Buon pareggio della Reggina alla quale non si poteva chiedere di più. L’emozione del Presidente Minniti



Prima della gara abbiamo avvicinato Virginio Minniti, Presidente della LFA Reggio Calabria: “Non posso nascondere tutta la mia emozione di questo momento che avevo sognato fin da piccolo. Chi non lo sarebbe al posto mio? In campo stanno per scendere due squadre importanti davanti ad un pubblico meraviglioso. Speriamo di poter festeggiare con una vittoria.” Sul fronte arrivi la risposta è stata sibillina: “Arriveranno altri calciatori“

Noi invece non nascondiamo di temere questo esordio sul campo di Locri nella sfida con il San Luca. Vuoi perché fino alla giornata di ieri sono arrivati elementi per impolpare il più possibile la rosa e vuoi perché sono stati pochissimi i giorni a disposizione del tecnico Bruno Trocini per conoscere le caratteristiche dei singoli calciatori a disposizione. E vuoi, ancora, perché gli stessi protagonisti del pareggio su un campo difficile e contro un avversario ostico, non hanno avuto tempo e maniera di conoscersi tra loro. Il pareggio ad occhiali, checché se ne possa dire, è da salutare con soddisfazione. È stata una partita che ha offerto degli spunti interessanti che fanno ben sperare su quello che potrà essere il cammino della compagine di Trocini in questo difficilissimo campionato. Prima di tutto: quella che chiamiamo Reggina (perché è e sarà la continuazione “genetica” della storica compagine amaranto) risulta ben strutturata e composta da giocatori seri e professionali che hanno dato il massimo sfiorando la segnatura in più di un’occasione soprattutto nel corso della prima frazione di gioco. In secondo luogo: la Reggina di oggi, a corto di fiato e con le gambe rese lignee dal carico di lavoro, ha prodotto uno sforzo inumano per non crollare al cospetto di un San Luca che nelle intenzioni avrebbe voluto fare un sol boccone dell’avversario. Questo non è successo e, anzi, sono stati i padroni di casa a chiudersi nella propria metà campo per evitare la sconfitta. La squadra di Giovanni Baratto, infatti, non ha mai impegnato il portiere della Reggina se non in una occasione con Mazzone per poi disporsi dietro la linea della palla e soffrendo le folate di Mungo e compagni. Trocini ha giocato la carta del 4-3-3 con Provazza, Coppola e Bianco possibili bocche da fuoco e consegnando a Mungo, Barillà e Salandria le chiavi del centrocampo. In difesa ha fatto la differenza Cham (una lietissima sorpresa) che potrà essere determinante qualora ci sia meno distanza con l’ala di turno (in questo caso Bianco). La cronaca del primo tempo si limita ad un rasoterra di Coppola su assist di Bianco, ad un tiro di Salandria preda dei guantoni di Mittica mentre Mungo, servito sullo stretto da Barillà, si faceva ipnotizzare dal portiere di casa. Un’occasione soltanto per Mazzone il cui pallone usciva di poco rispetto alla porta di Martinez. Nella seconda frazione di gioco Trocini passava al 4-2-3-1 ma la contemporanea uscita dal campo di Barillà e Salandria faceva spegnere la luce anche perché l’entrata di Rosseti – che ha avuto solo buoni spunti ma pochissimi palloni giocabili – non ha sortito effetti particolarmente positivi. Archiviata questa gara di avvio, la squadra avrà una settimana di tempo per preparare la sfida casalinga con il Siracusa che oggi ha regolato la Nuova Igea col risultato di una reta a zero









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