Brescia: vietato sbagliare nelle ultime tre. A cominciare da Parma

Diciamolo a denti stretti: quello di Gastaldello è un Brescia dalle mille risorse, quello – per inciso – capace di risorgere dalle proprie ceneri esattamente come l’Araba Fenice: tra le cosiddette “pericolanti” è la formazione sicuramente più in palla, quella che corre di più e che non ha nessuna intenzione di lasciare nulla d’intentato. Tutto ebbe inizio con la vittoria (sofferta) contro la Ternana grazie al gol di Jallow all’alba dell’incontro. Era il 10 aprile ma la carica era stata suonata la settimana prima con la bellissima prova di Ascoli dove – è vero – fu sconfitta per 4 reti a 3, ma ha dimostrato di sciorinare un calcio da “grande” qual è. Le successive due gare le ha giocate lontano dal Rigamonti conquistando ben 4 punti (2 a 2 a Ferrara e 1 a 2 a Reggio Calabria). Per ultima, la vittoria sul Cosenza dal valore doppio per la classifica avulsa (1 a 1 alle pendici della Sila e 2 a 1 al Rigamonti). Il calendario pone sul cammino della Leonessa il Parma fuori, il Pisa in casa per poi chiudere a Palermo. Ovvero: dovrà affrontare tre squadre alla ricerca di punti per agguantare i playoff. Però, mentre il Parma (quinto) con 52 punti deve guardarsi le spalle da un’eventuale impennata del Cagliari (in ritardo di una sola lunghezza), il Pisa ha ben 6 punti in meno per non parlare del Palermo (attualmente a quota 45) chiamato in quella specifica occasione a “fare la partita della vita”. Insomma la compagine di Gastaldello dovrà sudarsi – come suol dirsi – la pagnotta e sarà, in un certo senso, padrona assoluta del proprio destino cercando di fare meno errori possibili. L’entusiasmo della tifoseria bresciana è al massimo (e sfido…) tanto che i 2660 biglietti a disposizione per la gara di Parma stanno andando letteralmente a ruba

foto Brescia-Corriere

Il Cosenza si ferma sul più bello. Occhio alla classifica avulsa

Ed è arrivata la quindicesima sconfitta stagionale per i bruzi che si sono dovuti arrendere al Brescia sicuramente più attrezzato, più forte e più organizzato. È una sconfitta che pesa come un macigno per gli uomini di Viali che rimangono a quota 38 al pari di Cittadella e Brescia. Pur tuttavia, la classifica avulsa metterebbe fuori gioco i rossoblù nella lotta col Brescia per via del pareggio (1 a 1) al Marulla e della sconfitta (2 a 1) al Rigamonti. Tra Cittadella e Brescia, invece c’è perfetta parità (0-0 e 1-1 nel doppio confronto) così come Cittadella e Cosenza (1-1 sia all’andata che al ritorno) per cui avremmo il Brescia a 5 punti, Cittadella 3 col Cosenza che chiude a quota 2. Dovesse terminare oggi il torneo cadetto proprio per la classifica avulsa il Brescia sarebbe fuori dalla griglia – e quindi salvo – con Cosenza e Cittadella che andrebbero a disputare i playout. La squadra silana, dopo la “scoppola” di Genova, era riuscita a portare a casa ben 11 punti in sette gare (vittorie su Spal, Frosinone e Pisa nonché i pareggi di Perugia e Palermo) e dovrà ancora giocare in casa con quel lanciatissimo Venezia che presumibilmente vorrà giocarsi il tutto per tutto per entrare nei playoff; quindi dovrà far visita all’Ascoli (che ha le stesse ambizioni degli arancioneroverdi) per poi chiudere (possibilmente in bellezza) col Cagliari davanti ai propri tifosi. La compagine bruzia dovrà isolarsi completamente cercando di “ricominciare” nel miglior modo possibile

foto Il Quotidiano del Sud

Cittadella: se ci sei batti un colpo

Il Cittadella pare abbia smarrito la via maestra ossia quella imprevedibilità e quella cazzimma (come direbbero coloro che vincono il loro terzo scudetto della storia) che l’ha portata negli anni scorsi ad essere quasi sempre impegnata nei playoff. È doveroso ammettere che in questo campionato condotto tra alti e bassi ha fermato (tra le altre) Bari, Reggina, Palermo, Cagliari e – soprattutto – Genoa (quando sulla panchina rossoblù sedeva ancora Blessin). Resta comunque la squadra che in ordine alle reti realizzate detiene il penultimo posto con 30 gol. Peggio del Cittadella hanno fatto Cosenza e Benevento con 28. La squadra di Mister Gorini che ha pur sempre la classifica dalla sua parte e la possibilità di vedersi momentaneamente fuori dai guai, potrebbero togliersi da ogni impaccio andando a punti con Benevento, SudTirol e Como. Come dire? Se ci sei batti almeno un colpo, quello – magari – col Benevento con le speranze ridotte al lumicino.

foto Bari Today

Reggina: e se i Giudici stipendiati dalla F.I.G.C. non volessero sentir ragione?

In tutto questo c’è da fare un altro ragionamento che riguarda la Reggina impegnata nelle aule di Tribunale Federale per far riconoscere la sua “posizione”. La squadra di Patron Saladini non ha commesso nessunissima irregolarità affidandosi, invero, ad una Legge di Stato non contemplata dalle norme federali fino al 28 di Aprile. Dopo quella data, la F.I.G.C. ha modificato gli articoli 85 e 90 delle Noif, raccordandosi con le disposizioni del decreto legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019. Per il momento la Reggina è stata colpita dai giudici stipendiati dalla F.I.G.C. con tre punti di penalizzazione e (vieppiù) bisogna attendere l’altro “processo” per constatare quanti altri punti di penalità i giudici (sempre stipendiati dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio) commineranno alla società amaranto, la quale ovviamente non si fermerà fino all’ultimissimo grado di giudizio (con Giudici Terzi) col conseguente (e a quel punto inevitabile) blocco di playoff e playout di categoria. Nel frattempo potrebbe esistere la possibilità di vedere la squadra del Presidente Cardona nella zona “calda” della classifica. Questa, però, è un’altra vicenda che fa parte di una storia molto più ampia che si indentifica con “autonomia federale a tutti i costi” la quale sarà opportunamente messa in discussione dal Tar del Lazio oppure dal Consiglio di Stato alle quali – per forza di cose – si dovrà rivolgere il Club per garantire i propri interessi.

foto I Calabresi

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