Non succede nulla fino al 23’ allorquando Di Mauro dall’interno dell’area lascia partire un tiro che scheggia il palo per poi ballonzolare sulla linea di porta: per l’arbitro è gol.

La squadra amaranto ci aveva provato al minuto 11 con un tiro (abbastanza velleitario) di Barillà in una giornata evidentemente storta per gli uomini di Trocini che non riescono a organizzare “qualcosa di utile” per contrastare un’Akragas che vince qualsiasi contrasto, che conquista le seconde palle in modo sistematico e che sembra più determinato, organizzato e veloce. Primo tempo da dimenticare per la squadra amaranto. 

La ripresa si apre col pareggio di Perri abile a sfruttare al meglio un’intuizione di Barillà il quale, dopo aver seminato due avversari, porge al numero 23 che fulmina Sorrentino in uscita: 1 a 1 al 50′.

Sette minuti più tardi il solito Barillà fornisce un pallone a Provazza il cui tiro sorvola di poco la traversa. Nel secondo tempo è tutta un’altra Reggina: reattiva, veloce e determinata, riesce a mettere in difficoltà la squadra di casa in evidente debito d’ossigeno e incapace di oltrepassare la propria metà campo. E all’appello manca un rigore su un vistoso fallo di Pantano ai danni di Perri all’interno dell’area (56′). Cinque minuti più tardi, Mungo, sugli sviluppi di un corner, serve Perri che manda d’un soffio alto.

Nonostante una ripresa giocata con tanta determinazione, la compagine amaranto non è andata oltre il pareggio contro un’Akragas che nella ripresa ha potuto ben poco soffrendo la maggiore mobilità dei ragazzi di Trocini. Insomma, per l’ennesima volta, la Reggina ha regalato la prima frazione di gioco all’avversario di turno per poi uscire alla distanza grazie all’ingresso in campo di Rosseti in affiancamento a Bolzicco troppo solo lì davanti. Faranno sicuramente discutere le decisioni arbitrali che anche in questa occasione hanno defraudato la compagine amaranto: grida vendetta l’intervento falloso di Di Stefano ai danni di Rosseti e poi quello di Rechichi su Ingegneri oltre all’episodio riguardante il gol dei padroni di casa col pallone che sembra non abbia superato interamente la linea di porta. A prescindere dai dubbi arbitrali c’è da registrare l’ennesima occasione sprecata dalla compagine amaranto che non riesce a rintuzzare punti alle battistrada: il Siracusa e la Vibonese non vanno oltre il pari rispettivamente con Ragusa e Acireale. Peccato!

 

 

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