Nella giornata di ieri si è “consumata” la penultima giornata di Serie B. Poche sorprese ed un altro verdetto: ciao Spal. Le calabresi ce la possono fare
di Basilio Gaburin

Il Frosinone si è confermato quale prima forza del campionato in una gara che non avrebbe dovuto “dire” molto di più di quello che sapevamo. Ciociari e genoani con quel 3 a 2 ci hanno fatto entusiasmare con delle giocate di alta classe sciorinate da ragazzi che sanno giocare al calcio, da gente che sa dare del “tu” alla sfera, da elementi di cui sentiremo parlare. E questo, se permettete, grazie a due Signori allenatori che non a caso sono stati – tra l’altro – Campioni del Mondo. Tutto bello e tutto giusto.
Il Bari, senza strafare, ha avuto la meglio sulla Reggina in un incontro in cui alle due contendenti bastava un pareggio. Hanno vinto i padroni di casa con un guizzo di Folorunsho – ex di turno – che ha trovato la schizzata giusta, quella che una volta si identificava come la “giocata della domenica”. Adesso per gli amaranto la strada verso i playoff si fa sempre più irta e complicata perché squadre come Palermo, Venezia e Pisa non hanno nessuna intenzione di scendere dal carrozzone. Resta però il fatto che non è detta l’ultima parola per gli amaranto chiamati a “fare la partita della vita” contro l’Ascoli e sperare sui passi falsi di Venezia, Palermo e Pisa. Ovvero: finché c’è vita c’è speranza.
Il SudTirol riesce a mettere a posto una situazione ingarbugliata dopo il vantaggio del Cittadella che avrebbe potuto inficiare una cavalcata memorabile. E invece no perché Odogwu è un attaccante che sa il fatto suo. Bellissimo il gol dell’italo-nigeriano che, con una mezza rovesciata ha trafitto il portiere ospite. Il Cittadella è vivo più che mai e non ha più nulla da temere.
Il Parma regola senza affannarsi più di tanto una Spal (non pervenuta fin dall’inizio del torneo) grazie al rigore realizzato da Vasquez. La squadra di Fabio Pecchia sarà un cliente difficile per le altre contendenti alla vittoria attraverso gli spareggi perché pratica un gioco avvolgente e assai tecnico attraverso il quale mette in difficoltà l’avversario. La Spal (alla stessa stregua del Benevento) ritorna nella propria dimensione dopo alcuni anni di calcio che conta per buona pace di Joe Tacopina (che caduta di stile quella dello yankee!) e di Oreste Vigorito.
Il Cagliari è innegabilmente Lapadula-dipendente (ma avete visto che gol ha segnato?) e – sempre innegabilmente – Sir Claudio Ranieri che pratica un gioco essenziale ma efficace ha dato un’impronta di grande rilievo ai sardi. Il Palermo, andato in vantaggio con un bel gol di Segre, è stato costretto ad issare bandiera bianca a cospetto di un’organizzazione di gioco più efficace. Per il Palermo il campionato appena trascorso dev’essere considerato di transizione sempre se gli sceicchi vorranno fare gli sceicchi.
Il Venezia è semplicemente strabiliante anche se il Perugia nel finale avrebbe meritato il pareggio. D’altronde, quando i campionati nascono male finiscono peggio (riferito al Perugia) e quando si ha la fortuna di avere in squadra elementi come Ellertsson, Carboni, Candela e Phjanpalo (riferito al Venezia) tutto è più facile.
Il Pisa non va oltre il pari col Brescia che avrebbe dovuto vincere per togliersi dai guai. È stata una gara complicata, maschia e combattuta dal primo all’ultimo minuto Il gol di Bisoli (da solo) vale il costo del biglietto. Masucci si conferma un attaccante di razza, quello, per inciso, in grado di togliere (spesso) le castagne dal fuoco. Il pareggio (forse) non serve a nessuno ma (va da sé) che potrebbe alimentare flebilissime speranze.
Il Como batte in rimonta la Ternana e si regala un altro anno di cadetteria in una partita vibrante fino all’espulsione di Agazzi. Poi i gol bellissimi di Da Cunha e (soprattutto) quello fenomenale di Chajia. La Ternana pur con la sconfitta si può ritenere salva.
Il Modena è già in vacanza da qualche settimana e la gara in quel di Benevento è stata una gambata tra amici. Null’altro.
Il Cosenza dopo il gol di D’Orazio (imperioso il suo colpo di testa) viene raggiunto da una prodezza di Buchel. La squadra di Viali ha poi controllato la gara (su questo l’allenatore rossoblù è un maestro) senza rischiare più di tanto e con la consapevolezza che dovrà disputare i playout con una tra Brescia e Perugia. Vale lo stesso discorso della Reggina: “finché c’è un barlume di speranza…”











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