di Giuseppe “Fossa” Criaco

La tanto attesa omologa del Tribunale di Reggio Calabria è finalmente arrivata. Senza sorprese, e confermando in buona sostanza quelli che erano stati i “rumors” che già circolavano in città e sul Web.

Non sono stati mesi facili, quelli appena passati, per tutto l’ambiente amaranto. Ma oggi possiamo finalmente dirlo: alla luce di questa sentenza quella appena conclusa, per la Reggina, è stata una stagione straordinaria. Sotto tutti i punti di vista.

Oggi il dispositivo del Tribunale reggino finalmente spazza via quel clima “indegno” di menzogne e di paura che la ben nota “cricca” ha fatto soffiare sulla città, la società e la stessa squadra amaranto per mesi. Oggi la sentenza n. 22/2022 firmata dal Presidente del collegio giudicante reggino, dott. Giuseppe Campagna, ha tenuto a battesimo, per la seconda volta, la REGGINA 1914 Srl. Per un nuovo inizio, una rinascita dalle ceneri del passato e dopo un anno di macerie morali che i nemici di Reggio e della Reggina ad arte evocavano come incombenti. Che miseria.

Ed a dare maggiore significato e peso alla sentenza odierna è stata la risibilità con cui la corte reggina ha definito “intempestiva” l’ opposizione bresciana rigettandola di fatto e di diritto, in quanto “tardiva, priva di presupposti processuali, e non ricollegabile né direttamente né indirettamente ad una situazione giuridica. Ma a ben vedere (unicamente finalizzata alla tutela nds) di un interesse di un mero fatto (il ripescaggio in Serie B del Brescia calcio Spa) estraneo alla tutela dell’art. 48 CCII” . E quindi completamente avulso dall’Omologazione del concordato preventivo e degli accordi di ristrutturazione dei debiti. Parole come macigni quelle del Tribunale reggino, ma si sa taluni personaggi non hanno il senso del limite (ed uso un eufemismo) pur di giustificare i propri fallimenti oppure un passato non proprio immacolato.

Qualcuno obietterà, ancora, che a dicembre la squadra virò a 36 punti, a soli tre punti dal Frosinone capolista ed a distanze siderali da Genoa e Cagliari le altre neopromosse. Ma la complessità dell’iter procedurale e le difficoltà che via via si sono presentate (i deferimenti ed i punti di penalizzazione) sopportate dalla società, e di riflesso, dalla stessa squadra amaranto, dal 19 dicembre 2022 al 9 giugno scorso, avrebbero stroncato chiunque. Ma non la Reggina, non questa Reggina che solo da oggi, forse, può ragionevolmente darsi come orizzonte tecnico e sportivo quel famoso progetto triennale.

Da oggi è necessaria una visione innovativa che coinvolga tutti gli attori di questa “nuova Reggina”, compreso lo stesso popolo amaranto. E’ necessaria una visione per certi versi rivoluzionaria sicuramente inedita, da parte di tutti, perchè la sentenza di oggi se da un lato la legittima (questa visione), dall’altro ci deve rendere consapevoli di quanto coraggio e di quanta responsabilità questa società dovrà avere da oggi in avanti. Saranno queste doti le sole idonee per costruire dalle fondamenta una nuova squadra, un nuovo team da offrire a Mister Inzaghi per alzare quella famosa asticella. Ma al tempo stesso ripagare e dare risposte concrete a tutti i tifosi reggini che in silenzio hanno sopportato questo 2023 “horribilis”, senza mai far mancare l’appoggio, la fiducia e la speranza. Fino in ultimo, fino a Bolzano. Fino al Druso. L’ultimo estremo lembo di terra italiana della cadetteria. Loro c’erano con le loro bandiere. Non dimentichiamolo.

Ma il dispositivo odierno di omologa ha detto tanto altro, per i più attenti.

