di Michele Fontana
Altra partita a scacchi quella vista ieri sera al Druso di Bolzano. Altra gara accorta vinta negli ultimi minuti grazie alle intuizioni ed ai cambi effettuati da Mister Bisoli. .
In mattinata le maggiori testate sportive davano un Südtirol schierato con il 4-4-2 visto contro la Reggina, con Belardinelli largo a sinistra in fase di possesso. Tre i cambi rispetto a venerdì: Lunetta al posto di Rover sulla destra, Vinetout in luogo dell’infortunato Masiello e Mazzocchi al posto di un evanescente Cissè ad affiancare Odogwu. Questo ciò che ci si attendeva fino al calcio d’inizio quando invece si vede chiaramente un cambio di modulo effettuato dal tecnico di Porretta Terme rimescolando le stesse carte. Difesa tre, De Col spostato esterno a destra dei cinque di centrocampo e Lunetta a sinistra.
La densità creata in mezzo dal trio Belardinelli-Fiordilino-Tait manda subito in confusione mister Mignani che vede così oscurato il suo faro Maiello. Qualche tiro dalla distanza creato dai movimenti di Antenucci ed Esposito non creano troppi problemi a Poluzzi. Solo un lampo di Cheddira, che successivamente verrà oscurato da Zaro (duello fra due giocatori a cui la Serie B sta decisamente stretta) regala un sussulto, in un primo tempo che ha visto più emozioni nei battibecchi fra le panchine che episodi clamorosi sul campo.
Chi si attendeva un secondo tempo più arrembante del Bari, vista anche la caratura delle punte, è rimasto deluso. La svolta arriva invece dalla panchina sudtirolese che al 57′ manda in campo Matteo Rover, il quale si posiziona a sinistra con compiti differenti da quelli di Lunetta che ha attaccato poco occupandosi di limitare le incursioni di Dorval. Proprio il giocatore parigino dimostra subito di soffrire la vivacità del neo entrato che al 73′ mette un bellissimo pallone per Odogwu la cui torre di testa libera al tiro Mazzocchi calciato incredibilmente a lato.
Nel finale, in apparenza tardivamente, Bisoli fa entrare il suo giocatore più tecnico ed estroso ovvero Casiraghi, ma la paura di non perdere sembra prevalere sulla voglia di vincere di entrambe le squadre, con il chiaro intento di Mignani di giocarsi la finale venerdì a Bari con due risultati utili su tre.
Nel recupero il Südtirol si dispone con il collaudato 4-4-2 per chiudere ogni spazio ed il Bari rinunciatario tiene un giro palla in difesa fino al minuto 91′, dove arriva l’episodio che decide il match: un appannato Mazzotta regala letteralmente una rimessa laterale al Südtirol e con essa il possesso palla. La palla viaggia così da destra a sinistra dove il neo entrato Celli trova l’eterno Larrivey che addomestica (i baresi sostengono con in braccio ma vari replay smentiscono) per Casiraghi, il quale imbecca perfettamente Rover che di testa sovrasta ancora Mazzotta in ritardo mettendo alle spalle di Caprile, regalando così la vittoria alla squadra di casa.
Rete che cambia l’inerzia della gara di ritorno, dove il Bari, davanti ai suoi tifosi (11 volte tanti la capienza del Druso) è costretto a vincere. Adesso è il Sudtirol che ha due risultati a disposizione. Sarà adesso compito di Mignani Mignani preparare le adeguate contromosse e far pendere l’ago della bilancia a favore dei pugliesi.
Per i tifosi altoatesini si preannuncia un’ulteriore gara di sofferenza e speranza, per un sogno che può trasformarsi in un miracolo sportivo.
Buona, infine, la direzione arbitrale di Dionisi, sempre vicino all’azione e molto sicuro. Ha diretto una semifinale, senza estrarre un cartellino (espulsioni solo a dei tesserati in panchina), preferendo il dialogo in campo.
Michele Fontana






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