Il Bari capitola all’ultimo respiro: è il Cagliari di Ranieri a far festa. Il Verona batte lo Spezia e rimane in A

Al Bari basta un pari, il Cagliari deve vincere per cullare speranze di promozione. Davanti a 60mila spettatori le due squadre scendono in campo con le migliori formazioni possibili anche se tra gli isolani manca Nandez, egregiamente sostituito da Lella e con Lapadula non al meglio. Mignani invece ripone ancora fiducia al talentuoso Morachioli. Più Cagliari che Bari nel corso della prima frazione di gioco e così Caprile deve compiere due prodigiosi interventi per evitare la capitolazione: la prima su Luvumbo al 20’ e poi sul colpo di testa di Di Pardo intorno al 40’. Da segnalare un tiro cross dell’indemoniato Luvumbo che scheggia il palo alla mezzora. Nella ripresa evidenziamo il tiro di Folorunsho che coglie il palo ma il Bari è troppo rinunciatario e rischia: Ranieri, invece, rimescola le carte e colpisce con Pavoletti un attimo prima del triplice fischio finale. Il Cagliari ritorna in Serie A dopo un anno di Purgatorio. Non si avvera invece il sogno del Bari di passare dalla C alla A nel breve volgere di un anno ma questo campionato resterà negli annali sia per la qualità della squadra biancorossa che per l’invidiabile terzo posto finale.

Nell’altra sfida per rimanere in A, il Verona batte per tre reti a una lo Spezia mandandolo in Serie B dopo tre anni. È stata una bellissima partita. Una gara viva, combattuta e piena di emozioni. Ha aperto le marcature Faraoni lanciato da Lazovic ma i liguri pareggiano dopo 10 minuti con Ampadu su assist di Shomurodov. Il 2 a 1 per gli scaligeri è firmato da Ngonge a chiusura di un triangolo con Djuric. Lo stesso Ngonge porta sul 3 a 1 i suoi in un’azione isolata. La squadra di Semplici non si avvilisce e, anzi, si getta in avanti per compiere il miracolo ma vuoi per la bravura del portiere avversario vuoi per il grave errore dal dischetto di Nzola, il risultato rimane sul 3 a 1 per il Verona.










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