Focus su 5 protagonisti della terzultima giornata di serie B

di Rocco Genovese

1)FABIO GROSSO – Al pari del direttore sportivo Angelozzi e del patron Stirpe (al quale vanno le nostre condoglianze per la scomparsa del fratello), può essere definito il “demiurgo” del trionfo del Frosinone. La terza promozione in serie A dei ciociari negli ultimi 10 anni viene da lontano ed è la naturale conseguenza di un cammino virtuoso con il tecnico abruzzese fin dal suo ingaggio, avvenuto nel marzo del 2021. Per Grosso, pluridecorato nella sua carriera da calciatore con i club e la Nazionale, è il primo successo da allenatore nel calcio dei “grandi“, che arriva esattamente 4 anni dopo l’esonero a Verona, subito dopo la sconfitta interna con il Livorno (gli scaligeri passarono ad Aglietti e vinsero i playoff): dopo averla vista sfuggire allora, ed averla solo assaporata a Brescia l’anno successivo (Cellino lo assunse per sostituire Corini e lo allontanò dopo poche settimane), questa volta la serie A non gliela leva nessuno!

foto Corsera

2)JOEL POHJANPALO – Non capita tutti i giorni di fare 4 goal in una sola partita (per la precisione, l’ultimo era stato Leonardo Mancuso il 12 dicembre 2020 quando,  con la maglia dell’Empoli, rifilava un poker a domicilio alla Virtus Entella in un quarto d’ora), il finlandese ci riesce approfittando di una difesa del Modena non nuova a certe botte di “allegria” (canarini seconda peggior difesa da viaggio con ben 33 reti al passivo, ed alla seconda partita con 5 reti subite nel giro di un mese e mezzo) e balza in vetta alla classifica cannonieri con 17 marcature, agganciando Lapadula. La sua foto con il bicchiere in mano l’avrete vista di sicuro, ma in effetti è tutto il Venezia ad avere “tanta birra in corpo“: quinta vittoria e ben 16 reti messe a segno nelle ultime 6 gare per gli uomini di Vanoli, differenza reti per la prima volta con il segno “+” e, soprattutto, decimo posto in classifica, a solo 1 punto dalla zona playoff. Con la salvezza oramai in tasca, i lagunari hanno 270′ per dare tutt’altro sapore al proprio campionato.

foto TuttoSport

3)ANDREA CISTANA – Il 1°maggio di 4 anni fa era in campo (insieme a Bisoli) nella sfida contro l’Ascoli che sanciva il ritorno delle “Rondinelle” in serie A, si vede che per lui, bresciano e giocatore del Brescia, questo giorno ha sempre un significato speciale, visto che realizza la rete che decide lo scontro diretto contro il Cosenza e porta i lombardi virtualmente fuori dalla zona playout. Il merito va, di certo, condiviso con la squadra, ed in particolare con altri due che quel giorno contro l’Ascoli erano in panchina: il portiere Andrenacci, autore lunedì di più di un intervento decisivo (come quello su Nasti ad inizio ripresa) e Gastaldello, che ha ricompattato una squadra allo sbando, ed invece ora coglie il terzo successo nelle ultime 4 gare. Con ogni probabilità, se Cistana non fosse rimasto fermo per infortunio a lungo (contro il Cosenza è stata la sua 14° presenza stagionale) il Brescia avrebbe condotto un campionato ben diverso visto che con lui in campo ha perso solo in due occasioni…

foto Fanpage

4)TIAGO CASASOLA – Se il marcatore principe di una squadra è un difensore, forse c’è qualcosa che non va. Il terzino argentino va a segno per l’ottava volta in questo campionato, terza consecutiva sugli sviluppi di un calcio d’angolo, salvo poi provocare, con un tocco di braccio in area, il rigore che porta al definitivo 1-1 fra SPAL e Perugia. Umbri senza successo da 6 gare e, complice la vittoria del Brescia, ripiombati in zona retrocessione diretta: laggiù la classifica resta corta, ma già dal prossimo turno casalingo contro il Cagliari (molto meno brillante quando gioca in trasferta) bisogna incamerare i 3 punti, magari con i goal di qualche punta, visto che nelle ultime 10 giornate il Grifo ha segnato solo due reti (Di Carmine a Cittadella, Di Serio con la Reggina) su azione e con i propri attaccanti.

foto Lega B

5) ROBERTO BREDA – In un campionato così equilibrato (o livellato verso il basso) bastano pochi accorgimenti per scalare di colpo la classifica: ad esempio, è molto interessante la situazione dell’Ascoli , che nelle ultime due partite disputate al “Del Duca” (dove spesso ha steccato) ha battuto due pretendenti ai playoff come SudTirol e Pisa (anche se dei toscani, alla quarta sconfitta nelle ultime 5 giornate e sempre ko nelle ultime 5 partite fuori casa, avevamo evidenziato la tendenza a calare bruscamente in primavera…), agganciando a quota 46 proprio questi ultimi e la Reggina (almeno, fino a stasera…). Buona parte del merito va al tecnico trevigiano, le cui scelte tattiche stanno pagando (come il passaggio al 4-3-1-2, mai provato dal predecessore Bucchi, e l’arretramento sulla trequarti di Pedro Mendes, a segno sabato e sempre più nel vivo del gioco ascolano) ed anche la fase offensiva del “Picchio” ne ha tratto giovamento. All’orizzonte, la sfida in casa del Genoa, che potrebbe sancire la promozione in serie A ai rossoblù: la Salernitana insegna che si può guastare una festa annunciata.

P.s. solidarietà a Eric Botteghin: il “giallo” preso contro il Pisa costringerà il difensore italo-brasiliano, che non aveva saltato nemmeno un minuto fin qui, ad un turno di squalifica. A 3 giornate dalla fine della stagione regolare, in effetti, ha un po’ il sapore della beffa.

foto Calcio Vicenza

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