Il Siracusa ottiene i tre punti al Granillo. Nella Reggina urge un attaccante di grande esperienza e da doppia cifra
Bella la Reggina che conquista terreno sin dall’inizio su un Siracusa guardingo (e sornione). Gli amaranto incutono timore ed al 20′ vanno vicini al gol con Zucco il quale non imprime velocità e forza al rigore in movimento portogli da Domenico Mungo dalla sinistra. Quella di Trocini è una squadra che utilizza le corsie esterne con Zucco a sinistra e Provazza a destra con Mungo che agisce da trequartista sorretto da un centrocampo a rombo i cui vertici sono presidiati da Barillá e Salandria. Il Siracusa – come detto – soffre le giocate ficcanti dell’avversario ma non disdegna di rendersi pericoloso con Faella ed Aliperta tra il 36′ ed il 39′. Ai titoli di coda del primo tempo, però, sugli sviluppi di un corner, Maggio trova il guizzo giusto e di testa porta in vantaggio i suoi.

La ripresa si apre con il rigore decretato dall’arbitro per un fallo veniale del portiere aretuseo ai danni di Cham che Barillà trasforma agevolmente per il più equo uno pari. La gioia del gol amaranto dura poco.

Alma, servito dalle retrovie, si trova infatti a tu per tu con Martinez e lo batte con un rasoterra chirurgico: due a uno per il Siracusa. Da quel preciso momento l’ordine tassativo di Mister Cacciola è quello di abbassare opportunamente i ritmi, di serrare le fila soprattutto negli ultimi sedici metri e di colpire in contropiede. E sarà proprio Forchignone, entrato nella ripresa al posto di Faella, ad impegnare due volte Martinez a conclusione di altrettante micidiali ripartenze. Dall’altra parte, invece, si da contezza di un colpo di testa abbastanza velleitario di Bianco e nulla più.

La Reggina paga lo scotto della mancata preparazione precampionato che inficia – ovviamente – la tenuta atletica nel corso dei 90 minuti, dell’inesperienza di alcuni suoi elementi, dell’assenza di uno stoccatore in mezzo all’area (urge l’arrivo di un tipo come Pasquale Iadaresta che si potrebbe “liberare” dalla Palmese Serie D, Girone H), della carenza dell’intesa e di quell’amalgama che troverà soltanto tra qualche tempo. Non possiamo certamente puntare il dito verso qualcuno (se non nei confronti delle due ultime proprietà) consapevoli che non si può chiedere nulla di più a ragazzi (e tanti ragazzini) che comunque si sono impegnati fino allo sfinimento sotto un caldo opprimente e con l’obbligo di dover “fare la partita” a tutti i costi.

Un’ultima considerazione di natura tattica: alla ripresa e per circa venti minuti del secondo tempo abbiamo potuto notare che Trocini aveva reimpostato la squadra secondo un 4-1-4-1 che ha permesso una maggiore incisività sotto porta grazie ad un gioco più propositivo. Buone le prove di Cham, Provazza, Zucco, Salandria e Barillà, troppo solo lì davanti Rosseti (poi costretto ad uscire dal campo per infortunio), bravo Martiner in fase di possesso, un po’ meno nella fase difensiva. Da rivedere Altamura e Bontempi così come Ricci impegnati in un 4-3-1-2 troppo leggero sulla trequarti e con Coppola che non ha ricevuto un pallone giocabile. Nel Siracusa buone le prove di Faella e Maggio (da soli formano il reparto avanzato in modo straordinario) per non parlare di Benassi, Alma e Vacca preziosissimi a centrocampo. Preziosissimo Arcidiacono, uomo dalla grande esperienza.
Mercoledì la squadra di Trocini andrà a far visita al Portici mentre gli aretusei saranno impegnati nel derby con l’Acireale.
Queste le partite odierne del raggruppamento meridionale: l’Acireale batte San Luca per 2 a 1; la Vibonese ne fa cinque al Castrovillari, il Ragusa vince a Casalnuovo col punteggio di 3 a 1, l’Igea Virtus ne fa tre al Portici, la Gioiese vince a Locri, il Trapani vince ad Agrigento per 1 a 0, il Città di S.Agata batte a domicilio il Canicattì. Nulla di fatto tra Sancataldese e Licata.





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