Strettissimo riserbo intorno ai gruppi intenzionati a rilevare la società amaranto. Ma ci sono. E questo fa ben sperare
Incassato il “sì” dalla F.I.G.C., il Sindaco f.f. Paolo Brunetti, ha già ottemperato all’incombente compito di lanciare il bando di assegnazione e l’ostico incarico di consegnare il titolo sportivo alla migliore tra le tante “cordate” intenzionate a rilevare il sodalizio amaranto. Tra i molti gruppi intenzionati a prendere possesso della Reggina ci sarebbe anche quello capitanato da Nick Amoruso e Mark Iuliano che sponsorizzano Lello (Carmine) Saladino attuale CEO di Essematica e Presidente di Maticmind S.p.A. il cui fatturato si aggira intorno a 300 milioni di euro. E’ lo stesso Nick Amoruso a precisare che “nelle prossime ore i legali si confronteranno con l’amministrazione comunale per capire se ci siano i presupposti necessari per partecipare e presentare il nostro progetto tecnico, sportivo e finanziario che in modo solido ed equilibrato porti presto la Reggina nella serie professionistica. Per la Reggina ci sarò sempre” (fonte www.TuttoReggina.com)
Massimo Taibi, invece, rappresenterebbe un team di imprenditori calabresi che operano in Lombardia del quale, però, se ne sa poco davvero.
Ancor peggio per gli altri ipotetici investitori sebbene voci di corridoio portino verso un “gruppo di lavoro statunitense” interessato al calcio italiano e non solo. Le stesse voci che circolano in città in questo momento indicano la squadra già costruita secondo un mix di esperienza e audacia giovanile con alla guida un profondo conoscitore di Serie D e Serie C.
C’è infine chi sostiene ci sia un team “ideato” da Martino a capo di investitori locali nonché quello “messo su” da Lamberti Castronovo il quale ha detto più volte “io ci sono” assieme a diversi soci del territorio reggino.
Come suol dirsi, chi vivrà vedrà: entro pochi giorni i soggetti interessati si dovranno pur sempre palesare partecipando al bando di cui sopra.
Vinca il più forte e, se vogliamo, il più onesto: a Reggio, giustamente, i tifosi non si fidano più neppure della camicia che indossano…









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