*I blucerchiati partiranno con una penalizzazione di due punti e per ripianare il debito useranno il “modello Reggina”*.
Non solo Reggina: anche la Sampdoria sembra essere nei guai seri. I blucerchiati partiranno con 2 inevitabili punti di penalizzazione inflitti dalla Federazione per i mancati pagamenti dei mesi scorsi. E non avrà ulteriori penalizzazioni, sembrerebbe che i bonifici sarebbero stati effettuati entro il termine per i pagamenti stipendiali del primo semestre.
Tra l’altro Radrizzani e Manfredi stanno per versare altri 14 milioni di ricapitalizzazione che si vanno a sommare ai 30 già corrisposti nel mese di giugno al momento dell’insediamento.
Ma non è finita qui: per ripianare e ristrutturare l’ingente debito del Club verso l’Agenzia Entrate, INPS, INAIL e fornitori vari, il “duo delle meraviglie” utilizzerà le opportunità offerte dal “Codice della Crisi d’impresa” seguendo il “modello Reggina” (la quale, per aver usufruito della medesima Legge dello Stato, si trova senza Licenza Nazionale). La Sampdoria, insomma, con un passivo più o meno simile a quello degli amaranto ma con una posizione debitoria dieci volte più “copiosa”(clicca qui), si trova ai nastri di partenza di un campionato che si sarebbe dovuto bloccare e che potrebbe vedere in lizza anche due squadre retrocesse sul campo. Ma sotto vedremo perchè.
La società blucerchiata quindi ha fatto ricorso alla nuova procedura di composizione della crisi d’impresa con richiesta di ristrutturazione del debito agevolata da impegni ESG (l’acronimo ESG si riferisce a tre aree principali, precisamente: Environmental (ambiente), Social (società) e Governance – Fonte sito esg.com). Ed ognuno dei tre termini fa riferimento a un insieme specifico di criteri come l’impegno ambientale, il rispetto dei valori aziendali e se un’azienda agisce con accuratezza e trasparenza o meno. In una parola identificano la sostenibilità aziendale. Tutti criteri e valori che rappresentano il sigillo di garanzia che ciascuna squadra offrirebbe alla propria tifoseria e che il calcio globale di oggi dovrebbe tenere in forte considerazione (ma che non sempre fa).
Infatti il 6 febbraio 2023 il Tribunale di Genova ha ammesso la UC Sampdoria Spa alla procedura di composizione negoziata dalla crisi d’impresa, con concessione delle misure protettive previste dalla Legge. Quello che invece il Tribunale di Genova sembra aver tenuto fuori dalla procedura “agevolata” sono stati “i pagamenti spettanti ai dipendenti tesserati FIGC, per evitare di incorrere nelle sanzioni della Giustizia Sportiva, le quali sono irrogate per l’oggettivo mancato pagamento, a prescindere.
E’ di dominio pubblico che la situazione debitoria della UC Sampdoria Spa è una situazione complessa ed intricata basti pensare che ”nel bilancio al 31/12/2021 i debiti erano complessivamente superiori a 200 milioni di euro e lo svolgimento di un’attività d’impresa che difficilmente risulta profittevole nel medio periodo” ( fonte http://www.commercialistatelematico.com)
Ma la svolta che ha potuto dare un esito positivo alla procedura di Composizione Negoziata della crisi è stato l’intervento del duo Radrizzani Manfredi, e quindi di una nuova proprietà nei termini previsti dal Codice della Crisi e dall’iscrizione al campionato di Serie B. Due investitori che hanno immesso subito liquidità per trenta milioni di euro nelle casse della società di Piazza Borgo Pila. Quindi un intervento esterno, una operazione di salvataggio che è dapprima passata dal rilevare il 100% delle quote societarie, per poi immettere una liquidità significativa e già oggi si vocifera di un’altra “generosa” iniezione di liquidità, per altri 14 milioni di euro. Il tutto al netto di quello che il duo italo inglese avrebbe messo sul piatto per il calciomercato (sembrerebbe 20 milioni di euro).
Cifre e garanzie che vogliono assicurare il rilancio di quell’attività di impresa e perseguire un accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell’articolo 57 del Codice della Crisi d’impresa (Ibidem).
