di Rocco Genovese

1)GROSSO CHIAMA, “GILA” RISPONDE – I giochi per la promozione diretta si sono chiusi nel giro di 6 giorni: dopo la festa del Frosinone, il Genoa batte l’Ascoli, ringrazia il Modena e vola in serie A, e pazienza se Coda ha fallito il suo primo rigore quest’anno (beh, aveva davanti a sè il miglior pararigori del torneo…) e l’imbattibilità casalinga è caduta dopo 996′. Se a Grosso la volta scorsa abbiamo dato del “demiurgo”, a maggior ragione si può usare questo appellativo per Alberto Gilardino: il Grifone torna in A dopo “only one year” (cit.) grazie al cambio di marcia (e di modulo, e di mentalità) conseguente alla promozione del biellese a capoallenatore, che ha portato la bellezza di 48 punti nelle 21 gare con lui alla guida (media di 2,29 punti a partita, contro 1,53 di Blessin), con una sola sconfitta negli ultimi 5 mesi. Nel prossimo turno (sabato alle 16:15) ci sarà un “anticipo di serie A” proprio a Frosinone: ai padroni di casa basterà non perdere per fare propria la Coppa “Nexus”, ma lo spettacolo sarà garantito.

2)PARI AMARI – Genoa irraggiungibile visti gli 8 punti di vantaggio, ma che 4 settimane fa era solo della metà: il Bari delle 10 vittorie in trasferta stagionali (record) si inceppa sul più bello e non va oltre l’1-1 in casa del Modena, primo pareggio esterno del girone di ritorno per i pugliesi e quarto di seguito fra le mura amiche per gli emiliani, da ieri salvi aritmeticamente ma ancora in ballo per i playoff. Sfida che si è ripetuta esattamente a distanza di un anno, dopo la Supercoppa di Serie C (era il 7 maggio 2022, finì 3-3 con tripletta di Bonfanti per i padroni di casa, che vinsero il trofeo grazie al colpo in casa del SudTirol nel turno successivo), ma stavolta la posta in palio era ben più alta… Non è questo il “mezzo passo falso” che ha impedito ai “galletti” di puntare al “doppio salto”, semmai sono stati i 9 pareggi al “San Nicola” ad aver fatto la differenza. Per blindare il 3° posto basta, tanto per cambiare, solo un altro segno “X”…

3)CAGLIARI SHOW. E MÒ? – Esattamente 30 anni dopo l’ultima volta (16 maggio 1993, 31°giornata serie A 1993/94; allora la vittima fu il Torino), il Cagliari vince fuori casa con un perentorio 0-5 (con tanto di goal da metà campo di Mancosu) e si gode l’accesso ai playoff. Perugia che torna a prendere così tante reti in casa dopo la gara con la Pro Vercelli datata 8 ottobre 2017 (finì 1-5, anche allora Di Carmine era in campo): rispetto alle avversarie che lo precedono, scontri diretti e/o differenza reti sono migliori, ma è l’atteggiamento degli umbri a preoccupare. Proprio per questo, i sardi non dovrebbero esaltarsi troppo: contro le squadre della “parte sinistra della classifica”, il Cagliari ha raccolto solo 1 vittoria, contro l’Ascoli, 2 mesi fa. Rossoblù sicuramente temibili, e con Lapadula vicino a superare quota 20 reti stagionali per la terza volta in carriera, ma per trionfare ai playoff servirà un altro passo con le “grandi”.

4)CRISI NERA(ZZURRA) – La capolista onora il campionato vincendo in rimonta, così come accaduto in stagione in altre 3 trasferte (se non è record, poco ci manca) e lo fa proprio a discapito della squadra che ha perso più partite nelle quali era passata in vantaggio per prima (ben 5, addirittura 3 nelle ultime 4 gare): la crisi del Pisa è conclamata, ed anche questo dato non può fare piacere in casa nerazzurra. La qualificazione ai playoff è a serio rischio, solo il trotterellare delle avversarie (Reggina compresa, pur con il fardello della penalizzazione) ed una combinazione favorevole di scontri diretti lascia i toscani ancora fra le prime 8, nonostante abbiano racimolato un solo punto nelle ultime 6 giornate, e vengano da 4 ko di fila, così come nelle ultime 4 trasferte: il confronto con lo scorso anno è impietoso (-17 punti rispetto alla stagione 2021/22), han fatto peggio solo Benevento (-31), Brescia (-25) – prossimo avversario – e Perugia (-20). Sotto la Torre sta per chiudersi un ciclo?

5)IL PERSONAGGIO – Terzultimo turno di campionato con tante belle storie da raccontare: c’è Curto, che dopo la storica promozione in B (con tanto di titolo di “miglior difesa d’Europa”), corona un altro campionato da protagonista con un gol da cineteca che vale la qualificazione ai playoff del SudTirol; ci sono Strelec e Benedyczak che, dopo qualche prova opaca di troppo, mettono a referto due doppiette da 3 punti e rilanciano due squadre fresche di penalizzazione. E poi c’è lui che, proprio un anno fa e proprio in quello stadio, batteva la Juventus con un suo goal all’ultimo minuto su rigore, assegnato proprio dallo stesso arbitro (peccato, però, per quello della settimana prima nel derby…). Domenico Criscito, dopo l’ “esilio autoimposto” in Canada, era ritornato per riportare il suo Genoa da dove era caduto, e la vittoria di sabato è la degna chiusura del cerchio (e della carriera?). Congratulazioni, Mimmo!

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