Finisce 1-3 la “sfida salvezza” della 32°giornata. Botta e risposta Prati-Foulon, nella ripresa Celia e Moncini decisivi. Il tecnico giallorosso si dimette a fine partita

Stellone deve fare i conti con le assenze degli squalificati Acampora e Viviani, e schiera i suoi con un 3-5-2 che vede Pastina, Tosça e Veseli davanti a Paleari, Foulon e Letizia quinti di un centrocampo dove agisce in cabina di regia il grande ex Schiattarella (95 presenze e 4 reti in 3 stagioni per uno dei protagonisti della promozione in serie A degli estensi nel 2017) ed i ritrovati Improta e Tello ai suoi fianchi. Pettinari ed il giovanissimo Carfora confermati in attacco.

Oddo se la gioca con un 4-3-1-2 nel quale Alfonso è confermato a guardia dei pali Celia e Dickmann fungono da esterni bassi con licenza di spinta, Arena e Meccariello (quest’ultimo, beneventano di nascita) sono la coppia di centrali, Nainggolan ritrova una maglia da titolare e si dispone in mediana con i giovani Prati e Contiliano, mentre Maistro agisce sulla trequarti alle spalle di due punte pure, quali La Mantia e Moncini (58 presenze e 13 reti in maglia giallorossa fra A e B). Solo panchina per Fetfatzidis.

La preoccupante posizione di classifica di entrambe le squadre lascia presagire una sfida dove il bel gioco avrebbe lasciato spazio alla paura di sbagliare, e così è; gli ospiti, nel complesso, si fanno preferire, ma spesso si complicano la vita con disimpegni e retropassaggi rivedibili, che i padroni di casa hanno il torto di non sfruttare mai. I ferraresi potrebbero passare già al 3′, ma la girata di La Mantia (pescato in area con una lunga rimessa laterale) finisce fuori.

Per il resto, le occasioni degne di nota arrivano solo da palla inattiva: dopo il primo squillo dei padroni di casa al 10′, con il colpo di testa di Tosça da azione d’angolo (respinto centralmente da Alfonso), rispondono quasi subito gli ospiti con Meccariello, che raccoglie un pallone piovuto in area Benevento dopo una punizione dalla trequarti, si coordina e saggia i riflessi di Paleari.

Nainggolan prende per mano la squadra e disegna altre due traiettorie velenose, da altrettante punizioni “di seconda” poco dopo la mezz’ora: nel primo caso, imbecca La Mantia, il cui colpo di testa finisce sul palo esterno alla destra di Paleari, mentre 5 minuti dopo la difesa di casa libera male l’area, così Prati colpisce di prima intenzione dal cerchio dell’area e passa all’incasso.

Il Benevento la riprende al 40′: stavolta è Nainggolan a non liberare bene la propria area dopo un angolo, la palla colpita di testa dal belga finisce sul piede di un altro belga, ossia Foulon, che non ci pensa su e prova il tiro sul palo lontano, trovando la deviazione decisiva di Contiliano, il suo primo centro stagionale e, soprattutto, il goal che vale l’1-1.

La SPAL torna avanti in apertura di ripresa: Nainggolan mette una palla in area per Maistro, la difesa mura come può la conclusione del numero 37 ospite ma la palla finisce sul piede di Celia, bravo a seguire l’azione e depositare nella porta sguarnita.

Stellone corre ai ripari, mette in campo contemporaneamente Kubica, Ciano (un solo goal in campionato, su rigore) e La Gumina (a secco dalla gara di andata) e passa al 4-2-4, ma la SPAL amministra e colpisce nuovamente a metà ripresa: cross vellutato di Nainggolan per Moncini, che non colpisce benissimo, ma quanto basta per trovare il tris. Seconda rete consecutiva per l’attaccante estense, che non esulta per rispetto ai propri ex tifosi, la quinta sulle 7 complessive arrivate con un colpo di testa.

Poco altro da segnalare dopo l’1-3: solo un destro a giro di Tello ed una conclusione all’ingresso dell’area del subentrato Karic, in entrambi i casi non ci sono problemi per Alfonso.

Quella che era stata presentata come la “partita della vita” in casa Benevento si conclude con un pesante e meritato della SPAL, che passa al “Vigorito” e mantiene accesa una fiammella di speranza e riesce ancora a dare un senso alle ultime 6 partite, come il prossimo “spareggio salvezza” con il Brescia, in programma sabato.

Sanniti vittime delle proprie paure, la sconfitta odierna rappresenta la pietra tombale sui propositi di salvezza ed è una delle pagine più amare della gestione della famiglia Vigorito, oramai rassegnata al ritorno in serie C. A fine gara, in conferenza stampa, Roberto Stellone ha rassegnato le dimissioni dalla guida tecnica dei giallorossi, assumendosi in toto la responsabilità della ennesima prova negativa del Benevento in questo campionato: difficile individuare chi farà da traghettatore già a partire da sabato contro la Reggina, Agostinelli, dopo l’esperienza maltese, si candida quale quarto allenatore degli stregoni

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