Oggi al Druso di Bolzano si respira la serie A a pieni polmoni tra la squadra più antica di Italia, il Genoa, e la più giovane, il Sudtirol.
Il Sud Tirol per non perdere la posizione privilegiata di (possibile) semifinalista ai playoff e tornare al gol dopo tre giornate digiuno. Il Genoa per cercare e trovare la leadership della cadetteria con tre vittorie nelle ultime cinque con un occhio allo Stirpe stasera.
Genoa senza Haps e Boci, rosa completa invece per i padroni di casa
Bisoli schiera il suo SUD TIROL con il solito e collaudato 4-4-2-con Poluzzi, De Col, Zaro, Masiello, Celli, Rover, Tait, Belardinelli, Casiraghi Mazzocchi e Odogwu
Gilardino risponde con il suo 3-5-2-Martinez, Bani, Dragusin, e Vogliacco dietro, mentre la linea mediana è formata da Frendrup, Sturaro, Badelj, Strootmann e Criscito. Coda e Gudmundsson avanti.
Partita che inizia con una lunga fase di studio dove nessuna delle squadra prevale sull’altra. Il primo angolo arriva dopo undici minuti. Bisogna aspettare il minuto 15 per vedere un’azione corale da manuale del Genoa che porta al tiro Gudmundsson murato in angolo da Masiello. Senza esito gli svilupppi.
Nei primi venti minuti evidente il motivo della partita: con il Tirol che fa buona guardia sugli attacchi del Genoa che invece fa la partita. Evidente il divario di organico tra le due compagini. Anche se con il passar del tempo gli uomini di Bisoli prendono coraggio e cominciano ad affacciarsi sulla tre quarti genoana.
Ed infatti la fiammata Sudtirol arriva al minuto 26 con Odogwu che si libera di Bani sulla corsia di destra e appena in area mette al centro, ma Criscito chiude provvidenzialmente in angolo e sterilizza il pericolo. Sugli sviluppi Zaro divora, da pochi passi, una palla alta offerta da Casiraghi che avrebbe meritato miglior sorte. Genoa in evidente sofferenza sulle palle alte del Sudtirol.
La risposta del Genoa si concretizza al minuto 34 con Gudmundsson che dopo un dribbling secco su una singola zolla, supera Belardinelli e mette una palla invitante al centro ma Masiello anticipa Coda e mette in angolo. Senza esito gli sviluppi
Ma è ancora Sutirol sugli scudi al minuto 42 con una conclusione a botta sicura di Odogwu trovato da Zaro sul palo più lontano, ma con Martinez che con un incredibile colpo di tacco salva porta e risultato sull’attaccante altoatesino. Cosa ha preso Martinez. Cosa ha rischiato il Genoa. Evidente il cambio di passo in questo finale di tempo da parte del SudTirol, che adesso arriva con una facilità sorprendente nei pressi di Martinez.
E difatti al minuto 45 ancora pericolo, per il Grifone, sugli sviluppi di un corner con il Sutirol ancora vicino al gol sulla conclusione di testa di Zaro che accarezza la parte superiore della traversa con Martinez comunque sulla traiettoria. Adesso la pressione dei biancorossi è asfissiante. Gli uomini di Bisoli finiscono in avanti, pericolosamente, con una conclusione di Belardinelli bloccata a terra da Martinez. Proprio al minuto 45. Poi il duplice fischio
Nel secondo tempo Gilardino manda in campo Ekuban al posto di Coda, mentre Bisoli cambia Mazzocchi con Lunetta.
Si ricomincia ancora con Il Sud Tirol pericolosissimo al minuto 47 con Odogwu che sfrutta una leggerezza di Vogliacco e si invola sulla sinistra mettendo al centro, in area, ma Martinez anticipa a terra l’accorrente Mazzocchi.
Incredibile cosa si è visto in AREA ROSSOBLU al minuto 50. Una mischia rugbistica che ha coinvolto almeno dieci calciatori tra Genoa e Tirol. La palla finisce in rete, ma in rete finiscono anche Martinez e almeno un altro calciatore rossoblù, vittime della testuggine biancorossa guidata da Odogwu. Fallo in attacco, sanziona il signor Di Bello.
Secondo tempo con un Genoa impalpabile. Evidente la soggezione che adesso si è impadronita degli uomini di Gilardino impressionati dal finale di tempo degli altoatesini e della prova di forza di inizio secondo tempo degli uomini di Bisoli.
Lentamente però il Genoa ritrova la supremazia e guadagna metri e campo ma il Sud Tirol chiude tutti gli spazi. Fino al minuto 64 quando su improvvisa fiammata di GUDMUMDSSON è il palo a salvare i padroni di casa a Poluzzi battuto e spegnere sul nascere quella che sembrava l’esultanza dell’attaccante islandese. Il Genoa si è definitamente scosso dal suo torpore. E difatti al minuto 74 ancora Genoa vicinissimo al Gol con Badelj che gira un piatto sinistro che lambisce la porta a Poluzzi battuto.
Poi è sterile supremazia rossoblu con i padroni di casa semmai ancora più coperti fino al minuto 90 con l’azione che farà discutere. Ekuban sguscia via in area a Zaro incrociando le gambe con il difensore biancorosso. Ma il tocco di gambe (che pure c’è stato tra i due) non viene valutato come meritevole della massima punizione dal direttore di gara e dalla successiva valutazione del VAR.
Furioso Gilardino in panchina che si trova anzitempo negli spogliatoi assieme al collega Bisoli. I rimanenti dieci minuti circa, comprensivi di recupero, non portano altro. Al Druso finisce 0-0.
Nonostante la evidente pressione e supremazia la squadra di Gilardino ha impegnato seriamente la porta di Poluzzi solo con la conclusione di Gudmundsson e più tardi quella di Badelj. Per la porta di Martinez invece i pericoli maggiori sono arrivati almeno in un paio di occasioni sopratutto sul finire del primo tempo quando evidente è stata la calata di Eupalla tra i pali del Genoa a sostegno di Martinez sulla conclusione a botta sicura di Odogwu.
Sud Tirol che ha dimostrato la devastante potenza delle sue ripartenze e la granitica solidità della fase difensiva con otto uomini a proteggere la porta di Poluzzi. Genoa dal canto suo ha controllato e fatto la partita per 85 minuti e resta evidente l’amarezza i casa rossoblù per la valutazione negativa sullo scontro Ekuban- Zaro in area di rigore proprio al 90esimo.
Genoa e Sudtirol comunque mantengono inalterate le loro ambizioni, anzi le rafforzano, alla luce del concomitante pareggio casalingo del Bari, e con qualsiasi risultato dovesse fare il Frosinone questa sera. Il Sudtirol ormai a due punti dai playoff. Per il Genoa l’accesso alla massima serie dovrà passare nelle ultime due giornate dallo Stirpe con la capolista e dal Ferraris con il Bari. Auguri vecchio Grifone.






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