Reggina: Illuminare Marassi per dare una sterzata alla stagione. (Noi ci facciamo Affidamento)

di Giuseppe “Fossa” Criaco
Raccontare che questa settimana sia “vitale” per la Reggina è esercizio lessicale che sicuramente non restituisce all’ambiente quella necessaria tranquillità di cui oggi, tutti, abbiamo bisogno. E’ di tutta evidenza che la sfida con il Genoa, in “anticipo” serale al Ferraris, è forse la partita più complicata di tutta la stagione per l’undici amaranto, ma caricarla oltremodo di significato non aiuta di certo gli uomini di Inzaghi: non è di tensioni che oggi ha bisogno questa squadra, ma di camere di decompressione semmai.
Questo non significa scaricarla di responsabilità, No! Significa restituire quella freschezza e quella “leggerezza” che sono mancati in questi mesi “difficili”.
Difficili per la crisi tecnico-fisica (e di risultati) ma anche per le note vicende societarie. Vicende extra-campo che non possono non influire nell’atteggiamento della squadra. Una possibile penalizzazione si riverbererà anche sulla classifica, aggiungendo inevitabilmente ambasce su ambasce ai ragazzi di Pippo Inzaghi.
Pertanto da oggi in avanti la parola che deve essere fatta propria da tutto l’ambiente e che deve “correre veloce di bocca in bocca” a Reggio Calabria è “affidamento”. Sì affidarsi.
Affidarsi alla voglia di riscatto che deve necessariamente pervadere la squadra sin da venerdì sera nel “catino” di “Marassi”. Quell’Arena dove il Grifone non perde dal 4 dicembre scorso e non prende gol da otto gare consecutive interne. E dove sono caduti in tanti: Frosinone, Palermo e Sud Tirol su tutti

Foto tratta da Brescia 1911
Affidarsi alle parole fino ad oggi rassicuranti della società in ordine al contenzioso che oramai ufficialmente la vede contrapposta alla Procura Federale.
Affidarsi, infine, alla buona sorte che spesso in questi mesi è mancata, ma che non potrà mancare ancora e a lungo. E che speriamo torni ad abbracciare la squadra. Al più presto.
Per uscire da questo “impasse” credo che a questa squadra manchi “l’impresa”. Quell’impresa che restituisce convinzione in quello che fai, nel tuo lavoro quotidiano, e nel tuo stesso valore. Quell’impresa capace di cambiare radicalmente il corso di una stagione e che nella stagione 2000-2001 (quella di Colomba e delle otto sconfitte consecutive, dopo la storica vittoria sull’Inter di Marcello Lippi) fu rappresentata dalla doppietta di Dionigi al Tardini di Parma. Il Parma di Arrigo Sacchi e Gianluigi Buffon.

Foto tratta da La Repubblica
E nessun senso ha oggi rievocare il match di andata, la straordinaria cornice di pubblico, la partita perfetta dell’undici amaranto, il cuore gonfio di aspettative dopo quel match dei 15.000 del Granillo. Erano due squadre completamente diverse: in stato di grazia la Reggina di Pippo Inzaghi, in disarmo la nave rossoblù allora guidata dal tecnico tedesco Alexsander Blessin.

Foto tratta da LaC News24
Venerdì sera, in campo, la squadra dovrà avere quella leggerezza e non dovrà sentire nessuna pressione, avremo altri campi ed altre partite da cui far passare l’esito finale di questa stagione.
Solo con questo stato d’animo sollevato da ogni “ambascia” e con un pizzico di sfrontatezza, aggiungo io, sarà possibile affrontare ad armi pari (almeno psicologicamente) gente come Strootmann, Gudmundsson, Aramu, Coda, Sturaro, e Sabelli. Elementi già pronti per il salto di categoria, perché loro stessi sono di categoria superiore.

Foto tratta da Today
Rumors dal Sant’Agata ci raccontano di un Pippo Inzaghi alle prese con un nuovo assetto tattico ed una Reggina completamente diversa di quella “sciagurata” vista con il Cagliari. Una squadra più “prudente” ma che non vuole però perdere completamente quella vocazione comunque offensiva che caratterizza lo stesso DNA del tecnico piacentino.

Foto tratta da Lazio News24
Sarà il campo a dirci se la Reggina sarà tutto questo. Illuminare il Marassi potrebbe essere l’impresa. La svolta capace di dare un senso a tutta la stagione a pochi turni dalla conclusione del torneo.
Noi di “serieBche passione” ci facciamo “Affidamento”.
Giuseppe “Fossa” Criaco






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