di Giuseppe “Fossa” Criaco

foto StrettoWeb

E’ la notte del Druso, stasera. E’ la notte del dentro o del fuori, è la notte in cui si vince o si perde. In cui gli occhi, nell’ora più buia, san cavare la luce dal cuore. E succederà tutto domani. Tutto assieme in una sola partita.

E’ la notte del Druso, stasera. E’ la notte che incorona una straordinaria stagione per gli uomini di Mister Bisoli. Neo promossa di “ferro e di lotta”. Rivelazione assoluta della cadetteria.

Ma domani, quella del Druso, è anche la notte dei ragazzi di Inzaghi. Perché questo è diventata la squadra amaranto dopo la notte con l’Ascoli. Una partita vinta all’ultimo respiro. Roba forte per coronarie d’acciaio. Hanno fatto il giro del mondo gli scatti che immortalavano la gioia irrefrenabile, incontenibile, assoluta di Pippo Inzaghi al gol di Gigi Canotto, al minuto 93. E di rara forza “mediatica” è stata anche l’immagine in cui SuperPippo, negli spogliatoi, ringrazia uno per uno i “suoi” ragazzi nel dopo partita, catechizzandoli. Caricandoli di quella rabbia agonistica figlia di tutte le avversità che la Reggina in campo e fuori ha dovuto superare quest’anno. C’erano solo loro in quel momento negli spogliatoi, nessun’altro. Forse proprio così si diventa squadra. Si cementano rapporti e complicità. Saranno quelle che, poi, faranno la differenza in certe partite. Oppure in certe notti come è stata la notte con l’Ascoli e come sarà quella del Druso. Domani, appunto.

E’ la notte del Druso, stasera. Ed è la notte in cui idealmente una città intera sarà in terra “straniera”. Come tutti lo fummo a Perugia, ed a Pescara l’anno seguente. Oppure a Torino, in quel giugno di tanti anni fa, che di colpo dipinse il suo stadio di un unico immenso colore e dove quella Reggina da sogno scrisse la più bella e indelebile pagina, di calcio, di storia e d’amore. Un giorno per tutti rimasto con caratteri di fuoco inciso nell’animo e con negli occhi ancora il ricordo di quel pomeriggio, e di chi lo visse accanto a noi. Al Delle Alpi come davanti al maxischermo allestito in città.

E’ la notte del Druso, stasera Una notte conquistata e persa più volte, in questi mesi, dalla squadra amaranto. Una stagione in cui più volte l’inferno è sceso sulla terra, per essere, però, sempre ricacciato indietro dagli Inzaghi’s Boys. E lo hanno fatto senza mai abbandonarsi alla disperazione. Neanche dopo sette sconfitte in nove partite. Ed il Dio del calcio ha visto tutto questo da lassù. Ed alla fine quella carezza divina, sul tiro di Canotto, è stato il premio finale per quelle sofferenze e per quelle ambasce. Anche di una città.

E’ la notte del Druso, stasera. E non sarà solo una notte di calcio giocato. Ci sarà una comunità ed un territorio stretti accanto ai biancorossi di casa. Per la Bolzano calcistica domani sarà solo “LA PARTITA”, tanto attesa, forse, sognata da una vita. Saranno novanta minuti (o forse più) che potranno dare un senso definitivo e indelebile per una stagione da incorniciare.

Ma anche per la Reggina dovrà essere qualcosa di speciale e definitivo: tornare ad essere quella squadra delle meraviglie ammirata all’inizio del torneo. Al Druso domani una piccola pattuglia di tifosi amaranto sarà presente come sempre, d’altronde. E sarà notte di canti e bandiere, sarà notte di speranza e preghiere. Sarà notte da Reggini veri. Stretti accanto ad un uomo ed una squadra, per sempre legati da un solo colore.

E’ la notte del Druso, stasera. E’ solo questo che conta di fatto. Senza futuro e senza passato, ma solo un presente da onorare sul campo. Senza pensare a quello che è stato, senza calcoli da immaginare, ma solo una vetta da conquistare.

E’ la notte del Druso, stasera. Un buon giorno per scendere in campo e lottare su ogni pallone e poi vincere oppure morire su quell’erba e in quel piccolo stadio. E’ la notte del Druso, stasera. E’ sarà notte di forti emozioni, sarà notte per soli campioni. Sarà la notte del dentro o del fuori

di Giuseppe “Fossa” Criaco

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