Il Bari ha giocato sicuramente meglio. Il Cagliari deve ringraziare Radunovic che ha effettuato parate impossibili tenendolo a galla

Sia per il Bari di Mignani che il Cagliari di Ranieri è giunta l’ora del “dentro o fuori”, del “prego si accomodi” piuttosto che “mi dispiace, sarà per la prossima volta”. 180 minuti tirati, drammatici e bellissimi, una sfida tra le migliori squadre che solo il campionato di Serie B ci può regalare.

LE FORMAZIONI – Il Bari si presenta con Caprile in porta; Dorval e Mazzotta a protezione delle fasce mentre la coppia ZuzekVicari presiedono le vie centrali. Sulla mediana agiscono Maita, Maiello e Benedetti mentre Esposito e Morachioli supportano Cheddira al centro dell’attacco biancorosso. Risponde Ranieri con Radunovic tra i pali, Zappa e Azzi larghi con Altare e Goldaniga centrali; a centrocampo Nandez e Makombou per linee esterne e Deiola per quelle centrali mentre Mancosu agisce alle spalle di Lapadula e Luvumbo.

LA CRONACA – Pronti via (9’) e padroni di casa in vantaggio con Lapadula che corregge di testa un perfetto cross di Mancosu dal frangente destro della trequarti. La compagine di Ranieri ha spinto fin dall’inizio sull’acceleratore mettendo in apprensione il team biancorosso e la rete dell’italo-peruviano è la logica conseguenza di un avvio spumeggiante. Al quarto d’ora Esposito spara verso la porta di Caprile il quale fa buona guardia. Un minuto dopo, sugli sviluppi di calcio d’angolo, Zuzek, non si coordina perfettamente e di testa manda incredibilmente a lato un pallone da spingere semplicemente in porta. Al 22’ bellissima azione nell’asse Luvumbo-Makoumbou col tiro di quest’ultimi che impegna Caprile. Partita interessantissima e piena di colpi di scena. Come ad esempio alla mezzora allorquando Cheddira di testa anticipa il portiere avversario ma manda di poco alto sopra la traversa. Al 36’ Nandez in piena area tocca col braccio un traversone di Morachioli: per il Var è rigore. Sul dischetto Cheddira batte centrale e Radunovic sventa il pericolo: si resta sull’uno a zero per gli isolani. Ancora un’occasionissima per il Bari: al quarto minuto di recupero del primo tempo, Walid Cheddira (da zero metri) manda di testa fuori la palla dell’uno a uno.

La ripresa si apre con Esposito che lancia Cheddira il quale, a colpo sicuro, manda verso l’angoletto lontano non facendo però i conti col piedino di Radunovic che salva il risultato. Serata sicuramente storta e sfortunata per l’italo-marocchino al quale questa sera non riesce nulla. All’ora di gioco Bari ancora vicino al gol in occasione dell’ennesimo calcio d’angolo: Benedetti di tacco colpisce a colpo sicuro ma il suo urlo viene strozzato in gola dall’intervento del portiere che questa sera pare tarantolato. Nel Bari entrano due ex Reggina: Folorunsho e Bellomo subentrano ad Esposito e Maita e qualche minuto dopo ecco i muscoli di Ceter in luogo della tecnica di Morachioli. Ad un quarto d’ora dal termine Lapadula, servito da Makombou, manda fuori da buonissima posizione. Gara vibrante, bellissima, senza soste e senza momenti di stasi: le due squadre giocano un calcio propositivo evitando di prestare il fianco alle ripartenze degli avversari. A 8 minuti dal termine Ceter si trova a tu per tu col portiere avversario ma non riesce a superarlo per cui l’azione si perde nel nulla: altra occasione importante per un Bari davvero sfortunato questa sera. Sul capovolgimento di fronte è Nandez a divorarsi il raddoppio da posizione ottimale. È un assedio alla porta del Cagliari ed un’altra grande parata del portiere di casa sul tiro di Ceter mentre su quello di Bellomo salva Zappa sulla linea. Check del Var al 95’ per un fallo su Folorunsho in area: è il secondo rigore (sacrosanto) per i biancorossi. Sulla palla Antenucci entrato proprio per battere il penalty: dalla panchina al dischetto. Antenucci non sbaglia ed è uno a uno.      

IL COMMENTO FINALE – Quando una squadra ha un attaccante che non avrebbe dovuto giocare ma che riesce a metterla dentro alla prima occasione è come essere a metà dell’opera. Lapadula è il Cagliari e il Cagliari (lì davanti) è Lapadula. Bravo nei movimenti e poi rapido, scaltro, esperto e onnipresente quando si tratta di colpire, fa reparto da solo. Se poi a questo fenomeno si affianca un geometra del calcio come Mancosu, non ce n’è per nessuno. È capitato al Bari ma sarebbe potuto capitare a qualunque avversario. Il Bari non ha assolutamente demeritato ma è stato tradito dal suo uomo migliore, quel Cheddira che fino a poco tempo fa segnava pure ad occhi chiusi. Almeno tre occasioni gettate alle ortiche ed un rigore non realizzato gridano e grideranno vendetta fino a domenica sera. Ma non è colpa sua: troppa pressione e troppe aspettative su questo ragazzo in una serata importante e adrenalinica dove i polsi tremano da soli. Grande partita di Dorval e Benedetti per gli ospiti mentre per i padroni di casa sugli scudi è risultato il portierone Radunovic che ha salvato il risultato in almeno otto circostanze. Ma il dio del calcio ha visto tutto ed ha premiato il Bari: secondo calcio di rigore assegnato per un fallo su Folorunsho e gol dell’uno pari meritatissimo che depone a favore dei pugliesi i quali al ritorno giocheranno davanti a 60 mila spettatori pieni di passione e voglia di respirare aria di Serie A.    

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