Due decisioni discutibili permettono alla Vibonese di rimanere a galla contro una Reggina determinata e finalmente “bella”

Tra quelle viste al Granillo dall’inizio del torneo, la gara pareggiata con la Vibonese è stata quella più vibrante, intensa e convincente di una Reggina che ha fatto trasparire una crescita importante sia dal piano tecnico che da quello tattico. E la squadra di Antonio Buscé deve ringraziare (in primis) il proprio portiere Jacopo Del Bello che, sfoderando una prestazione da categoria superiore, ha evitato il tracollo della propria squadra. Per non parlare della giornata storta di Michele Pasculli, arbitro di un incontro evidentemente falsato da decisioni dubbie e cervellotiche. Fino a quando si tratti di un episodio singolo e singolare, si potrebbe passare oltre vuoi perché nella concitazione dell’azione ci potrebbe stare; e vuoi perché – verosimilmente – la posizione poteva non essere felice sebbene una terna arbitrale di Serie D dovrebbe essere sempre attenta, precisa e tempestiva. Ci stiamo riferendo al fallo di mano commesso in area da un difensore rossoblù su cross di Dervishi (che, nell’occasione si è pure fatto male) che tutti hanno visto fuorché la giacchetta nera. A proposito: il guardialinee era lì, a pochi metri dalla zona del campo dove è stato commesso il fallo di mano. La domanda quindi è: “come mai non è intervenuto?“
L’altra decisione sicuramente sbagliata riguarda l’annullamento del gol realizzato di testa da Tomàs Bolzicco per un fallo di Parodi su Ciotti. Guardando e riguardando l’azione incriminata non traspare un contatto tra i due salvo un vero e proprio tuffo alla “Tania Cragnotto” del difensore rossoblù che ha – evidentemente – tratto in inganno il buon Pasculli che ci dicono appartenga alla Sezione di Como ma di origini cosentine come, d’altra parte, i due segnalinee.






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