A Reggio tutto si getta in politica. Domani dobbiamo essere un tutt’uno contro il Lamezia. Praticò: “A Reggio i pozzi sono ormai avvelenati”

Una sconfitta non preventivata e non preventivabile quella subita da un Città di Sant’Agata che ha dato una “vera” lezione di calcio alla più quotata LFA Reggio Calabria. Una mazzata tra capo e collo che ridimensiona (e di tanto) le velleità di vittoria del raggruppamento da parte di Barillà & compagni sebbene penda una decisione importante della Lega Dilettanti che potrebbe cambiare le sorti del punteggio. È inutile rivangare ma è giusto farlo: Mister Facciolo ha grossolanamente sbagliato gettando nella mischia tre under e non quattro come impone un “cervellotico” regolamento che prevede l’impiego di un calciatore 2003, due 2004 ed un 2005 (oppure quattro 2005, hai visto mai?) nell’intento di far nascere e crescere giovani di “belle speranze”. Così facendo il tecnico biancazzurro è riuscito a “demolire” tutto quel che di buono aveva fatto sul terreno di gioco, porgendo su un piatto d’argento la vittoria all’avversario. La sostanza, però, non cambia: la Reggina ha giocato “poco e male” dimostrando lacune lapalissiane soprattutto in difesa ed a centrocampo dove non è riuscita a vincere un contrasto, a conquistare una sola seconda palla, a pulire l’area ed a piazzare l’uomo con un minimo di ragionamento nonché ad evitare di andare in apnea rispetto all’avversario. Certo, il tutto è figlio legittimo della “situazione” (che non stiamo a riesumare) e dello “scovare” 20 e più calciatori nel breve margine di una settimana per poi essere spediti in campo senza allenamenti, senza preparazione tecnico-tattica, con tanta approssimazione e tantissima improvvisazione che porta inevitabilmente ad infortuni vari come successo per Lorenzo Rosseti, Andrea Zanchi e Eliman Cham i cui malanni muscolari si protrarranno nel tempo. E senza uno straccio di attaccante con Tomas Bolzicco che potrà essere a disposizione soltanto dalla gara interna con la Vibonese (Coppola, molto sinceramente, non può tenere botta contro difese ben piazzate ed esperte).
Posto ciò è il caso di evitare isterismi e tensioni visto che La Fenice Amaranto (o Reggina, fate un po’ voi) rimane pur sempre la massima espressione del calcio cittadino e come tale andrebbe sostenuta. Ognuno è ovviamente libero di pensarla in modo diverso e di manifestare il proprio dissenso in modo civile e – soprattutto – non strumentalizzando una semplice “questione” che riguarda lo sport e non la politica anche se la scelta della cordata catanese è figlia legittima di un Sindaco facente le funzioni (con tutti i suoi annessi e connessi).
E, sinceramente, sono d’accordo con quanto ha sostenuto Peppe Praticò, dirigente di questa società, durante una trasmissione radio : “Mi ha colpito la sorta di isteria generale che ha caratterizzato parte di tifoseria. Il calcio è uno sport, si vince e si perde, ma è scoppiata una reazione molto violenta e non me l’aspettavo. La società sta facendo grandi sacrifici e sforzi per recuperare il gap. Secondo me bisogna recuperare tranquillità e serenità. Ogni cosa che succede – ha evidenziato il team manager – c’è una strumentalizzazione, ogni cosa viene girata a politica. Si può continuare in questo contesto? Chi opera fa errori, ma non si può vivere un dramma ad ogni errore. Stiamo esagerando e qualcuno ha come obiettivo quello di esacerbare gli animi“.
Su Carminello? “Tanta, troppa strumentalizzazione nel suo sfogo. I pozzi a Reggio sono ormai avvelenati…” Come dare torto a Peppe Praticò e come non si può non essere d’accordo con la valida richiesta di Carminello (per altro) espressione di un intero popolo? D’altronde è vero che “noi tifosi meritiamo molto di più!” sebbene ci siano modi e modi per esprimere un sentimento, un sentore, le proprie emozioni, la rabbia per ciò che è successo e l’amore sviscerato verso i colori che dovrebbero rappresentare tutti. Soprattutto alla vigilia di una partita che potrebbe essere il crocevia di tutta la stagione dove tutti (tutti nel vero senso della parola) dovrebbero essere coesi contro la squadra di quel personaggio che si è rivelato la “vera” panacea di tutti i mali amaranto







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