Il Frosinone battuto in casa dallo strabiliante Cosenza. Il Genoa vince a Brescia. Il Cagliari passeggia a Reggio Calabria mentre il SudTirol continua a volare. Il Venezia vince ad Ascoli e il Pisa fa paura

Foto La Nazione

PISA-BENEVENTO: 2-0

Luca D’Angerlo sceglie Moreo e Gliozzi per l’attacco con Morutan a sostegno sulla trequarti. Ospiti con uomini contati per via di infortuni e squalifiche. Si rivede Farias mentre in attacco Simy preferito a La Gumina. Stellone squalificato. Non succede quasi nulla fino alla mezzora allorquando Moreo di testa corregge un perfetto cross di Touré: 1 a 0. Nella ripresa il Benevento mette in campo Pettinari e Letizia per dare forza e vitalità al proprio attacco mentre nel Pisa entrano Tramoni e Torregrossa. E proprio il fantasista corso porge all’attaccante siciliano che non ha alcuna difficoltà a battere il portiere avversario quando le lancette segnano il minuto 77. Pisa – sempre più lanciato – sale a 45 punti; Benevento che segna il passo rimanendo a 29 punti.

Foto Calcio Frosinone

FROSINONE-COSENZA: 0-1

Grosso opta per Moro, Baez e Caso per un attacco mobile e ben assortito. Sulla mediana Gelli, Boloca e Garritano. Cosenza col solito 4-4-2: in avanti Zilli e Nasti supportati da Florenzi. Difesa composta da Martino, Vaisanen, Meroni e D’Orazio. Subito pericoloso il Frosinone che al minuto 11 coglie la parte alta della traversa con Moro. Poi il nulla fino al duplice fischio. Nella ripresa emozioni col contagocce: gialloblù alla ricerca del gol vittoria e rossoblù a protezione del nulla di fatto contro la capolista. Al 70’ Cosenza vicino al clamoroso vantaggio con Finotto che di testa manda di poco a lato. Ed al 96’ ecco quello che non t’aspetti: Finotto controlla una bella palla centrale e ispira Brescianini che con un sinistro liftato non lascia scampo a Turati per l’uno a zero per gli ospiti. Meritatissima vittoria dei silani al cospetto della capolista che sta mostrando segnali di cedimento. Cosenza sempre più lanciato verso la salvezza diretta.

Foto internet

BRESCIA-GENOA: 0-2

Le rondinelle guidate da Gastaldello si dispongono secondo un 4-3-3 formato da Andrenacci tra i pali; Jallow, Papetti, Adorni, Huard sulla linea di difesa. Bisoli, Van der Looi e Ndoj sulla mediana. Galazzi, Rodriguez, Ayé in attacco. Genoa con l’assetto speculare con Martinez a protezione dei pali; Dragusin, Bani, Vogliamo, Sabelli in difesa; Badelj, Strootman, Jagiello a centrocampo; Haps, Salcedo e Gudmundsson in attacco. Dopo il nulla cosmico tra due squadre che hanno giochicchiato un calcio inguardabile, il Genoa al 45’ si porta in vantaggio con Salcedo abile a correggere in rete un cross proveniente dal fronte destro dell’attacco rossoblù. Al 70’ arriva lo 0 a 2 con Gudmundsson abile a sfruttare la verticalizzazione di Ekuban. Nulla da fare per la formazione di Gastaldello che becca il terzo gol con il solito Gudmundsson per il 3 a 0 finale. Sconfitta che brucia per i padroni di casa (sempre peggio anche dal punto di vista dell’impegno); grande prestazione del Genoa sempre più proiettato verso la conquista della promozione diretta. Brescia con un piede in Serie C.

foto Parma Today

COMO-PARMA: 2-0

Tra i lariani via libera a Fabregas e con Cutrone e Cerri in avanti. Pecchia preferisce Charpentier e si dispone con un 4-2-3-1 con Vazquez al rientro. Zagaritis e Zanimacchia sulla mediana. Parte benissimo la squadra lariana che al 5’ va a segno con Cerri il quale sfrutta splendidamente una verticalizzazione di Ioannou. Al 53’ da registrare la papera di Buffon su tiro franco di Arrigoni: 2 a 0 per i padroni di casa. All’ora di gioco Circati lascia in 10 i propri compagni e gara messa in ghiaccio dai lariani. Brutta partita quella giocata (o forse sarebbe meglio parlare di partita non giocata) dal Parma che resta a quota 41.

foto Internet

CITTADELLA-PERUGIA: 0-2

Musso, in panchina al posto dello squalificato Gorini, manda in campo Kastrati; Salvi, Perticone, Frare, Giraudo; Carriero, Pavan, Mastrantonio; Crociata; Antonucci, Maistrello. Castori opta per il 3-4-1-2: Gori; Sgarbi, Angella, Struna; Casasola, Capezzi, Santoro, Lisi; Luperini; Di Carmine, Matos. Un’occasione per parte. Per i padroni di casa è Carriero a farsi ipnotizzare dal portiere mentre per gli umbri è stato Lisi a chiamare alla parata il portiere di casa. Nel secondo tempo sblocca il risultato con Di Carmine che sfrutta splendidamente un’iniziativa di Matos: 0 a 1 per il Perugia. Passano soltanto due minuti e Casasola fa il 2 a 0 per i suoi: sfruttato un cross dalla sinistra di Lisi. Micidiale l’inizio ripresa per i veneti che vengono infilzati da un Perugia organizzato e pragmatico.