Insomma una vicenda che pur presentando lati e ambiti completamente sovrapponibili con quanto sta vivendo la Reggina 1914 Srl, al tempo stesso è completamente differente in quanto i calciatori della Reggina oggi sembrano lontani dalla proprietà, sia quella nuova che da quella vecchia, sebbene il senso di responsabilità e le deroghe federali li tengano ancora vincolati alla Reggina 1914 spa. Ecco questa la cesura, lo spartiacque tra la situazione che stanno vivendo i cugini di sponda “doriana” a Genova con quella che invece si sta vivendo in riva allo Stretto.
Infine come segnala l’ottimo Luca Bianchi sempre sul sito Commercialista telematico, “nella “ristrutturazione del debito della Sampdoria (quindi fra i debiti in pancia alla società blucerchiata) dovrebbero entrarci anche finanziamenti erogati con garanzia Sace (da parte dello Stato italiano nds) ai tempi del Covid nel 2020, per una cifra stimata di circa 20 milioni di euro. E’ notizia di qualche giorno fa che la UC Sampdoria SPA ha comunicato di aver raggiunto anche l’accordo con SACE per la ridefinizione del proprio debito. Anche sei al momento non è noto se si è proceduto ad uno stralcio o ad una ridefinizione delle scadenze residue. (Ricordiamo che tale tipo di finanziamento veniva erogato dalle banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali, società di factoring, società di leasing e dagli altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, garantito da SACE e contro-garantito dallo Stato).
A tal proposito il Presidente della Lega di B, Balata, si è limitato ad una laconica spiegazione: “Abbiamo le idee chiare, cercheremo dei chiarimenti”. I genovesi, inoltre, presenteranno ricorso al Coni per il riconoscimento del prelievo del 10 per cento sui 25 milioni di Euro relativo al cosiddetto “paracadute” che la Lega Serie A distribuisce alle retrocesse in B in base al periodo di permanenza. Come previsto dalla Lega di Serie B, la Samp avrebbe dovuto corrispondere 2,5 milioni (la stessa somma richiesta allo Spezia, mentre la Cremonese dovrà versare “solo” 1 milione) per finanziare il fondo destinato ad indennizzare le squadre retrocesse in serie C al termine dello scorso campionato cadetto (in questo caso, le quote non sono tarate sugli anni di militanza in cadetteria, ma sulla base del posizionamento nella classifica finale).
Anche per la società blucerchiata però non è stato agevole gestire lo “stralcio” dei debiti; sembrerebbe, secondo i “rumors bene informati che la percentuale di soddisfazione proposta ai creditori è stata del 60%.
Difatti, pochi giorni fa la UC Sampdoria SPA ha comunicato di aver raggiunto anche l’accordo con SACE per la ridefinizione del proprio debito, tacitando i creditori “sportivi” maggiormente legati al codice di condotta della FIGC, più che al codice della crisi e dell’impresa.
Infine sembra essere stata molto apprezzato, per agevolare l’accordo di ristrutturazione del debito, anche l’impegno dei nuovi proprietari a promuovere e sostenere concrete iniziative su tematiche ESG, a sostegno del tessuto sociale e delle fasce sociali più deboli, con percorso condiviso. Come può essere l’accesso gratuito alle strutture sportive di U.C. Sampdoria per i minori appartenenti a famiglie a basso reddito e per soggetti con disabilità, nonché saranno organizzati eventi sportivi i cui proventi saranno devoluti in beneficenza, oltre a visite educative presso istituti scolastici di Genova”.(ibidem)
Al momento non è noto se si è proceduto ad uno stralcio o ad una ridefinizione delle scadenze residenti,
Insomma a Genova la medesima situazione della Reggina la si sta affrontando con tempi e modi diametralmente diversi, e da aggiungere anche un impegno economico non indifferente da parte dei due investitori i quali stanno assicurando una presenza costante in società e sul campo di allenamento. Ed ultimo ma non ultimo il rispetto delle scadenze federali almeno quelle richieste per l’iscrizione al campionato
A Reggio Calabria invece quello che è noto è il perdurar del silenzio ed il massimo riserbo da parte di Felice Saladini come del nuovo patron Ilari. Una riservatezza che ha l’aria di un abbandono, un si salvi chi puo’ che comunque non ha fatto onore ai protagonisti, né tanto meno ai colori amaranto di fronte all’opinione pubblica ed alla stessa reputazione nell’ambito federale.
Potrebbe contare anche questo, domani, nella testa dei giudici amministrativi a Roma.






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