Il Presidente della Federcalcio chiama a raccolta Malagò e Petrucci per issare alte barricate. Anche i Presidenti delle società contrari a questa riforma “epocale”

In questi giorni, e precisamente da sabato mattina – noi di Albamaranto.org abbiamo già lungamente trattato l’argomento, leggi qui -, tiene banco la “notiziona” che agita il mondo sportivo e che riguarda un nuovo ente pubblico, di nomina politica (si badi bene), per controllare i bilanci dei club professionistici sia del calcio (dalla Serie A alla C) sia del basket (Serie A) che, a quanto pare (ma va?), la Co.Vi.Soc. effettuerebbe in modo tutt’altro che imparziale e trasparente (non sono parole nostre ma scritte da un giornale autorevole come il Fatto Quotidiano). Il disegno di legge, che dovrebbe essere trasformato in Decreto a breve (per un cosato complessivo di 2,5 milioni a carico delle società controllate), ha un nome che è tutto un programma. Si chiama infatti “Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche” ed avrà il compito di: a) chiedere documenti ai club; b) effettuare possibili ispezioni; c) controllare i bilanci; d) verificare i pagamenti; e) vigilare il rispetto delle regole in tema di rilascio delle licenze nazionali; f) accertare i requisiti delle proprietà; g) dare pareri alla Figc e suggerire l’apertura di indagini e sanzioni. Tale Agenzia, finalmente (e totalmente) indipendente dal mondo del pallone (forse sarebbe meglio dire non più a servizio dei potenti e dei potentati del calcio italiano) e controllata dal Governo (quindi Statale a tutti gli effetti), avrà un Presidente scelto dal potere politico e non più dalla F.I.G.C. e sarà affiancato da due consiglieri scelti da Palazzo Chigi o dal Ministero dello Sport. Inoltre avrà a disposizione 30 tecnici per scandagliare i bilanci delle società professionistiche. Tale Agenzia, quindi, andrebbe a “scalzare” la famigerata Commissione di Vigilanza delle Società che da sempre si è resa forte con i deboli e debole con chi i soldi ce li ha o ce li ha avuti, con quelli che hanno debiti per centinaia di milioni di euro nonché quelli che pur non avendo diritti, requisiti e possibilità hanno spodestato, abbattuto, distrutto e cancellato anni e anni di storia calcistica a chi ha sbagliato senza possibilità di redimersi o di sopperire alle proprie mancanze.

Il mal di pancia nell’ovattato mondo del calcio e del basket sono tanti, tantissimi. E vede soprattutto Gabriele Gravina (Federcalcio) furente e pronto a issare barricate insieme a Gianni Petrucci (Federbasket) e Giovanni Malagò (Coni) nel difendere a spada tratta l’autonomia dello sport e la temuta invasione della politica perché, naturalmente, non vogliono schiodarsi dalla poltrona. Va da sé che abbiamo voluto deliberatamente volgarizzare il discorso consci che alla fin fine è questa la realtà dei fatti anche alla luce del fatto che molte società di calcio scenderanno sul piede di guerra: il Presidente della Lazio, Claudio Lotito (per fare un esempio) seguito da (guarda caso) Aurelio De Lautentiis “boss” del Napoli (entrambi nelle vesti di Masaniello della situazione) invocano a gran voce di affrancarsi dalla federazione e da ogni tipo di controllo finanziario sia interno che esterno (a Reggio si dice “manch’i fissa…”)









Rispondi