La Reggina chiamata a rispondere per inadempienze in mancanza di una normativa chiara e precisa?

Gabriele Gravina e Mauro Balata – rispettivamente Presidenti di F.I.G.C. e Lega Serie B – tentano di fare chiarezza sul rapporto tra la vigente normativa federale ed il Codice della Crisi d’impresa e dell’Insolvenza di cui al D.Lgs. 14/2019.
Dall’incontro tra le due autorità è emerso “sia necessario un approfondimento sull’effettiva compatibilità tra i due ambiti normativi, in ragione delle peculiarità dell’ordinamento settoriale, con particolare riguardo alle verifiche sull’equilibrio economico-finanziario delle società sportive professionistiche”. Il tutto in ossequio a quanto disciplinato dall’art.12 della Legge 91/1981 del 23/03/1981 che fissa il principio di sottoposizione delle società a controlli sulla gestione amministrativa al fine di verificarne l’equilibrio finanziario, con lo scopo di garantire il regolare svolgimento dei Campionati.
Alla luce di tutto questo, il Presidente Gravina ha dichiarato che nei prossimi incontri sarà necessario trovare le opportune misure da adottarsi a livello regolamentare.
È di tutta evidenza che la riunione di ieri ha avuto come “focus” la situazione della Reggina, sottoposta all’egida del Tribunale di Reggio Calabria per la “ristrutturazione del debito” (relativo alle precedenti gestioni societarie) e in attesa di omologazione nonché l’applicazione del Decreto Legislativo di cui sopra che la F.I.G.C. non ha recepito tra le proprie norme e i propri regolamenti (nonostante sia entrato in vigore dal 15 luglio 2022).
Questo mancato adeguamento federale ha così generato, appunto, quel corto circuito normativo-regolamentare che tanta confusione sta portando nel campionato di serie B.
Intanto nei giorni scorsi la Procura Federale ha trasmesso alla Reggina – quale atto dovuto – gli atti di conclusione indagine dei due procedimenti inerenti le segnalazioni della Co.Vi.Soc. per il mancato rispetto delle scadenze federali. I legali della società amaranto avranno cinque giorni di tempo per avanzare istanza volta a presentare memorie difensive. La società presieduta dal Dottor Marcello Cardona ha specificato, attraverso una nota apparsa sul sito ufficiale, che i propri tesserati ricevono (ed hanno ricevuto) il pagamento delle proprie competenze con regolarità e puntualità e – soprattutto – che il Club ha svolto le sue attività in ossequio e doveroso rispetto dei provvedimenti resi dal Tribunale di Reggio Calabria. In chiara sostanza, la Reggina è stata chiamata a rispondere per inadempienze che le vengono contestate ripetiamo – quale atto dovuto – in mancanza di una normativa chiara e precisa in materia. Quando, invece, qualora la Federazione avesse fatto proprio il Decreto Legislativo già menzionato, tutto questo non sarebbe successo.
Alla luce di questo le inadempienze, caso mai, sono da ambo le parti. Da qui la domanda è d’uopo: la Reggina rischia qualcosa? Sì, rischia una serie di penalità per mancanza di normativa specifica ma nello stesso tempo potrebbe non rischiare nulla perché una Legge dello Stato, emanata a luglio dello scorso anno, le darebbe ragione.
Semplice come bere un bicchier d’acqua delle Cascate della Mangiatorella.


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