Reggina stregata dal Città di Sant’Agata che non ha rubato nulla. La sconfitta ridimensiona gli obiettivi e gli sforzi della dirigenza (i video)
Ennesimo turn-over per Mister Trocini che deve fare a meno di Cham e Rosseti fermi per guai fisici. Questa la formazione spedita in campo dal trainer amaranto: Miguel Angel Martinez tra i pali, Ingegneri centrale di una difesa a tre completata da Zanchi e Dervishi; a centrocampo Ricci ed Aquino utilizzati da mediani, Martiner a destra e Barillà a sinistra con Mungo e Zucco esterni d’attacco pronti a rifornire il centravanti Coppola.
Facciolo manda in campo Iovino, Capitano, Squillace, Esposito, Falla, Nagy, Aquino, Marcellino, Carrozzo, Saverino e Mincica per uno spregiudicato 4-3-3.
Pronti via ed ospiti in vantaggio: Squillace (ex di turno) sfrutta un’indecisione del centrocampo avversario e serve Giulio Carrozzo il quale controlla e lascia partire un destro chirurgico che batte Martinez: zero a uno.
La Reggina accusa il colpo ma la risposta arriva al 17’ con il doppio tiro di Ricci sui quali Iovino si deve superare (e lo fa brillantemente).
Il pareggio è comunque nell’aria ed arriva puntuale al 21’ con un tiro al fulmicotone di Nino Barillà da calcio piazzato: uno pari (con dedica rivolta al nonno venuto a mancare nella giornata di ieri). Sono evidenti le colpe del portiere (che non vede partire la palla e becca il goal sul suo lato, anche perché la barriera andava messa più a destra, visto che era improbabile una battuta della punizione che la scavalcasse). L’importante, però è che la Reggina abbia pareggiato.
Alla mezzora Reggina ancora pericolosa con un tiro di Dervishi lanciato dal solito Barillà, oggi in grande spolvero: gli uomini di Trocini, dopo la sfuriata iniziale degli ospiti, è adesso padrona del campo creando tanto gioco soprattutto sulle fasce laterali dove però Mungo e Zucco sembrano poco ispirati. Non è però la vera Reggina, quella vista – per intenderci – con Licata e Gioese che soffre le giocate veloci e ficcanti di Aquino e Mincica (autore finora di 4 reti).
Come per il primo tempo, il Sant’Agata vicinissimo al vantaggio tra il 48′ ed il 51′ prima con Mincica e poi con Carrozzo: Martinez fa buona guardia in entrambi i casi. E la Reggina? Niente, zero al quoto, idee confuse, gambe molli e iniziative esclusivamente personali che fanno storcere il naso ai 3852 spettatori presenti al Granillo. Intanto Zanchi deve lasciare il campo verosimilmente per un infortunio muscolare per cui Trocini cambia modulo facendo entrare Marras che si dispone sul versante destro dell’attacco amaranto e Barillà (come fatto vedere anche contro Gioiese e Acireale) che tende ad allargarsi sulla sinistra. In campo anche Perri (al posto di Coppola) che si sistema sulla trequarti. Sant’Agata vicino al gol con Mincica che manda al tiro D’Amore al 72′: Martinez para senza troppi patemi ma grande prova dei siciliani che mettono alle corde la squadra amaranto che sembra non averne più.
All’ultimo respiro è Perri a mandare alto così come in precedenza Barillà (il migliore dei suoi) spara la sfera tra le braccia del portierino siciliano con un sinistro sbilenco. Ed a nulla è servito un confuso forcing condotto dagli uomini di Trocini
Anzi è Lo Grande a mettere dentro la palla del 2 a 1 per gli ospiti che vincono al Granillo con pieno merito e senza rubare assolutamente nulla.
La sconfitta mette maggiormente a nudo quelli che sono i problemi di una squadra assemblata in fretta (e male) che per forza di cose deve lasciare da parte tutti gli obiettivi, le speranze di ritornare in C nel più breve tempo possibile e tutte le premesse della vigilia. Tolto Barillà, che sputa letteralmente sangue in campo, non si salva nessuno o quasi. Certo, c’è l’alibi della mancata preparazione pre-campionato e con essa un’approssimativa tenuta fisica ma resta pur sempre in campo la pochezza di un attacco che non c’è mai stato, una banda di Under raffazzonati di qua e di là e in più un gioco che è sempre latitato. La società deve correre ai ripari sebbene crediamo non ci sia più tempo visto i risultati delle altre che corrono schiacciando gli avversari. Il Video è lungo ma merita di essere visto. La Fenice ha già esaurito le velleità di promozione (la Vibonese ha 10 punti più di noi, ed è “solo” terza) ed i “bonus” con la tifoseria. Si sentano i cori e si facciano le riflessioni:
LFA Reggio Calabria-Sant’Agata 1-2: 21′ Barillà – 8′ Carrozzo, 94′ Lo Grande.
IL TABELLINO:
REGGIO CALABRIA (3-4-1-2): Martinez; Martiner, Ingegneri, Zanchi(56′ Marras), Ricci(70′ Parodi); Barillà, Aquino L., Mungo(80′ Salandria); Coppola(70′ Perri), Dervishi(83′ Provazza), Zucco. A disp.: Vercea, Bianco, Ponzo, Kremenovic. All. Trocini.
SANT’AGATA (4-3-3): Iovino; Capitano(56′ Cavalli), Falla, Nagy, Squillace; Marcellino(65′ D’Amore), Esposito, Saverino(56′ Nunzi); Mincica, Carrozzo(60′ DiDo), Aquino F.(60′ Lo Grande). A disp.: Bottino, Sulis, Mal, Capogna. All. Facciolo.
ARBITRO: D’Ambrosio di Collegno (Mandarino-De Giulio).
MARCATORI: 8′ Carrozzo, 21′ Barillà, 94′ Lo Grande.
NOTE: Ammoniti: Esposito, Carrozzo. Spettatori 3852 di cui una trentina provenienti da Sant’Agata di Militello






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