Il punto di “serieBchepassione”

Approfittando del black box di questo week end (dedicato alle nazionali) proviamo a tirare le somme sul campionato cadetto prima del “rush” finale.

Arrivati a questo punto della stagione i valori sembrano ormai consolidati, soprattutto per quanto riguarda la griglia playoff. Sette squadre su otto hanno trovato i loro equilibri e la loro fisionomia e difficilmente vedremo a giugno compagini diverse da queste, ad eccezione della REGGINA.

Foto tratta da StrettoWEB

I ragazzi “terribili” di Pippo Inzaghi dopo aver sbalordito la critica e gli addetti ai lavori nel girone di andata adesso sembrano aver smarrito quella brillantezza e sotto certi aspetti quella spregiudicatezza che li avevano caratterizzati fino al mese di dicembre scorso. Adesso l’undici amaranto sembra impantanato in quelle sabbie mobili (soprattutto di carattere mentale) da cui non riesce più a districarsi e che lo stanno risucchiando verso il basso: nella zona “calda” della classifica.

Foto tratta da Goal.com

Due invece le compagini che stanno impressionando per il loro rendimento e loro compattezza: il GENOA di Alberto Gilardino, ed il sempre più sorprendente SUDTIROL. Però mentre il Grifone era una squadra pensata e costruita per l’immediato ritorno nella massima seria, semmai era sorprendente il “passo ridotto” tenuto con Blessin, l’undici di mister Bisoli ha costruito la propria storia in questo campionato (e che storia!) come una laboriosa formichina: punto dopo punto, partita dopo partita. Ed a questo punto del torneo non può più essere considerata una meteora ma come la vera e propria rivelazione ed outsider della cadetteria. Anche in proiezione playoff.

Foto tratta da Today

Quello che abbiamo vissuto da agosto in avanti è stato un campionato straordinario che ha avuto più protagonisti, fatto salva l’indiscussa leadership del FROSINONE. I ragazzi di Grosso che avevano trovato la Reggina come principale “competitor” nel girone di andata, sembra abbiano oramai aver preso il largo in questa prima metà del girone di ritorno nonostante alcune pesanti battute d’arresto, tra cui l’ultima domenica scorsa allo Stirpe con il Cosenza (invece in grande spolvero con 9 punti nelle ultime quattro partite). Dietro i ciociari ed il duo Genoa – Sudtirol, si conferma il BARI di Michele Mignani. I pugliesi hanno avuto dalla loro una certa regolarità, ma non sono mai stati capaci di dare una accelerata significativa alla loro stagione, riuscendo ad imporsi solo in uno scontro diretto (con le dirette pretendenti alla A): il Cagliari di Liverani di inizio stagione. Altra squadra rispetto all’undici di “Sir Claudio”.

Foto tratta da You Tube

In risalita, appaiono, il CAGLIARI ed il PALERMO. Sicuramente per i sardi la cura Ranieri è stata una cura (tecnica) ricostituente, oltre che una sferzata di energia e di ritrovata convinzione ed entusiasmo per tutto l’ambiente. I rosanero di Corini invece dopo un inizio incerto hanno avuto modo, nei mesi passati, di trovare un loro preciso assetto ed il mercato di gennaio sembra aver dato finalmente quella qualità che ha permesso loro una continuità che, a otto giornate dalla fine della stagione regolare, li colloca tra le prime otto del torneo.

Foto tratta Gazzetta del Sud

Appena un gradino sotto la “zona che conta” è bagarre tra la TERNANA (del ritrovato Lucarelli), il PARMA che, continuando a corrente alternata, oseremmo chiamare “l’incompiuta di Mr. Pecchia”. Ed il COMO di Moreno Longo.

I Lariani dopo un inizio in sordina ma con un mercato importante, e un cambio di proprietà che ha determinato una dirigenza con le idee chiare su quello che dovrà essere il calcio del futuro in riva a Lago, viaggia a fari spenti ai margini della zona “d’elite” e sempre sotto traccia, ma anche alla luce delle ultime prestazioni potrebbe essere il “coup de théatre” del finale di campionato.

Foto tratta da La provincia di Como

Inarrestabile come abbiamo già detto sembra la caduta della Reggina sicuramente anche distratta dalle impreviste vicende societarie.

Senza infamia e senza lode e salvo ulteriori e imprevisti colpi di scena (ma la crisi-Reggina insegna: mai dire mai), CITTADELLA, MODENA E ASCOLI sembrano comunque fuori dalle acque limacciose dei play-out. Tutte e tre stanno portando a termine un campionato comunque di tranquillità. Soprattutto gli uomini di Mister Gorini, grazie al mercato “riparatore” di gennaio (con l’arrivo di Crociata su tutti) che ha ridato quell’equilibrio mancante alla squadra ed ha riportato i patavini in zone di maggiore sicurezza.

In coda, infine, le acque si fanno sempre più agitate e la bagarre finale vede in “pole” il COSENZA di mister Viali. I “lupi” silani oggi sembrano avere un passo decisamente migliore delle avversarie; con gli ultimi successi che hanno galvanizzato tutto l’ambiente fornendo quel carburante “adrenalinico” necessario che permette oggi alla squadra di intravedere l’uscita da quel tunnel dove fino al mese scorso l’undici rossoblù brancolava.

Foto tratta da La Repubblica

Dove invece ormai la temperatura sta raggiungendo il calor bianco è la zona occupata da VENEZIA e BENEVENTO.

In laguna gli uomini di mister Vanoli quest’anno non sono mai riusciti ad esprime il vero valore “potenziale” nonostante abbiano fornito prestazioni che spesso sono andate al di là della loro posizione in classifica. Ma è sempre mancato quel guizzo necessario, quello scarto finale per  imporsi. Emblematiche le sconfitte patite in casa con il Sudtirol, ed al Ferraris con il Genoa. Due partite giocate alla pari con entrambe le avversarie per poi ritrovarsi senza nemmeno un punto per via di due episodi sfortunati.

Foto tratta da Virgilio Sport

Le “streghe” di Stellone sicuramente hanno ritrovato, con l’avvento del nuovo allenatore, almeno una certa serenità dopo le ultime turbolente e controverse giornate di Cannavaro. L’arrivo del tecnico romano ha indubbiamente riportato tranquillità nell’ambiente, ma sarà necessario qualcosa di più, di quello visto fino ad oggi, per trascinare fuori dalla zona “rossa” l’undici giallorosso.

Discorso a parte meritano SPAL E BRESCIA che nonostante gli avvicendamenti tecnici non sembrano trovare quella determinazione e quella cattiveria agonistica necessaria nelle fasi finali e concitate dei campionati.

Foto tratta da Cosenza Channel

Però mentre per la Spal di Francesco Oddo ( e di Radja Nainggolan) le prestazioni non raccolgono in termini di punti quanto seminato durante il match (vedi la sfortunata prestazione di Cosenza), in terra bresciana sicuramente si pagano le cervellotiche uscite di Patron Cellino che, la sua storia insegna, invece di fare il pompiere, in talune situazioni ama incendiare di più gli animi e di conseguenza far bruciare la casa piuttosto che salvarla.

Foto tratta dall’Ansa

Otto giornate che valgono una stagione: adesso bisogna solo dare gas ai motori.

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