Il Parma non va oltre lo zero a zero ed è eliminato da un Cagliari tutto cuore

Sarà il Cagliari l’avversario del Bari per stabilire chi dovrà fare compagnia a Frosinone e Genoa nella massima serie tramite la doppia sfida previste l’8 e l’11 giugno.

LE FORMAZIONIPecchia opta per un 4-2-3-1 con Chichizola tra i pali; Del Prato e Coulibaly larghi con Osorio e Circati centrali: a centrocampo Esteves e Bernabé col compito di mettere ordine e di orchestrare le ripartenze; in attacco Man, Sohm e Benedyczak a supporto di Franco Vasquezfalso nueve”. Risponde Ranieri con un 4-3-1-2 con Radunovic a protezione dei legni; Obert (preferito ad Altare) e Dossena centrali di difesa con Zappa e Azzi a presidio delle fasce laterali; sulla mediana agisce Deiola centrale con Makoumbou e Nandez larghi con Kourfalidis sulla trequarti col compito di ispirare Lapadula e Luvumbo. Dirige l’incontro l’arbitro internazionale Daniele Orsato in un Tardini sold-out con 1300 tifosi ospiti provenienti dalla Sardegna.

foto Fanpage

LA CRONACA – Squadre che corrono a velocità supersonica. Ma sono molti gli errori e poche invece le iniziative. Per vivere un’emozione, quella vera, bisogna aspettare fino al 35’ allorquando Makoumbou verticalizza per Lapadula che rientra sul sinistro e batte Chichizola. È comunque tutto vano: è evidentissima la posizione di offside del capocannoniere italo-peruviano. Qualche minuto dopo Kourfalidisporge a Nandez che spara da posizione defilata: Chichizola si salva in qualche modo. E qui termina la prima frazione di gioco dove si è visto più il Cagliari che il Parma. Lo zero a zero è il risultato più giusto per ciò che hanno dimostrato le due compagini e premia al momento gli isolani che con lo “zero al quoto” si qualificherebbero. Manca all’appello (ad ogni buon conto) un calcio di rigore non concesso da Orsato per un fallo di Dossena ai danni di Sohm quando le lancette segnavano il minuto 27.

Il Cagliari ritorna in campo senza Dossena, già ammonito, il quale lascia spazio a Goldaniga; stessa cosa per il greco Kourfalidis sostituito da Di Pardo. La mossa di Ranieri è volta a spostare Nandez in cabina di regia ma le cose in campo non cambiano. Nel Parma esce, invece, Circati ed al suo posto subentra Zanimacchia il quale si posiziona a destra con il ruolo di braccetto mentre Del Prato si sposta al centro della difesa. Altri cambi azzeccati per Ranieri che manda in campo Zappa per Altare per avere più centimetri e più muscoli nella linea difensiva. Pecchia nota che la manovra del Parma man mano che passa il tempo diventa farraginosa e prevedibile per cui fa uscire dal campo Man e Bernabé rimpiazzandoli con Mihaila e Camara nella speranza di ritrovare velocità e geometrie. A 20 minuti dal termine Nandez se ne va sulla destra e crossa al centro dove né Lapadula né Luvumbo riescono a trovare l’appuntamento con la sfera. Al 73’ Bonny, entrato al posto di Sohm, tocca il suo primo pallone con un movimento stranissimo e batte “in qualche modo” il portiere del Cagliari. L’arbitro Orsato, richiamato dal Var, deve però ritornare sui suoi passi non convalidando la segnatura: si resta sullo zero a zero in quanto il pallone non aveva oltrepassato interamente la linea di porta. Nel Cagliari esce Nandez, distrutto, ed al suo posto Viola che si sistema sulla trequarti. Qualche minuto dopo due occasioni importanti, una per i padroni di casa (traversa di Zanimacchia dalla distanza) e l’altra per il Cagliari (Luvumbo non ha la forza e la lucidità di battere Chichizola a pochi centimetri dalla porta). Nei minuti di recupero Viola su calcio di punizione chiama il portiere avversario ad una difficile parata. Poi non succederà più nulla se non l’esultanza dei tifosi, dei giocatori e dei dirigenti rossoblù.

foto TuttoB.com

I COMMENTI FINALI – Non ce la fa il Parma e cede il passo al Cagliari che ha ampiamente meritato la finale playoff. La squadra di Pecchia ha cercato di costruire e di mettere in difficoltà quella di Ranieri che ha meno “giocolieri” e più faticatori, meno “fenomeni” e più corridori, meno “stelle” e più gregari. Il Cagliari ha fatto la partita perfetta, quella gara che avrebbe dovuto fare per controllare agevolmente il Parma che (alla fin della fiera) ha fatto poco ma poco davvero mettendo maggiormente in risalto tutti i suoi limiti e tutte le pecche a cominciare da un assetto che non ha mai previsto un vero attaccante ma un Vasquez che attaccante non è. E poi quel solito (e prevedibile) scarico su Sohm che potrà essere un “buon calciatore” ma non “il calciatore” su cui contare nei momenti topici. E vogliamo parlare del solito girovagare in mezzo al campo di Man senza concludere alcunché? E nella difesa dei ducali si aspetta la consacrazione di Del Prato che finora non ha dimostrato nulla se non una sorta di involuzione. E Pecchia? Ci sorge un dubbio sull’allenatore di Formia: la vittoria dello scorso campionato a Cremona fu vera gloria oppure un semplice colpo di fortuna? Ranieri, invece, ha dimostrato di essere un allenatore di calcio. Nonostante l’età anagrafica, il Mister romano dimostra di essere al passo coi tempi e, nello stesso tempo, con quell’atteggiamento tipico del buon padre di famiglia. Tra giovedì e domenica prossimi vedremo di che pasta saranno fatte Bari e Cagliari. Una delle due l’anno prossimo giocherà in Serie A.

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