Riposi in pace, Professor Franco Romeo, grande tifoso della Reggina
Oggi Reggio Calabria piange la perdita di un uomo dai grandi valori: Franco Romeo, cardiologo di fama intercontinentale, degno figlio dell’area dello Stretto, professionista serio e responsabile e persona stimata nei quattro angoli della terra, la notte scorsa è stato ucciso da un cancro all’età di 71 anni. Il Professor Romeo lascia un profondissimo vuoto nella sua amata famiglia e in tutti coloro che hanno avuto l’onore di averlo conosciuto sia in qualità di uomo di scienze che in quella di persona disponibilissima, umile e vera. Un Signore in tutti i sensi.
Io ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente allorquando, in preda ad un attacco cardiaco, fui ricoverato nella “Terapia Intensiva” di Tor Vergata e letteralmente preso dai capelli e (quindi) salvato dalla sua abilità professionale e dalla sua grande competenza. Il giorno dopo del ricovero ed all’immediato intervento chirurgico, in occasione della consueta visita mattutina dei medici, il Professore si avvicinò al lettino dove ero steso – mio malgrado – e senza neppure consultare l’Assistente che recava la mia cartella medica, disse con un grande sorriso: “E così Lei è di Reggio Calabria e tifoso della nostra Reggina…” Evidentemente fu colpito dalla tuta da passeggio in dotazione alla Reggina di quei tempi che indossavo con ostentazione e orgoglio. Era il 10 gennaio 2014 e la squadra amaranto, con Lillo Foti al timone di una società piena di debiti, stava per lasciare la Serie B. “Ce la faremo?” mi chiese. Io annuii ma non ne ero convinto: quella era la più brutta Reggina di tutti i tempi, peggio di quella di Cerantola. Ma la speranza, si sa, è l’ultima a morire. “È da tanto tempo che manco da Reggio ma a Reggina l’haju nto cori” sussurrò con l’occhio lucido. “Professore, io vivo d’amaranto da quando sono nato: mio padre era un grande tifoso e, prima di lui, mio nonno. Seppur lontani rimaniamo pur sempre innamorati dei nostri colori”. Mi porse la mano e con la mia ci unimmo in una stretta speciale tra due persone congiunte dalla stessa passione e dallo stesso amore. “La Reggina è un motivo d’orgoglio e un bene da preservare a tutti i costi” affermò con enfasi. Non dimenticherò mai quelle parole e, adesso, nel tragico momento della sua dipartita, mi sono sovvenute prepotentemente o forse per incanto. O, chissà, come atto dovuto nei confronti di un degno figlio di Fiumara di Muro che diede i natali ad un altro grande indimenticato tifoso degli amaranto e grandissimo cantautore: Mino Reitano. Un abbraccio fin lassù, Professore. E grazie. Riposi in pace e che la terra Le sia lieve.
I funerali si svolgeranno domani sabato 13 gennaio a Roma alla Basilica di S. Spirito in Sassia.







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