Ragionamenti a casaccio a 10 dalla fine

di Rocco Genovese

1)OVER (2,5) AND OVER AGAIN – Il Frosinone batte pure il Venezia, sfonda il muro dei 60 punti e mette nuovamente in mostra il proprio potenziale offensivo: quella con i lagunari è la terza partita di seguito giocata allo “Stirpe” con 3 reti all’attivo (è l’ottavo tris in tutto il torneo). I ciociari sono avvezzi a sbloccare le sfide nel primo tempo e tendono a sbizzarrirsi in apertura di ripresa, colpendo in contropiede: sabato sono arrivate altre 2 reti nei primi 10 minuti del secondo tempo, (7 complessivamente siglate in questo specifico frangente) ma sono addirittura 31 sulle 48 totali quelle realizzate nei secondi tempi, a riprova della tenuta fisica e mentale dei gialloblù, nonché della “panchina lunga” di cui Fabio Grosso dispone. Per la promozione è solo questione di tempo, uscire con un risultato positivo dall’ “astronave” del “San Nicola” (previsti 50.000 spettatori: sarà uno spettacolo nello spettacolo) autorizzerebbe a far partire il conto alla rovescia per il decollo.



2)DIFESA ALL’ATTACCO – La marcia trionfale del Frosinone fa passare in secondo piano il cammino strepitoso del Genoa di Gilardino, che ha accumulato nelle 13 gare con il biellese alla guida la bellezza di 28 punti, di cui 3 nell’ultima sfida interna con il Cosenza, peraltro la settima consecutiva al “Ferraris” senza subire reti. I grifoni si difendendono dall’assalto di Bari e SudTirol anche grazie alle reti di marcatori inattesi: tolto lo 0-0 di Cagliari, nelle ultime 4 giornate sono arrivate altrettante reti da parte dei difensori, mentre prima era accaduto solo alla 6°giornata, in occasione del 3-3 casalingo con il Parma; notevole l’apporto di Dragusin, che, come a Modena (dove ha fatto centro anche Bani) ed in casa con il Cittadella, sblocca il risultato con un colpo di testa (e la “collaborazione” dei colleghi del Cosenza) sugli sviluppi di una palla inattiva. Per certi versi sorprende come siano due pericolanti come SPAL e Perugia ad aver trovato il maggior numero di reti grazie ai propri difensori: sono 8 a testa, ma per gli umbri 5 le ha realizzate il solo Casasola dal dischetto, l’ultima proprio nella gara di domenica scorsa a Bolzano (decisa, tanto per cambiare, con una “specialità della casa”: un goal di un difensore, Curto, sugli sviluppi di un corner).



3)ATTACCO ALLA DIFESA – Se in termini squisitamente quantitativi c’è chi sta facendo ben peggio (il già citato Cosenza ha preso ben 2 imbarcate fuori casa in 10 giorni, e solo alla 1°giornata non ha preso goal in trasferta), colpisce, in negativo, il ruolino della Reggina: gli amaranto stanno viaggiando con una media da retrocessione, e nel girone di ritorno non hanno mai tenuto la porta inviolata. Molte situazioni si ripetono con preoccupante regolarità: la rete di Vazquez su assist di Ansaldi (quasi un “dejà vu” di quanto visto a Frosinone…) è l’undicesima subita dagli amaranto in questo campionato con un colpo di testa (tenuto conto anche delle autoreti di Gagliolo e Terranova contro SPAL e Cittadella), nonché la nona presa con un traversone e la difesa schierata, proprio come quella che ha deciso il derby nel turno infrasettimanale. E così, ecco pure la dodicesima sconfitta in campionato, una in più rispetto allo stesso periodo della scorsa stagione. Sfortuna, calo atletico o incapacità di imparare dai propri errori?



4)UN PASSETTO AVANTI – C’è chi becca qualche sconfitta di troppo e chi esagera con i pareggi: il Cagliari subisce la sesta rimonta stagionale a causa della rete di Bisoli, che ferma a 689′ l’astinenza del Brescia. Sir Claudio Ranieri fa bene a ricordare che “se non si può vincere, è meglio non perdere” (Inzaghi, prendi nota!), ma dovrebbe capire perché la sta buttando dentro solo Lapadula. Quarto pari consecutivo anche per il Palermo, che ringrazia i legni per aver fermato la Ternana (sfortunata e sprecona anche contro il Benevento) ma butta via due punti a Pisa, sciupando con Brunori il quarto rigore stagionale (nonchè terzo parato da Nicolas, nessuno come lui finora) e 4-5 palle goal prima di farsi riprendere.



5) IL PERSONAGGIO – L’altra faccia della medaglia è proprio quella dei nerazzurri toscani, che avranno pure raccolto punti pesanti contro Parma e Reggina (oltre allo 0-0 a Genova), ma in casa vanno sotto per la quinta volta consecutiva (nonchè terza con un rigore contro….) e si salvano solo con un jolly pescato da Giuseppe Sibilli. Luca D’Angelo ha una rosa di tutto rispetto ed ha il merito di saper leggere le partite e attuare i giusti correttivi: se a Reggio ha sbancato con gli innesti di Gliozzi e Tourè, sabato ha tentato il “tutto per tutto” accantonando il tridente pesante Torregrossa-Gliozzi-Moreo ed affidandosi anche al classe ’96, che lo ha ripagato con una prestazione generosa, coronata dalla sassata finita nel “sette” che ha determinato il definitivo 1-1 con il Palermo. Una rete che ha il sapore del riscatto per la punta napoletana, che si riprende il Pisa dopo aver rischiato persino di andare “fuori lista” dopo la mancata cessione al Frosinone nel mercato di gennaio.

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