema di smentite che il Sindaco di Terni con questo intervento “in scivolata” (per rimanere in tema calcistico) ha spiazzato molti ma non tutti nel senso che prima o poi e come fatto assodato, tutte le componenti aderiranno al bando con il Sindaco di Reggio Calabria che delegherà per la bisogna chissà chi, magari un impiegato modello, un funzionario, un professionista affermato oppure un comitato formato ad hoc (hai visto mai?)







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