Per l’ennesima volta la squadra di Trocini offre il fianco agli avversari e perde una gara da vincere assolutamente. Spaventosa involuzione tecnico-tattica e prestazione vergognosa
Facciolo, trainer dei padroni di casa opta per il 4-3-3 iniziale che prevede tre mediani, Alagna punta centrale con Capogna e Mincica ai suoi lati. Trocini risponde con un “mascherato” 3-5-2 ed arricchito dal rientrante Girasole in difesa; Porcino metronomo, Mungo in sala di regia, Zucco e Perri larghi, Renelus sottopunta e Bolzicco unica bocca di fuoco con Martiner che funge da quinto di centrocampo. Per Rosseti e Barillà solo panchina mentre sono rimasti a “casa” Marras e Provazza per scelta tecnica e Kremenovic infortunato.
Cielo plumbeo in quel di Sant’Agata di Militello e sul sintetico del Fresina che risulta pericolosamente scivoloso. La prima azione è di marca rossoblù con Capogna che di testa manda inspiegabilmente a lato. Qualche minuto più tardi, lo stesso Capogna sfiorerà il gol a conclusione di una bella azione ben orchestrata dagli uomini di Facciolo con la squadra di Trocini costretta ad abbassare pericolosamente il baricentro. L’atteggiamento rinunciatario degli amaranto permette a Mincica di fare la barba al palo anche al 18’. Alla mezzora si fa (finalmente) viva la compagine ospite con un tiro di Renelus a conclusione di una buona ripartenza dello stesso attaccante francese che, però, non riesce a coordinarsi al momento della stoccata. Poca roba davvero con il primo tempo “regolarmente” regalato agli avversari.
La ripresa si apre con un’iniziativa di Renelus che, ricevuta palla da Mungo, manda al centro dove però non c’è nessuno a sfruttare un preziosissimo pallone sporcato – tra l’altro – dal portiere Iovino. Così non va: la compagine di Trocini è molle, lenta, prevedibile, a tratti svogliata e senza qualità. Una squadra, quella amaranto, che palesemente non riesce a costruire un qualcosa di veramente utile, produttivo e concreto. Una formazione che, incredibilmente e terribilmente, soffre l’avversario.
E così al 61’ il Sant’Agata passa in vantaggio con un autogol di Adejo su un innocuo cross al centro dalle retrovie: incredibile, inaudito, impensabile (forse imbarazzante). Ma tant’è!
A questo punto Bruno Trocini è costretto a rimescolare le carte inserendo Barillà, Rosseti, Cham e Lika ma la sensazione è quella che il trainer amaranto abbia oramai le idee annebbiate, tantissima confusione in testa e perso il totale controllo della situazione. Alla società l’obbligo di riflettere su un allenatore che fin dall’inizio ci ha capito poco nonostante le scusanti e gli alibi che a questo punto e con questi risultati non hanno più diritto di essere accampate.
Città di Sant’Agata-LFA Reggio Calabria 1-0
Marcatore: 61′ st Capogna.
Città di Sant’Agata: Iovino, D’Amore, Yakubiv, Nagy, Squillace, Saverino (12′ st Marcellino), Esposito (12′ st Maresca), Nunzi (50′ st Fiorillo), Capogna (33′ st Aquino), Alagna, Mincica (50′ st Falla). A disp.: Bottino, D’Avanzo, Lo Grande, Falla, Carrozzo. All. Michele Facciolo.
LFA Reggio Calabria: Velcea, Girasole, Adejo, Zanchi (21′ st Barillà), Martiner, Mungo, Zucco (32′ st Lika), Perri (32′ st Cham), Porcino, Renelus (32′ st Rosseti), Bolzicco. A disp.: Martinez, Ingegneri, Parodi, Belpanno, Salandria. All. Bruno Trocini.
Arbitro: Coppola di Castellamare di Stabia (La Regina di Battipaglia e Di Curzio di Civitavecchia).
Note: Ammoniti: Zucco, Mincica e Porcino







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