Guerriglia urbana per tutta la serata dopo la vittoria del Catanzaro in casa del Cosenza. Servono provvedimenti seri e inequivocabili contro le tifoserie pericolose
Al termine del derby tra Cosenza e Catanzaro conclusosi con la vittoria degli ospiti per due gol a zero (Iemmello e Biasci gli autori delle reti), si sono verificati una serie di incidenti tra i tifosi delle opposte fazioni dapprima nei pressi dello stadio San Vito Marulla e successivamente all’altezza dello svincolo autostradale di Cosenza Nord.
Da quello che è dato sapere, dopo ripetute “scaramucce” tra teppisti sia locali che ospiti, i pullman che trasportavano i tifosi del Catanzaro hanno lasciato lo spazio antistante la Curva Nord dello stadio per dirigersi verso lo snodo dell’autostrada A2. Nei pressi della località “Quattromiglia” i supporters cosentini – acquattati sotto i cavalcavia come accade sistematicamente contro le tifoserie avversarie – hanno poi lanciato torce e pietre verso i torpedoni. I tifosi giallorossi, che intanto erano scesi dalla colonna di mezzi, hanno innescato reiterati disordini che sono continuati anche all’interno di un fast-food. Ferito un uomo, al quale è stato necessario l’applicazione di alcuni punti di sutura (vedi foto). Ferito anche un agente di polizia mentre altri due poliziotti sono rimasti contusi. Uno dei teppisti è stato fermato e portato in Questura. Riproponiamo un video diventato virale sugli incidenti verificatisi nel rione di Rende.
Nota personale: il calcio ci regala purtroppo certe scempiaggini tanto da poter “dire” di esserci abituati. Questa abitudine da considerare malsana, stupida e becera, non dovrebbe – però – fare da corollario ad un evento sportivo come una partita di calcio anche quando si contrappongono tifoserie storicamente rivali. Tra cosentini e catanzaresi sono sempre successe sia in forma “lieve” (con scaramucce e qualche cazzotto) sia in una forma grave e inaccettabile come successo nell’infausta giornata di ieri. In virtù di ciò la F.I.G.C. e la Lega di B devono prendere serissimi provvedimenti nei confronti delle tifoserie così accese, antisportive, violente e pericolose. Quali? Facile, facilissimo: porte chiuse e divieto di trasferte per svariati anni così da colpire le rispettive società che esprimono e detengono la responsabilità oggettiva dell’accaduto. E’ vero si tratti di un deterrente che potrebbe mettere in ginocchio sia la società giallorossa che quella rossoblù ma rappresenterebbe l’unico e più equo dissuasivo per arginare il fenomeno e per dare un segnale positivo a tutto l’ambiente calcistico (ieri anche tra livornesi e massesi in Serie D se le son date di santa ragione). Penso infatti che già dal prossimo turno, il Viminale darà una giro di vite alle tifoserie di tutte le categorie per cui, per colpa di poche centinaia di “capre”, sarà molto più difficile recarsi in trasferta per assistere alla partita della squadra del cuore.







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