Genoa: notte di gol e di Grifoni (il Genoa vola troppo alto per questo Cosenza).

Per meglio capire il senso e la portata di questa ennesima serata di calcio “alto”, al Ferraris, bisogna partire dalla fine: con l’intera squadra del Genoa schierata davanti al popolo della Gradinata nord, per donare loro (nuovamente) la seconda posizione in classifica; che a Giugno significherebbe la promozione diretta in serie A.  Le inseguitrici sono avvisate, questo Genoa non molla più.

Foto tratta da Liguria Sport

Eppure le premesse erano incoraggianti.

Il Genoa voleva appunto riprendersi la seconda posizione.

Il Cosenza rinvigorito dalla incredibile vittoria nel derby con la Reggina per dare continuità alla sua “remuntada”/

Il Gila che finalmente ha svuotato l’infermeria e si concede il lusso di Coda, Aramu, Hefti in panca.

Genoa che vuole prolungare il “clean sheet” casalingo. La porta di Martinez è rimasta inviolata nelle ultime sei partite casalinghe. In serie B non succedeva dal giugno 1989.

Dirige Antonio Giua, in un Luigi Ferraris eruttante di passione. Sparuta la presenza di tifosi silani.

La cronaca è un monologo del Grifone per 44 minuti dove si contano almeno tre occasioni gol nitide al 20° TRAVERSA scheggiata da Sabelli su cross di Haps con Micai battuto.

30° ancora GENOA! Cross basso di Sabelli, velo di Gudmundsson, sassata violentissima di Strootman. Stavolta Micai c’è e mette oltre il montante.

Genoa ancora in pressione Cosenza alle corde fino al minuto trentatre.

Dragusin imbeccato lungo da Gudmundsson su palla inattiva, praticamente da fermo e senza nemmeno saltare con una potente testata spedisce nell’angolo opposto a quello difeso da Micai. E’ il vantaggio del Grifone 1-0.

Foto tratta da Calcio Genoa

(Per la terza partita di fila in cui il Genoa va in goal, è Dragusin ad aprire le marcature. Straordinario il ragazzo già della Juve).

Il match ora è di intera marca genoana. Maglie rossoblù dappertutto. Non è più calcio champagne, questo, ma calcio d’oltrevita. Orgoglioso sarà il Faber da lassù, con il Cosenza squadra mortale mai entrato in partita.

Poi un lampo un sussulto dei calabresi: al minuto 44, quando su punizione di Calo, D’Urso spalle alla porta prolunga di testa con una zuccata all’indietro. La palla s’infrange nella parte interna del sette della porta difesa da Martinez. Sarà uno dei pochi brividi per il pubblico di casa.

Nell’intervallo Viali lascia Cortinovis sotto le docce e propone Zilli affiancandolo a Nasti, oggi troppo solo in campo nemico.

La reazione del Cosenza in questi secondi 45 minuti vorrebbe essere quella del derby. Ma non con questo Genoa.

Infatti dopo qualche buona trama da parte degli uomini di Viali, grazie anche al nuovo entrato Zilli, è ancora Genoa è ancora Strootmann, al minuto 54, con una rasoiata a fio d’erba ad impegnare Micai in angolo.

Fino al minuto 57′ quando Calò su un disimpegno difensivo confeziona il più classico del Harakiri. Gudmundsson ruba palla entra in area e dopo aver superato anche Micai fa 2-0.

Foto tratta da Calcio Genoa

Per il Cosenza si spengono tutte le luci. E Viali addirittura passa ad una difesa a 5 intuendo che potrebbe ripetersi la giornata in riva al Lario, dove furono alla fine 5 i palloni alle spalle si Micai.

Per il Genoa diventa invece una serata da accademia con il popolo del Grifone a lustrarsi carichi di meraviglia di fronte alle folate dei ragazzi di Gilardino.

Non si contano più, sul taccuino del cronista, le occasioni gol per i padroni di casa con il Cosenza ormai avvilito sparring partner. Così si preferisce solo annotare le altre due marcature che sigillano l’incontro sul 4-0,

Prima con Puscas, servito da Sabelli, che si incunea in area da perfetto centre-forward e batte Micai sul primo palo. Al minuto 59′

Ed ancora gol, al minuto 79 di Jagiello, che conclude senza scampo per Micai un’azione personale al limitar dei sedici metri calabresi dopo aver saltato un paio di avversari. E sono quattro.

Troppo Grifone stasera per i lupi silani.

Il triplice fischio di Giua giunge al 90 esatto/

Poi l’omaggio alla Nord in un tripudio di bandiere e stendardi rossoblù.

Un Genoa oramai quello del Gila che appassiona e convince con diversi elementi decisamente di categoria superiore.

Difficile fare un meglio ed un peggio in casa genoana sicuramente si segnalano Sabelli, Strootman, Gudmundsson, e Dragusin.

Foto da Pianeta Genoa 1983

Cosenza, evidentemente, stasera ancora negli spogliatoi del san Vito Marulla a festeggiare il derby con la Reggina.

Dal Luigi Ferraris in festa è tutto. Buonanotte.

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