La società amaranto: ‘‘La posizione del presidente Marcello Cardona è stata archiviata dalla procura federale senza nessun patteggiamento”

Il deferimento alla Reggina ed all’A.D. Paolo Castaldi è stato recapitato martedì 28 marzo e questo è un fatto incontrovertibile. A far data della consegna del procedimento, il Tribunale Federale avrà tempo 30 giorni per istituire il processo di primo grado nei confronti della società a cui è stato recapitato il deferimento pena decadenza. Nel caso in cui, invece, l’istituzione del processo dovesse essere “cosa” certa, il Tribunale valuterà la posizione e quello che viene chiamato Pubblico Ministero, ne chiederà la sanzione oppure il non luogo a procedere. Passo successivo: Corte Sportivo d’Appello qualora la società amaranto fosse dichiarata colpevole e voglia provvedere all’istanza di impugnazione avverso l’eventuale provvedimento. Il terzo ed ultimo grado di giudizio è rappresentato dal Collegio di Garanzia che sarebbe una sorta di Corte di Cassazione sportiva presso il Coni.

Il tempo intanto passerà con il campionato che, ovviamente, verrebbe ritardato con il conseguente blocco dei playoff e playout quale atto dovuto in attesa del verdetto definitivo in special modo se la società amaranto dovesse ancora essere all’interno della griglia spareggi e se l’eventuale penalizzazione inflitta possa incidere sulla classifica.

Nel bel mentre la società di Felice Saladini ha smentito quanto alcuni organi di stampa hanno riportato circa un ipotetico patteggiamento avanzato dal Presidente del sodalizio dello Stretto. Lo ha fatto attraverso i propri canali telematici scrivendo quanto segue: “Dobbiamo smentire quanto contenuto nell’articolo di oggi sulla Reggina. La posizione del Presidente Marcello Cardona è stata archiviata dalla Procura federale senza nessun “patteggiamento” o qualsiasi altro accordo, così come scritto oggi erroneamente su La Gazzetta dello sport. La Procura Federale, dopo aver esaminato la documentazione prodotta, ha ritenuto che sussistessero le condizioni per archiviare immediatamente la sua posizione e di conseguenza ha formulato in tal senso la prescritta richiesta alla Procura Generale dello Sport del Coni. Reggina ribadisce ancora una volta di aver sempre operato nella più assoluta legalità e trasparenza senza che vi sia bisogno di ricorrere a riti alternativi che possano prevedere l’applicazione di qualsiasi sanzione“.

Foto Gianluca Di Marzio

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