Il vile atto perpetrato ai danni della squadra al rientro da Cittadella

foto NTR24

Non c’è pace per il Benevento. Dopo la pesante sconfitta subita in quel di Cittadella (3-1) la squadra del Presidente Oreste Vigorito avrebbe dovuto far ritorno in sede con un treno programmato. A causa di un guasto tecnico tra le stazioni di Settebagni e Roma Tiburtina – che ha procurato non pochi disagi alla circolazione ferroviaria con ritardi quantificabili tra 6 e 7 ore in quanto ha interessato la tratta dedicata all’Alta Velocità che a quella che in gergo tecnico ferroviario viene denominata “storica” – lo staff dirigenziale ha deciso di intraprendere il viaggio col torpedone della società che aveva seguito la compagine nella trasferta veneta. Il tutto, però, senza avvisare la scorta della Polizia. “Il passaggio del mezzo – con lo stemma griffato della Strega sul fianco – “non è passato inosservato” – come riporta il Corriere dello Sport – “infatti all’altezza di una delle gallerie sulla Direttissima in prossimità di Barberino del Mugello, tre “Van” di colore scuro hanno assalito il mezzo della squadra giallorossa con lancio di oggetti e colpi di asta. Uno dei mezzi ha superato il pullman e ne ha rallentato la corsa, gli altri hanno dato vita all’aggressione. In frantumi uno dei vetri esterni con autentico terrore negli occupanti. L’intervento della Polizia Stradale che operava in zona ha evitato che ci fossero conseguenze più tragiche“.

È innegabile che l’atto compiuto non certamente da tifosi e senz’altro non da innamorati della squadra giallorossa ma da semplici “bulli” che si arrogano il diritto di manifestare la loro rabbia e le loro frustrazioni attraverso metodi beceri ed incivili è da definire quanto meno “deplorevole e codardo”. Soprattutto non degna di una tifoseria composta da “persone per bene” quali sono e debbano essere considerati i sostenitori beneventani. Sembra comunque che gli autori del vile gesto sarebbero già stati individuati dalle Autorità Giudiziarie che sarebbero risaliti ai responsabili attraverso le telecamere disseminate su quel percorso autostradale.

Foto Corriere del Mezzogiorno

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