Foto Calciomercato.web

SUDTIROL-SPAL: 2-0

Bisoli ritrova Odogwu dall’inizio mentre gli estensi si affidano a La Mantia. Partita bloccata: le due squadre cercano di superarsi tramite calci piazzati. Al 28’ Zaro – in evidente posizione di fuori gioco – devia in porta col ginocchio un pallone calciato da De Col: il VAR conferma la segnatura anche se le immagini hanno certificato l’esatto contrario. Decisione semplicemente vergognosa. Al 70’ Cissé lancia Rover il quale tira dalla destra colpendo il palo più lontano. Sulla ribattuta il portiere ospite neutralizza il tiro di Casiraghi ma il gol è nell’aria: è ancora Zaro che di testa (al 74’) mette alle spalle di Alfonso un cross proveniente dal fronte di destra.

Foto Internet

ASCOLI-VENEZIA: 0-1

Breda manda in campo Leali tra i pali; Donati, Botteghin, Simic, Falasco in difesa; Collocolo, Buchel, Caligara sulla mediana; Falzerano trequartista per donare palloni giocabili a Forte e Gondo. Vanoli si difenderà con Hristov, Ceppitelli e Carboni mentre in avanti agiscono Pohjanpalo e Pierini. Primo tempo molto equilibrato tra due squadre che hanno creato poco o nulla. Nella ripresa (80’) segnaliamo il palo colpito dall’Ascoli con un rasoterra di Caligara. Allo scadere arriva il gol vittoria degli ospiti con Carboni che di testa insacca un cross tagliato di Charyshev. Importantissimo risultato quello ottenuto dai lagunari che salgono a 33 punti.

Foto Internet

REGGINA-CAGLIARI: 0-4

Nella Reggina non c’è Hernani sostituito all’ultimo minuto da Crisetig e col tridente formato da Menezsolito falso nueve – con il sostegno di Canotto e Rivas. Assenze pesanti per in sardi che scendono in campo con Radunovic; Zappa, Lella, Dossena, Obert; Nandez, Makoumbou, Mancosu, Azzi; Prelec e Lapadula. Diciassettemila spettatori presenti al Granillo per questo che dev’essere considerato il big-match della 31ma giornata. Al minuto 11 Cagliari in vantaggio con Lapadula che tira una prima volta chiamando alla difficile parata il portiere Colombi. La palla resta lì e l’attaccante italo-peruviano ribadisce in rete per l’1 a 0 per i suoi. Passa un minuto e Canotto – lanciato da Menez – calcia in area piccola a botta sicura ma il portiere avversario si salva in qualche modo. Su capovolgimento di fronte Lapadula colpisce di testa con la palla che sorvola la traversa. Al 23’ Rivas centra in area per Fabbian che colpisce di testa mandando alto di poco. Calcio di rigore per il Cagliari per un tocco di mano di Camporese in area: dopo il consulto col Var l’arbitro assegna il tiro dagli undici metri. Lapadula dal dischetto non perdona per il 2 a 0 più che meritato. Da lì in poi si vedrà una Reggina in balia dell’avversario, molle, perennemente seconda su qualsiasi palla, sgonfia e con scarsa voglia (o possibilità) di giocare la palla. Ed il Granillo, quindi, è sempre più terra di conquista con un futuro da ridisegnare ex novo. Nella ripresa – al 52’ – bella azione di Cicerelli che manda al centro dove Fabbian tira in scivolata trovando, l’intervento risolutore di Radunovic. Intanto Cicerelli, entrato al 46’ al posto di Canotto, è costretto ad uscire per un infortunio muscolare quando le lancette segnano il minuto 54’. All’ora di gioco l’arbitro assegna un nuovo calcio di rigore per un tocco di mano di Rivas (o Pierozzi?) in area che – verosimilmente – ha visto solo lui. Mancosu realizza il tre a zero per gli ospiti che ad ogni buon conto meritano ampiamente la vittoria. Al 49’ della ripresa Nunzio Lella lascia partire un tiro che Colombi manda in angolo non senza difficoltà. All’ultimo respiro il Cagliari fa anche il quattro a zero con Zappa che indisturbato mette a segno un assist di Lapadula.

Punteggio meritato, avversari più dotati tecnicamente e messi meglio in campo, Reggina (allenatore compreso) molto presuntuosa e sopravvalutata, ostinata nel proporre lo stesso tipo di gioco ormai improduttivo e gli stessi errori, di reparto ed individuali. Gran bella idea quella di lasciar crossare Azzi e di non marcare a uomo Lapadula, nell’azione del primo goal: è tipica di una squadra che durante gli allenamenti cura gli schemi difensivi e riguarda le partite proprie (veggasi il goal di Vazquez contro il Parma) e degli altri (ad esempio, si veda il terzo goal del Cagliari con l’Ascoli)… La squadra amaranto produce sempre qualche azione interessante, ma è lenta nella manovra e poco lucida negli ultimi 16 metri.

Se mister Inzaghi avesse un minimo di dignità, questa sera stessa dovrebbe presentare le dimissioni: è del tutto inaccettabile perdere l’ennesima partita (6 punti in 10 partite in qualsiasi altra società garantirebbero l’esonero), con gli stessi errori, con proporzioni persino peggiori del solito e dopo che i tifosi hanno fatto sentire la propria presenza al centro sportivo e (ancora) dopo che 17000 tifosi (abbonati od “occasionali”) sono venuti allo stadio.

Il tanto decantato “progetto triennale” non si coltiva con le figuracce in serie ed i “teatrini” sui social.

In attesa di Ternana-Bari (in programma domani 19 marzo alle 16.15, questa è la classifica provvisoria:

Frosinone 62, Genoa 56,

SudTirol 51, Bari 50*, Pisa e Cagliari 45, Reggina* e Palermo 42

Parma 41, Como 39, Modena 38, Ascoli e Ternana* 36, Cittadella 35, Perugia* 33,

Venezia 33, Cosenza 32,

Benevento29, Spal e Brescia 28

*una partita in meno

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