Gara sospesa per intemperanze dei tifosi bresciani. Fine ignominiosa sia per la squadra che per i sostenitori che ritornano in C dopo 38 anni

Gastaldello propone un “albero di natale” formato da Andrenacci tra i pali; Karacic, Cistana, Adorni, Mangraviti in difesa difesa; Bisoli, Labojko e Bjorkengren sulla mediana; Listkowski e Rodriguez ai lati e a supporto di Ayé. Risponde Viali mandando in campo un 5-3-2 con Micai a protezione della porta; Meroni, Rigione, D’Orazio, Venturi e Martino a formare quella che sarà la “Linea Maginot”; a centrocampo Brescianini centrale con ai lati Voca e Florenzi pronti a dialogare con D’Urso e Nastiin avanti.

Arbitra l’incontro Davide Massa di Imperia in un Rigamonti sold-out con 1000 provenienti da Cosenza e da tutta l’Italia settentrionale.

Gara ovviamente noiosa ma non tanto per colpa dei bruzi ma, piuttosto, per l’inadeguatezza del Brescia che non riesce a completare una sola giocata degna di questo nome fintantoché Pablo Rodriguez (quando le lancette segnavano il minuto 20) non metteva i brividi a Micai bravo a sventare l’incursione dello spagnolo. Poi il taccuino è continuato a languire in un primo tempo avaro di spunti, giocate e veri tiri in porta. Chiaramente per l’immenso gaudio dei rossoblù silani che stanti le cose resterebbero in B.

La ripresa vede un Brescia più determinato e convinto ma, sebbene schiacci l’avversario nella propria area, non riesce a mandare nessuno al tiro. Gastaldello, allora, manda in campo Van de Looi, Gavazzi e Bianchi al posto di Laboiko, Listwoski e Mangraviti ed i risultati si vedono subito con Van de Looi che coglie la traversa con un tiro dalla distanza.

E qualche minuto dopo (75’) Bisoli, premiato dall’assist di Rodriguez, mette a segno il gol del vantaggio bresciano con un magnifico tiro che rende vano l’intervento di Micai. È il capolavoro di Gastaldello bravo a fare i cambi giusti al momento giusto ed è il capolavoro di un Brescia che ora ci crede e mette all’angolo un Cosenza letteralmente scomparso dal campo. Qualche minuto più tardi (86’) Brescia vicinissimo al raddoppio con Bianchiche da pochi centimetri dalla linea di porta non riesce ad insaccare (in questo caso fortunato Micai che para d’istinto).

Ma il Cosenza ha mille vite e mille risorse e le mette in pratica nell’unica azione a favore: al minuto 95’, infatti, l’arbitro Massa fischia un calcio di punizione a favore dei rossoblù. Batte Brescianini che indirizza la sfera verso il centro dove si catapulta Meroni e di testa mette dentro la palla dell’uno pari.

E qui finiscono le speranze del Brescia di rimanere in cadetteria ad un minuto e mezzo dal fischio finale. La gara viene sospesa per lanci di fumogeni e vari tentativi di invasione di campo da parte degli inviperiti tifosi bresciani assiepati nella loro curva. Cosenza può far festa: per la seconda volta nel breve volgere di un anno, la compagine di Guarascio ha dovuto conquistare la salvezza attraverso i playout. Il Brescia ritorna in Serie C dopo 38 anni dall’ultima volta. Questa sera ha perso non il Brescia (o comunque non solo il Brescia e non solo Cellino) ma piuttosto il manipolo di teppisti che si è reso protagonista di una delle più brutte pagine di storia biancazzurra.     

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