Il consueto appuntamento con la nostra rubrica sul campionato
di Genovese Rocco

1)TUTTA UN’ALTRA STORIA – La 91° edizione del campionato di serie B si chiude con 891 reti segnate – nello specifico, 492 in casa e 399 fuori: -51 rispetto lo scorso anno, e mai così poche dal 1999, considerando i soli gironi a 20 squadre -, 154 vittorie casalinghe, 122 pareggi e 104 successi esterni, più o meno in linea rispetto a 12 mesi fa (ma va sottolineato come, dal ripristino dell’attuale formula del campionato a 20 squadre, il numero di successi esterni ha sempre superato “quota 100”, mai toccata nella c.d. “era dei 3 punti a vittoria”). Eccezion fatta per il Como, che ha confermato la stessa posizione (13°) e gli stessi punti (47), i numeri della classifica finale sono stati ben diversi di quella dello scorso anno, stante la forte andatura tenuta per tutto l’anno dal Frosinone (vedi punto 4), così come il livellamento della “zona salvezza”, visto che i 35 punti del fanalino di coda Benevento sono gli stessi che nella serie B 2021/22 sono stati sufficienti al Cosenza per chiudere al quintultimo posto e salvarsi allo spareggio. Curiosamente, i silani chiudono con il peggior attacco per la terza volta nelle ultime 5 stagioni.

2)TUTTA UN’ALTRA STORIA/2 – Andamento “anomalo” anche in zona playoff: nelle 10 stagioni disputate con la formula a 6 squadre, la media tenuta dall’8° classificata non era mai stata così bassa (il Venezia ha raccolto 49 punti in 38 gare, con una media di 1,289 punti a partita), ed è la prima volta che tutte le partecipanti ai playoff sono diverse da quelle che li hanno disputati l’anno precedente (Parma, Cagliari e, per ovvi motivi, SudTirol partecipano per la prima volta, mentre la Reggina li aveva già disputati nel 2010/11, ma allora erano presenti solo 4 squadre); d’altro canto, Benevento e Perugia, ai playoff nella serie B 2021/22, dopo un anno sono tornate in C (come capitato al Novara nel 2013/14, al Trapani nel 2016/17, al Venezia nel 2018/19 e proprio al Perugia nel 2019/20, peraltro contro il Pescara, sua sfidante ai playoff l’anno prima). Il Brescia, impegnato per evitare il ritorno in terza serie (dove ha giocato solo nel 1938/39 e dal 1982 al 1985), spera di non fare lo stesso.

3)QUANDO IL GIOCO SI FA DURO… – Riportiamo di seguito la classifica, limitata ai soli ultimi 8 turni (ossia, dal rientro dalla ultima sosta del 25-26 marzo e la fine del campionato) e considerando i punti realmente conquistati e non tenendo conto, quindi, delle penalizzazioni inflitte a Genoa, Parma e Reggina (si precisa che per quest’ultima non sono stati conteggiati i 3 punti conquistati nella trasferta di Perugia, incontro della 29°giornata ma effettivamente disputato parecchie settimane dopo):
PARMA 20 pt;
FROSINONE 18 pt;
GENOA 17 pt;
VENEZIA 16 pt;
BARI-CAGLIARI 15 pt;
BRESCIA 12 pt;
ASCOLI 11 pt;
MODENA-REGGINA-SPAL 10 pt;
CITTADELLA-COMO-COSENZA 8 pt;
PALERMO-SUDTIROL 7 pt;
BENEVENTO-PERUGIA 6 pt;
TERNANA 4 pt;
PISA 2 pt.
Parma e Frosinone sono le uniche 2 squadre imbattute nel periodo di riferimento, e vanno rimarcate la tenuta difensiva del Cagliari (solo 5 reti subite) e, soprattutto, la rimonta del Venezia, che ha lasciato il quintultimo posto (condiviso con il Perugia alla 30°) ed agganciato il treno playoff anche grazie alle 20 reti messe a segno da Pohjanpalo e compagnia da aprile in poi. Fa riflettere il calo di SudTirol (1 sola vittoria e solo 4 reti realizzate, a fronte di ben 3 ko, più di quanti maturati nelle altre 27 gare con Bisoli in panchina) e Palermo (uscito sconfitto dai 3 scontri diretti con Cagliari, Parma e Venezia) ed il crollo verticale di Ternana (peggior difesa del periodo, insieme al Benevento, con 16 reti al passivo e chiusura con 5 sconfitte di fila: non accadeva dal 2017/18) e Pisa.

4)FROSINONE (E GENOA), CHE NUMERI! – La trionfatrice del torneo ha dimostrato fino in fondo la propria supremazia, chiudendo con un girone di ritorno persino migliore dell’andata (41 punti, solo uno in meno del Torino nel 2000/01), e trovando a Terni la terza vittoria consecutiva in rimonta, nonché sesta complessiva (5 delle quali in trasferta…), grazie alla rete di Kone, la 19° realizzata da un subentrato. Ciociari con il maggior numero di vittorie (24), il minor numero di sconfitte (6, ex aequo con il Genoa), la miglior difesa (solo 26 reti al passivo, e porta inviolata per ben 21 volte) ed il miglior attacco (63 reti realizzate, peraltro con solo 2 rigori a favore) del torneo, nonché unica squadra della serie B 2022/23 a non aver mai ricevuto un’espulsione.
Il Genoa ritrova la A dopo un solo anno grazie alla cavalcata intrapresa con Gilardino, il tecnico con la miglior media del campionato (2,22 punti a partita mentre Grosso ha fatto “solo” 2,11), i 996′ minuti di imbattibilità casalinga ed i 19 marcatori diversi (Sabelli e Criscito gli ultimi ad andare a segno almeno una volta, proprio all’ultima gara) sono altri dati che danno l’idea della qualità della rosa rossoblù.

5)IL PERSONAGGIO – Senza nulla togliere al capocannoniere Lapadula (che sabato se la vedrà con il suo vice…), a Turati, portiere meno battuto del torneo, ed ai suoi colleghi Pigliacelli, Iannarilli, Radunovic e Poluzzi, gli unici a non aver saltato neanche un minuto (e pensare che gli ultimi due non hanno ancora finito di giocare…), il personaggio della 38° ed ultima giornata non può che essere lui. 17 sconfitte (record negativo eguagliato), 4 pareggi (record negativo assoluto, eguagliato il Monza nella serie B 2000/01), ma anche 17 vittorie, l’ultima proprio all’ultima curva, ed all’ultimo respiro: la Reggina disinnesca gli effetti di un mediocre girone di ritorno e di una penalizzazione severa (ma giusta), approfitta dei “suicidi” altrui e si (ri)prende i playoff grazie alla zampata di Luigi Canotto, che vale il successo nello scontro diretto con l’Ascoli e può riscrivere il finale di una stagione dove è successo tutto ed il contrario di tutto, e dove tutto può ancora accadere. Non poteva esserci regalo di compleanno migliore per uno dei “figli del Sant’Agata” e per una intera tifoseria. Chapeau!…









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