Ad esempio ha detto che “Il piano proposto dalla società Reggina 1914 S.r.l., come confermato dall’attestatore e dal commissario, risulta incentrato sulla continuità aziendale ed è funzionale al miglior soddisfacimento dei creditori essendo idoneo a proseguire l’attività d’impresa”. Smentendo quasi interamente l’assunto colpevolista, prettamente ideologico, posto a fondamento delle sentenze punitive di primo e secondo grado del Tribunale Federale e dei fiumi di inchiostro malevolo versato in questi mesi su tutte le testate sportive e le pagine digitali della Rete (internet).

Ha detto, inoltre, dei “finanziamenti (per euro 8.000.000) che il socio di maggioranza Enjoy S.r.l. si è impegnato ad erogare in favore della società ricorrente (la Reggina 1914 Srl) e che dovrà corrispondere per € 2.500.000 entro il 30.06.2023 e per € 5.500.000 entro il 30.06.2024. Somme garantite da “BTPS Titoli di Stato Italia del valore nominale di € 5.000.000”.

Esattamente è proprio quel capitale “esterno” che la corte Federale ci rimproverava di non avere voluto utilizzare ignorando o fingendo di ignorare che era il Tribunale che allora non ce lo consentiva fintanto che non si fosse raggiunta quella determinazione completa del piano di ristrutturazione. E che tante falsità e menzogne aveva alimentato sulla “mancanza di mezzi finanziari di Saladini”.

Sì, oggi è il giorno che anche il Patron amaranto potrà leversi più di un di sassolino dalle scarpe.

Il dispositivo poi ha continuato dicendo “che tutta la documentazione richiesta dalla legge risulta correttamente depositata dalla ricorrente (la società amaranto)” e che “ Per quanto concerne il vaglio di attuabilità del piano e di plausibilità e ragionevolezza della garanzia del pagamento integrale dei creditori estranei all’accordo l’esperto ha anzitutto evidenziato l’attendibilità dei dati contabili aziendali e ha dato atto della idoneità dell’accordo a consentire l’integrale pagamento dei creditori estranei, oltre che degli aderenti, secondo le tempistiche programmate”.

Parole che fanno giustizia di quanto per mesi la società amaranto continuava a ripetere nei suoi messaggi tesi a stemperare le tante troppe polemiche ad arte costruite sul nulla. Se non sul livore e la malafede.

Sì oggi forse è il momento di rivedere certi giudizi sicuramente avventati figli di quel clima velenoso e torbido. E di non dare più asilo né dignità alle parole dei mestatori d’odio.

Infine il giustificato e argomentato cram down operato dalla magistratura giudicante (ovvero il potere di omologa da parte del Tribunale, nella pratica dei concordati con continuità aziendale, se lo stesso Tribunale ritiene che il credito possa risultare soddisfatto dal concordato in misura non inferiore rispetto alle alternative concretamente percorribili, e nonostante il creditore contesti la convenienza della proposta). In questo caso l’Amministrazione Tributaria e Previdenziale dello Stato (Agenzia delle Entrate, INPS e INAIL) che avevano rigettato la transazione proposta dalla società amaranto.

Una affermazione, ottenuta della società amaranto, ammantata di ragionevolezza e buon senso anche alla luce (è sempre bene ripetere) di una situazione debitoria quasi interamente “ereditata”.

Insomma una nuova rinascita che da oggi in avanti impone Responsabilità e Coraggio. Parole che possono essere solo due vuoti “fonemi”, oppure, possono diventare parole fondanti del nuovo corso della Reggina 1914 srl, se la città tutta e la società amaranto sapranno “fare sistema”. Allora sì, che si potrà essere ambiziosi. Ed alzarla quella asticella, Mister Inzaghi. Ma tutti assieme.

Potranno chiamarlo anche Libro dei sogni. Ma i sogni talvolta sono solo desideri già pronti per essere realizzati. Basta avere Responsabilità e Coraggio. Appunto.

Giuseppe “Fossa” Criaco

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