Inzaghi e Corini non si discutono. Vecchi continua con il Salò. Diana più no che sì e Vivarini potrebbe firmare nei prossimi giorni. È addio tra Lucarelli e la Ternana

La Reggiana ha trionfato nel proprio raggruppamento centrando l’ennesima promozione in B. Nonostante ciò e benché il rinnovo automatico scattato col salto di categoria sarebbe stato quasi scontato, la posizione di Aimo Diana sulla panchina granata è da ritenere in bilico. Lo stesso Presidente Luca Quintavalli non fa mistero del suo forte apprezzamento nei confronti di Pierpaolo Bisoli (eroe della salvezza del Cosenza, peraltro in coppia con l’attuale ds granata Goretti, nonché protagonista indiscusso della “favola” del SudTirol) e quella di Roberto Breda all’Ascoli.

Non è detto che Vincenzo Vivarini continui ad essere l’allenatore del Catanzaro anche in Serie B. Con un contratto che scade a giugno, con gli ammiccamenti del Catania fresco di promozione in Serie C e la voglia (e l’ambizione) di fare il grande salto nel “calcio che conta” del Presidente italo-australiano Ross Pelligra, i più lo vedono seduto sulla panchina dello Stadio Massimino. Bisogna vedere cosa gli offre il Catanzaro e cosa invece gli offre il Catania. E poi, diciamolo a denti stretti: Vivarini è bravissimo in C (e si è visto) un po’ nebuloso tra i cadetti ma il Presidente Noto ci crede e non è detto che già nei prossimi giorni non ci sia la fumata bianca.

Stefano Vecchi non si dovrebbe discutere e potrebbe continuare la propria “favola” con la società gardesana della Feralpi Salò che ha centrato la storica promozione in B. Nonostante ciò, anche lui qualche proposta dalla Serie C (Cesena e Triestina su tutte) l’ha già ricevuta. Nel caso di divorzio, i nomi più gettonati sarebbero l’onnipresente Bisoli e quel William Viali che sta centrando la miracolosa salvezza col suo Cosenza.

Un altro addio scontato sembrerebbe quello di Cristiano Lucarelli. È vero che la Ternana è Lucarelli e Lucarelli è la Ternana ma il connubio tra Bandecchi ed il proprio tecnico pare irrimediabilmente ai titoli di coda a seguito delle esternazioni dell’allenatore livornese circa l’obiettivo da centrare. Bandecchi, in pratica, non ha digerito le parole di Lucarelli (“la salvezza sarebbe già un miracolo sportivo”) Tutto allora dipenderebbe dalle ultime quattro gare e dalla possibilità di centrare i playoff? Non crediamo. L’amore tra due soggetti forti e volitivi era irrimediabilmente svanito, finito, morto e sepolto quando l’allenatore fu allontanato salvo poi essere richiamato perché Andreazzoli se la diede a gambe levate. A prescindere, entrambi devono recitare il “mea culpa”.

Eugenio Corini sì, Eugenio Corini no. È il dilemma che sta accompagnando i tifosi del Palermo divisi tra coloro che vorrebbero continuare con l’ex allenatore di Brescia e Novara e chi invece lo considera non all’altezza. Il suo contratto scade a giugno del 2024 e, nonostante gli alti e bassi, si trova a sole due lunghezze di ritardo dalla prestigiosa griglia playoff. Ovvero: “la pazienza quella sconosciuta”.
Un altro allenatore che sta vivendo un periodo di “appannamento” è Pippo Inzaghi della Reggina protagonista di una prima parte di campionato condotto da secondo in classifica. Poi il crollo con ben 10 sconfitte su 15 incontri dal 14 gennaio in poi. Con la società amaranto (che tra l’altro ha subito un -3 in classifica per presunte inadempienze amministrative) ha un contratto di tre anni e non lo ha mai messo in discussione. A sua discolpa la mancata possibilità di condurre una normale campagna di rafforzamento nella finestra invernale di calciomercato.

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